30. Per qualsiasi cosa chiamami!

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La dottoressa confermò la gravidanza, le disse che era incinta di quasi tre settimane, le prescrisse i soliti esami e le solite medicine e le diede appuntamento per il mese successivo.

Sergio non si era perso un'ecografia di Leon e con il nuovo fagiolino era lo stesso. Seduti nello studio della ginecologa fantasticava sul sesso del loro bambino "Allora questa volta sono già pronto con una bella lista di nomi sia maschili che femminili, ma come sai sono sempre aperto a dei suggerimenti."

"Ma in realtà non lo so, la prima volta mi hai detto un solo nome ho accettato subito, ma ti dirò che questa volta voglio sentire tutto l'elenco prima di decidere!"

Una volta entrata nello studio si sdraiò sul lettino per l'ecografia "Allora, mi sembra che vada tutto bene, ma..." a entrambi si gelò il sangue nelle vene.

"Ma?" disse con voce tremante Sergio.

"Ma vi devo dire che aspettate due gemelli."

"COOOSAAAAA???" Sara mise la faccia davanti al monitor come se avesse appena finito la scuola di medicina.

"Vedete ci sono due feti e due battiti!"

Non ci voleva credere, una gravidanza gemellare, in effetti non era così assurdo, due sorelle di suo padre erano gemelle, così come i suoi cugini Tommaso e Marco.

Mentre stava tornando a casa con Sergio cercava ancora di metabolizzare la notizia.

"Diventerò enorme! Avrò una pancia gigantesca, mi verranno le smagliature e tu mi lascerai!" iniziò piangere.

"Amore no ti prego non fare così, non ti lascerò mai!" cercò di consolarla.

"Ma stai dicendo che diventerò enorme e piena di smagliature!"

"Oh cazzo, come mi tiro fuori da questa conversazione?" disse alzando gli occhi al cielo "Non diventerai enorme e non avrei nessuna smagliatura Amore mio."

"Lo spero per te!" disse scendendo dalla macchina una volta arrivati a casa.

"Sarà una passeggiata questa gravidanza!" sospirò una volta rimasto solo in auto.


Finito il campionato Sergio doveva disputare la finale di Champions League a Cardiff il 3 Giugno e Sara con Leon sarebbero stati lì con lui. Sara ci teneva particolarmente che vincessero visto che la finale era contro la Juventus. Quando entrò in campo come sempre li cercò tra la folla e non appena li vide si sentì in pace con il mondo. Era stata una stagione difficile e non solo calcisticamente parlando, le incomprensioni con Sara e il fatto di aver flirtato con un'altra donna avevano rischiato di far naufragare la sua storia d'amore, senza di lei e suo figlio non avrebbe avuto niente. Avrebbe vinto qualche altro scudetto, qualche Champions ma la sua vita sarebbe stata vuota, voleva chiederle di sposarlo, ma aveva paura che lei gli dicesse l'ennesimo no, ma desiderava che diventasse sua moglie più di ogni altra cosa.

La vittoria fu schiacciante e Sergio Ramos sollevò la sua seconda coppa come capitano in due anni, poi si mise suo figlio sulle spalle e baciò la donna che aveva contribuito in maniera determinate a portarlo ad essere la persona che era oggi.

Avevano prenotato una villa a Marbella sul mare per i mesi di giugno, luglio e agosto. Leon sarebbe rimasto lì tre mesi con i nonni materni e paterni e suo zio Daniel. Sara avrebbe lavorato in smart working nei primi due mesi e Sergio dopo le sue tre settimane di ferie avrebbe fatto la spola a luglio per stare con loro.

Chiese alla sua ginecologa il nome di un suo collega che potesse visitarla nei tre mesi di vacanza e le diede il nominativo del miglior dottore della provincia.

"Ma è un uomo!" sentenziò Sergio.

"Che vede vagine per lavoro." precisò lei.

"Chiamalo scemo!"

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