EFFETTI SPECIALI

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Una volta arrivati al bunker, Andrea e Sofia trovarono già tutti li, sparsi nel salottino.
Si salutarono, e si sedettero.
Destino volle che Andrea prese l'ultima sedia libera all'interno della stanza, così Sofia si ritrovò seduta su uno dei divani, con Ghera alla sua sinistra e Pietro alla sua destra.
Sedendosi, sfiorò la gamba di Pietro che le era vicina, quindi si voltò verso di lui.
Il ragazzo però, la stava palesemente ignorando.
Cercò di mantenere la calma, sapendo che per i ragazzi era un momento importante quello di far sentire loro la canzone con cui avrebbero partecipato a Sanremo, ma non potè fare a meno di pensare che il biondo accanto a lei fosse davvero permaloso. 
"Ok ragazze, state per sentire la nostra nuova hit. E si, sono abbastanza egocentrico da definirla così". Dario introdusse il pezzo alle ragazze, e tutti risero alla sua affermazione.
Era evidente che fossero a dir poco emozionati per averla finita.
"A parte gli scherzi, vi ricordiamo che ci stiamo fidando di voi, quindi godiamoci il momento insieme ma teniamolo per noi, è importante che il pezzo non esca fuori prima di Sanremo".
Le ragazze annuirono, fiere. Era stupendo che si fidassero a tal punto da far sentire loro un qualcosa di così importante.
Dopo il discorso introduttivo di Dario, si lasciarono trasportare dalla musica.

- Svegliami quando avrai capito tutto
Immagini già la scena finale -
Questa frase di Pietro aveva colpito la romana dritta al cuore.
Mentre ascoltava il suo assolo, pensò a come una persona così tanto brava nel suo ormai lavoro potesse essere altrettanto testarda e permalosa.
Sperava in un finale in cui potessero arrivare a risolvere, o perlomeno a parlare civilmente.
Eppure in quel momento tutto ciò che immaginava potesse andare nel verso giusto fra i due, le sembrava pura nebbia fitta.
E la canzone finì, con l'ultimo ritornello.

Huda, Ginevra, Ludovica e Sofia al termine della canzone si trovarono i ragazzi che alternavano i loro sguardi da una all'altra, cercando di captare una qualsiasi reazione.
Le ragazze si guardarono a loro volta, e capendosi al volo, si alzarono dai loro posti per applaudire, e complimentarsi con i ragazzi.
"Dariè questa sì che è na hit" si complimentò Ludovica, e le ragazze furono completamente d'accordo, continuando a fare ai ragazzi complimenti più che positivi sul risultato finale.
"Bene, ora parliamo di cose serie".  Marco richiamò l'attenzione su di se.
"Visto che è sabato, visto che abbiamo una scusa che, permettetemi di dire, trattandosi di Sanremo giovani è anche bella grossa, che ne dite di farci una bella serata all'insegna dell'alcool?".
Un coro di approvazione fece capire al platinato che aveva colto nel segno, quindi propose di ordinare le pizze da mangiare al bunker, per poi dirigersi nella loro ormai discoteca abitudinaria.
Le ragazze decisero di passare al volo a casa di Sofia e Ludovica, per prendere un cambio, e di prepararsi però direttamente al bunker, per poter mangiare le pizze in pace.
D'altronde, Sofia aveva ancora addosso i vestiti del giorno precedente.
Cercarono di fare il più velocemente possibile, accaparrando da ogni parte trucchi e potenziali outfit per la serata, buttando tutto nel borsone da palestra di Ludovica.
"Ma avete svaligiato un negozio di vestiti mentre eravate via?" Duccio non poté fare a meno di ridere vedendo rientrare le ragazze al bunker trafelate, piene di pochette e con un borsone nero enorme.
"Siete stati voi a decidere all'ultimo di andare a ballare, quindi ora vi sorbite queste belle pupe nel prepararsi". Huda rispose indispettita, per poi recarsi con le altre in una delle stanze, per scegliere cosa indossare.
Sofia optò per una gonna nera morbida, e un corsetto sempre nero, con le all Stars.
Ok che andava a ballare, ma l'ultima volta con gli stivaletti i piedi le erano andati a fuoco e dato che quel giorno non si era fermata un attimo, decise di rimanere comoda.
Si divisero per avere più spazio e tranquillità nel prepararsi, quindi mentre Huda e Ginevra si recarono al bagno per truccarsi, Sofia e Ludovica rimasero nella stanza per iniziare a vestirsi.
Quest'ultima però, indecisa su cosa indossare, si recò da Marco, suo consigliero fidato, con lo sguardo malizioso della romana che seguì la sua figura finché l'amica non si chiuse la porta alle spalle, ridacchiando.
Quando Sofia sentì la porta spalancarsi, pensò che fosse l'amica.
Dunque si girò, per poi pentirsene immediatamente.
Pietro era ancora con la maniglia sulla porta, e lei in quel momento si trovava col petto nudo, dato che stava provando a capire come infilarsi il corsetto senza rischiare di strozzarsi.
Completamente rossa in viso, si girò di spalle, imbarazzata come non mai.
"Ma a casa tua non se usa bussa". Sibilò al biondo.
"Volevo ridarti la felpa che hai lasciato qui oggi pomeriggio. Sto dando una pulita al salotto per la cena e odio i vestiti sparsi". Pietro disse quelle parole ringraziando che la romana fosse ancora di spalle, forse troppo imbarazzata. Le stava facendo letteralmente la radiografia alla schiena nuda. "E comunque niente che io non abbia già visto". Se possibile, Sofia arrossì ancora di più.
"Scusa tanto se la mia felpa nera ha disturbato la tua quiete, principino. Ma il fatto che tu mi abbia vista nuda non ti da il permesso di prendere e spalanca la porta senza bussa, ma non te l'hanno insegnata l'educazione?". Nonostante il suo imbarazzo, Sofia era rimasta infastidita dal tono del biondo. Sembrava che anche l'idea di rivolgerle parola gli facesse ribrezzo.
Pietro di tutta risposta, sbottò. Odiava il soprannome che le aveva dato la romana, poiché l'unica volta che qualcuno l'aveva chiamato così era stato anni fa, e non ne aveva poi un ricordo così felice.
La raggiunse e, prendendola alla sprovvista, la prese per un braccio, facendola girare e trovandosi faccia a faccia con lei.
Sofia sgranò gli occhi. Con un braccio cercava di tenere su il corsetto che si era prontamente appiccicata sul petto quando si era resa conto che ad essere entrata nella camera non era la sua amica, bensì il biondino.
"Mollami". Gli sibilò guardandolo dritto negli occhi.
Pietro non si seppe dare subito un perché, ma in quel momento, preso dal nervosismo, sia per la tensione fra loro, sia per l'averla così vicina a lui, mezza nuda, l'unica cosa che gli venne in mente di fare fu di baciarla.
La baciò con foga, trapassandole tutta la sua rabbia e, senza dare il tempo alla romana di realizzare cosa stesse effettivamente succedendo si staccò, sgranando gli occhi, sgomentato quanto lei di cosa avesse appena fatto.
E di nuovo, come una furia, uscì dalla stanza praticamente correndo, sbattendosi la porta alle spalle.

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora