- Ciao Piccola, ti ricordi dove devi andare per ritirare il biglietto? -- Ciao Ser, mi sono segnata tutto, una volta ritirato chiederò
agli addetti dove sedermi, spero sia un bel posto 😜 -- Ma come siamo spiritose questa mattina! Sicura che non vuoi indossare una mia maglietta? -
- Ramos non indosserò mai una maglia che non sia della mia squadra,
nemmeno la tua! 🙅🏻♀️-- Ok ok come non detto, anche se questo discorso lo dobbiamo un attimo approfondire -
- Ne parleremo stasera, ma non credo che riuscirai
a farmi cambiare idea ❤️🖤 -- Credo di essere molto bravo nel toccare i tasti giusti 😏 -
- Vedremo 😌 -
Il taxi la lasciò vicino allo stadio, non aveva preso la moto perché poi sarebbe andata direttamente in macchina con Sergio.
Fece vedere il lascia passare ricevuto per mail allo steward che le indicò dove dirigersi. Prese il biglietto e una ragazza davvero carina le fece vedere il suo posto.
"Se gradisce può andare nell'area buffet per bere o mangiare qualcosa." La ringraziò, alla fine era molto simile a San Siro.
Iniziò il riscaldamento, Sergio entrò in campo la cercò in mezzo alla folla, non appena le sorrise ebbe quasi l'impressione che tutti la stessero guardando. La partita si concluse con la vittoria dei Blancos per 2 a 0. Ora non doveva fare altro che aspettare Sergio nel sottopassaggio.
Prima di lui uscirono Pepe, Marcelo, Morata e Casillas che si fermarono a parlare con lei. Sapevano che si stavano frequentando ed erano davvero contenti. Iker le presentò la sua fidanzata che si chiamava Sara come lei.
"Sono davvero contenta che Sergio esca con una ragazza, mi hanno detto che sei la figlia di Paolo Maldini, se le cose procedono così bene come mi dicono, mi concedi un'intervista?"
Sara si sentiva catapultata in un altro mondo, concedere un'intervista solo perché usciva con un calciatore. Assurdo!
"Amore la spaventi se le dici così! Abbiamo passato tre mesi a parlare con Sergio per fargli capire che era già innamorato di lei dal primo giorno che l'ha vista!"
Come??? Innamorato??? Stava per avere un infarto, ma proprio quando si appoggiò al muro per prendere fiato, vide Sergio uscire dagli spogliatoi. Non appena si accorse che era accerchiata dai suoi compagni accelerò il passo.
"E dire che vi avevo chiesto di non starle addosso! Bravi!" con un braccio le cinse il fianco e la strinse a sé. Le diede un veloce bacio sulle labbra e tutti si misero a urlare, Sara divenne paonazza.
"Siete dei cretini, ci vediamo domani!" stringendola sempre a sè arrivarono alla sua macchina.
"Mi hai baciata davanti ai tuoi compagni, che tra l'altro sapevano di noi!" Non poteva ancora credere a quello che era appena successo.
"Sono i miei amici è ovvio che sappiano di te!"
Sergio stava per dirle qualcosa quando il telefono iniziò a squillare, era sua madre! Sara si fece di ghiaccio, rimase immobile senza quasi respirare, ci mancava solo che la sentisse.
"Amore alla fine come è andato il weekend a Cadice? Tua sorella dice che stai uscendo con una ragazza e oserei dire grazie al cielo! Sarà bellissima ma ti prego dimmi che ha anche un po' di cervello!"
Sara stava sprofondando inesorabilmente sotto il sedile, ormai non era semplicemente paonazza ma più verso il viola.
"Mami ti posso confermare che ha un gran bel cervello, studia architettura qui a Madrid ed è bellissima anche perché è italiana!" rispose lui facendole l'occhiolino.
"Oh santo cielo, che sia la volta buona??? Domani vado in chiesa ad accendere un cero, incrocio le dita, lo dico anche a tuo padre! Buona serata Bambino mio!"
Se avesse avuto una pala avrebbe scavato verso il centro della terra per sotterrarsi. Come faceva a essere così rilassato nel dire a tutti della loro frequentazione, uscivano da un mese scarso, poteva succedere qualsiasi cosa.
Una volta arrivati a casa di Sergio rimase a bocca aperta, era una villa enorme, decisamente più grande di quella dei suoi genitori. Arredata con ottimo gusto, con una vista sulle colline intorno a Madrid è una piscina a sfioro davvero stupenda.
"Non pensavi che avessi buon gusto nell'arredare casa vero?" Le chiese a bruciapelo.
"No, cioè si, beh... ecco..." scoppiò a ridere e la abbracciò. "Sei la peggior bugiarda che abbia mai conosciuto!"
Si morse il labbro, consapevole che non riusciva a mentire nemmeno sulle cose più semplici. Era sempre stata così fin da bambina, suo padre le diceva che non era un difetto, anzi, ma alcune volte una piccola bugia sarebbe stata più utile.
Sergio le fece fare un giro della casa, fermandosi nella sua camera da letto, enorme, luminosa con le finestre a tutta altezza e un panorama mozzafiato. Entrò nella sua cabina armadio per scegliere cosa indossare per la sera.
"Davvero sei stato a letto con più di duemila donne?" la domanda lo colse alla sprovvista, si girò per guardarla e vide che era ancora rivolta verso la finestra.
"Vuoi la verità?" le chiese mentre si infilava un maglione "Non saprei dirti il numero preciso, forse di meno, non lo so! Perchè questa domanda?"
Sara si voltò verso di lui e rimase a fissarlo per un instante. "Di qualcuna di loro hai parlato con tua madre?". Stava cercando di sondare il terreno, non sapeva ancora quanto margine di manovra avesse. Si conoscevano da poco, è vero che avevano parlato per ore, ma una persona è un insieme infinito di sfaccettature.
"No." Rimase appoggiato all'ingresso della cabina armadio, sapeva dove voleva andare a parare e sapeva che non avrebbe avuto problemi ad affrontare quell'argomento.
"Perché hai parlato di me? Alla fine ci frequentiamo da nemmeno un mese!" Sembrava più piccola vicino alla finestra nonostante il suo metro e settantacinque.
Appoggiò il gomito sullo stipite della porta e si grattò la fronte. "Perché sapevo cosa provavo per loro e so che cosa provo per te, tutto qui!"
"E cosa provi?"
Lentamente si avvicinò a lei senza togliere lo sguardo dai suoi occhi, le arrivò a pochi centimetri e con il suo corpo la spinse contro la finestra mettendole una mano dietro alla nuca per non farla sbattere.
"Penso a te ogni minuto della mia giornata e non mi era mai capitato prima, ho iniziato a pensare a te mesi prima che ti baciassi e non ho mai pensato a nessuna di loro nemmeno dopo esserci andato a letto. Questo significa solo una cosa, non credi?" Le annusò il collo e dopo ritornò a perdersi nei suoi occhi.
"Significa che mi sto innamorando di te e non potevo più fare finta di nulla, per questo ti ho chiesto di venire al mare con me. Non era per scopare, era per dirti che con te voglio fare tutto per bene!"
Sara deglutì a vuoto, non aspettava altro che sentirsi dire quelle parole, aveva sperato che le dicesse quello che anche lei provava e così era stato. Voleva colmare la breve distanza che li divideva. Si protese verso di lui, ma lui si allontanò leggermente.
"Capisci cosa voglio?" Le chiese con un filo di voce. Lei rimase in silenzio, immobile.
"Voglio stare con te!" La spinse verso di lui e la baciò e fecero l'amore lì appoggiati alla finestra mentre il giorno lasciava spazio alla sera.

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RomansaLA STORIA CONTIENE UN LINGUAGGIO SCURRILE E SCENE DI SESSO ESPLICITE! Tutto inizia nell'estate del 2012, Sara Maldini si gode le vacanze con la sua famiglia e i suoi cugini, compirà vent'anni tra poco e a settembre inizierà la sua vita universitar...