STORIA INFINITA

762 44 7
                                    

"Pulce se continui a fare avanti e indietro per un altro minuto scaverai una fossa"
"Scusa Andrè non riesco a sta ferma, me sta a rode troppo il culo"
"Mi spieghi cosa è successo esattamente? È mezz'ora che sto qui e hai detto si e no tre parole".
Sofia sospirò. Non sapeva come introdurre l'argomento al corvino che si era spiaggiato sul divano del suo salotto. Il fatto che al solo pensiero di doverne parlare le veniva da piangere, non aiutava. Per niente.
Era rientrata da poco dopo un turno al bar da Ezio, ma neanche il lavoro quel giorno era riuscito a distrarla, anzi. Per poco non aveva rotto un bicchiere, distratta com'era dai suoi pensieri autodistruttivi.
Non appena aveva messo piede dentro casa, trovandola vuota, era stato solo peggio.
Aveva quindi deciso di chiamare il suo migliore amico, sperando di potersi sfogare con lui. Ma da quando Andrea era arrivato a casa sua, non aveva ancora parlato.
Nel profondo sapeva che non fosse nulla di cui preoccuparsi, che la gente è solo cattiva o invidiosa, ma c'era parte di lei, quella più insicura, che affermava l'esatto contrario.
Andrea si rese conto che l'amica stesse per scoppiare a piangere, quindi l'afferrò per portarla accanto a lui sul divano, per farla sfogare.
La incitò con lo sguardo a parlare, cercando di rassicurarla con delle carezze, e Sofia crollò.
Lacrime silenziose cominciarono a solcarle il viso, impedendole di pronunciare una frase di senso compiuto.
"Sofi, mi sto seriamente preoccupando. Parlami, lo sai che ti ascolto" il cuore di Andrea non poteva reggere alla vista della sua più cara amica in quello stato.
Lo aveva chiamato praticamente sbraitando di andare a casa sua mentre provava a scrivere una nuova strofa al bunker con Duccio, e il tono di voce che aveva assunto l'aveva spaventato.
"Lo so che non me dovrei preoccupa di ste cose, ma ti giuro è da tre giorni che ce sto a pensa".
Andrea captò le parole di Sofia fra un singhiozzo e l'altro, guardandola con fare interrogativo.
"Cosa intendi, pulce?"
"Hai presente che Pietro ha messo una nostra foto su Instagram settimana scorsa? Quella che ci ha fatto Gin nel backstage prima che saliste sul palco di Lecco" il corvino annuì, per poi farla continuare.
"Ecco, la volevo reposta pure io nel mio solito dump mensile, e so andata sul profilo di Piè pe fa lo screen. Diciamo... Dio che nervoso! Mi è caduto l'occhio su dei commenti, e non mi ha fatto piacere, per niente" Sofia cercò di calmarsi, invano. Si era tenuta dentro tutte le sensazioni negative che le parole dei fan le avevano lasciato. Non era riuscita a parlarne neanche con le sue amiche. Sapeva che in parte era successo anche a loro, e non voleva far tornare nelle loro menti ricordi spiacevoli. Ma sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno.
"Che hai letto?" Andrea aveva intuito cosa intendesse l'amica. Non era la prima volta che succedeva, e vederla in quello stato per la cattiveria gratuita di persone che neanche la conoscevano lo faceva stare male. Tutti, lui compreso, sapevano quanto Sofia tendesse a minimizzare i suoi problemi, a non parlarne per paura di risultare pesante o a considerarli futili.
Il fatto che stesse crollando in quel l'esatto momento davanti a lui, gli fece capire quanto in realtà stesse soffrendo in silenzio.
"Andrè, le solite cose... chi si chiedeva chi fossi, chi me dava della zoccola, chi diceva che ero n'obrobrio. Tu non hai idea dei messaggi minatori che me so arrivati, quando la gente ha collegato che ero io nella foto, vedendo il mio commento sotto il post".
La foto in questione, secondo Sofia, era dolcissima. Non stavano facendo nulla di esplicito, semplicemente Ginevra li aveva colti in uno dei tanti momenti in cui si rinchiudevano nella loro bolla. Erano seduti su un divanetto, con Pietro che teneva un braccio intorno alle sue spalle, mentre si sorridevano.
Ricordava quel momento perfettamente. Mancava poco più di un quarto d'ora all'inizio del concerto, e Sofia stava dedicando tutta la sua attenzione al biondo, per distrarlo.
Non che Pietro avesse dato segni di ansia o altro, ma ormai per lei era naturale tranquillizzarlo, stargli appiccicata prima di farlo salire sul palco.
Quella che considerava una foto stupenda, che descriveva perfettamente il loro amore, nel giro di pochi giorni era diventata il suo incubo.
Aveva bloccato più di dieci profili che, nei direct di Instagram, le avevano dedicato una valanga di insulti. Era addirittura arrivata a rendere il suo profilo privato, cosa di cui non si era mai preoccupata. Non era un'amante dei social, ma le piaceva condividere, con una serie di foto, i suoi ricordi preferiti di ogni mese.
Aveva cominciato a farlo da quando, due anni prima, le avevano rubato il telefono in discoteca, e aveva perso tutte le foto. Ne aveva fatta un'abitudine, così da poter avere per sempre con lei i momenti che più preferiva.
"Pulce, tu non devi dare retta alle stronzate che scrive la gente. Essere un personaggio pubblico, per quanto mi faccia strano definirci così, è un'arma a doppio taglio. C'è chi ti supporta a trecentosessanta gradi, nel bene e nel male. Ma purtroppo, c'è anche chi crede di avere il diritto di poter commentare la nostra vita, le nostre scelte. Ma tu non devi ascoltarli. Fares ti ama, tu ami lui, stop. Siete voi che state insieme, non gli altri. Lui è felice con te, come mai l'avevo visto prima. Fatti due domande se dopo mesi che state insieme ancora vi facciamo battutine. Neanche ti rendi conto di come vi guardate, di come siete l'uno con l'altro. Te ne devi fregare, non puoi farti distruggere da persone che neanche conosci".
"E se avessero ragione? Cioè, l'ho visto il profilo de quella...Alice. È na figa stratosferica, non ci azzecco nulla co lei, e-" Andrea bloccò il discorso di Sofia con uno sguardo di rimprovero, facendola ammutolire.
"Sofi, il problema sono i commenti o Alice?"
"Non lo so Andrè, è un insieme de cose. Io so che Pietro mi ama, e cristo, io anche lo amo, con tutto il cuore. Ma l'ho fatto stare male, tanto. Lui merita di meglio di me, ce stanno na cifra di pischelle più belle che gli sbavano dietro, e lui potrebbe averle tutte" Sofia ricominciò a piangere.
Era la prima volta che ne parlava con qualcuno e, per quanto fosse liberatorio, non riusciva a trattenersi.
Era passato quasi un mese da quando si erano detti io fatidico "ti amo".
Si erano dichiarati l'un l'altro a casa del biondo, dopo una cena con Paola, sua madre, che finalmente aveva avuto modo di conoscere la ragazza che aveva rapito il cuore di suo figlio.
Era stata proprio lei, rimasta colpita da Sofia, ad averla invitata a rimanere da loro a dormire, con la promessa di un'abbondante colazione la mattina seguente.
Con non poco imbarazzo, i due si erano recati in camera di Pietro, con la scusa di voler riposare.
Si erano stesi a letto, a parlare del più e del meno, e nel mezzo della conversazione, le sue magiche parole erano uscite spontaneamente dalle bocche di entrambi, facendoli sorridere.
Quindi si, sapeva che lui l'amasse. Non le aveva mai dato modo di pensare il contrario, anzi.
Eppure, da quando aveva letto quei commenti, da quando aveva visto il profilo Instagram dell'ex di Pietro, la sua mente aveva cominciato a giocarle uno dei suoi brutti scherzi.
Il silenzio tombale in cui Andrea e Sofia erano caduti, dopo le ultime frasi pronunciate da lei, venne spezzato dal suono insistente del campanello.
Sofia, nonostante le lacrime, alzò un sopracciglio.
Ludovica era ancora all'università, e non sarebbe tornata prima di due ore, a causa del laboratorio.
"Pulce, non ti incazzare con me, ti voglio un mondo di bene" Andrea non diede neanche il tempo a Sofia di alzarsi dal divano, che andò ad aprire.
"Come sta? Le fa tanto male?" Pietro entrò trafelato nella casa delle due romane, sgranando gli occhi alla vista di Sofia, perfettamente integra, seduta sul divano.
"Faster, ti sto per tirare un pugno, sappilo"
"Non saresti mai venuto se non ti avessi detto una cazzata, so che stavi aspettando Asia alla stazione"
"E ti pare una scusa decente? Mi hai fatto spaventare cristo! Non puoi dirmi che ha sbattuto la testa e che serve una mano come se fosse una cosa normale" Pietro era rosso in viso.
Quando aveva letto il messaggio dell'amico, che l'aveva avvisato di correre a casa di Sofia perché era caduta, era sbiancato.
Quel giorno sarebbe tornata Asia a casa, per stare un po' in famiglia, sentendone la mancanza.
E Pietro, da bravo fratello maggiore, si era proposto di andarla a raccattare alla stazione, per non scomodare la madre.
Si era, ovviamente, precipitato in macchina, per andare da Sofia, avvertendo la madre della situazione, per non lasciare Asia da sola.
"Tu hai fatto cosa? Andrè ma te sei rincoglionito tutto insieme?"
"Pulce, tu zitta. Questa situazione la dovete gestire voi due, non voglio vederti stare così per una boiata del genere, quindi ora vi lascio soli, gli parli, e andrà tutto bene. Quando capirai che sono un genio, mi perdonerai. Adios". Senza permettere a nessuno dei due di controbattere, se ne andò, lasciandoli soli.
Pietro si avvicinò a Sofia, per controllare che stesse davvero bene, accorgendosi delle lacrime che ancora le solcavano il volto.
"Amore, che succede?" Sofia cercò di ricomporsi. Stava mentalmente maledicendo il suo più caro amico. Per nulla al mondo avrebbe voluto rendere Pietro partecipe dei suoi pensieri che considerava stupidi. Sapeva quanto lui sentisse la mancanza della sorella, e non voleva rovinargli la sua visita.
"Niente Piè, è un coglione che ingigantisce le cose, davvero. E no, non ho sbattuto un cazzo, sto bene". Cercò di fare un sorriso come a conferma delle sue parole, ottenendo però solo una smorfia.
"Sofi, me l'avevi promesso. Che mi avresti parlato. Sono il tuo fidanzato, non il primo degli stronzi. Se c'è qualcosa che non va, me lo puoi dire. Sono qui per te". Pietro la strinse in un abbraccio, cercando di rassicurarla. Lei abbassò tutte le sue difese, non riuscendo a resistergli.
Si sfogò per quasi un'ora, mettendosi a nudo davanti a lui, parlandogli di ciò che aveva letto, di come si sentisse. Pietro l'ascoltò pazientemente. Il fatto che non avesse dovuto insistere come al solito, gli aveva fatto intendere quanto ci stesse male.
"Amore, me lo dovevi dire, io... non ci avevo fatto caso. Non leggo praticamente mai i commenti sotto le mie foto, ma se lo avessi saputo prima li avrei già cancellati. E per quanto sia coglione, Faster ha ragione. È una boiata Sofi, io ti amo" le prese il viso con le mani, per guardarla dritta negli occhi.
"Io amo te, non mi interessa nulla di ciò che pensa la gente. E non deve interessare neanche a te, perché per me sei bellissima, anche più di Alice. E sai perché? Perché sei vera. Sei sensibile ma testarda, timida ma forte, ti mostri sempre per come sei, e io amo anche quelli che tu consideri difetti. Nessuno è perfetto Sofi, neanche io lo sono. Ma tu mi rendi felice, e come ti ho già detto, a me questo basta". Le sorrise dolcemente, per poi stringerla a se.
"Ti amo anche io Piè. Scusa, scusa veramente. Oggi torna Asia, e io non volevo rovinarvi i giorni insieme, ma volevo sfogarmi, e Andrea è un tale scemo, non-" il suo flusso di sensi di colpa venne prontamente fermato dalle labbra di Pietro sulle sue.
"Non ti devi sentire in colpa amore. Asia non sparisce, non hai rovinato nulla. Ora ci mettiamo in tv quella serie che ci ha consigliato Dario, ordiniamo il gelato e ti tranquillizzi, ok?"
"Che sei, il mio babysitter?" Pietro scoppiò a ridere, per poi baciarla ancora, rilassandosi.
Sofia ringraziò il destino per averle rispedito quel ragazzo, accantonando tutta la negatività che l'aveva perseguitata per giorni.

SPAZIO AUTRICE
Ehm ok. È il capitolo più lungo che ho scritto finora, forse pure troppo, ma facciamo finta di niente. Doveva essere decisamente più riassunto, ma mi sono fatta prendere dalla situazione e tadaaa una mini odissea tutta per voi. Non è un'invettiva contro nessuno, ma credo davvero in ciò che dice andrea in questa storia. Spesso la gente dimentica che non sono robot, ma semplici ragazzi che hanno una vita al di fuori dell'essere artisti. Ho letto un po' di commenti sotto i tik tok di Sissi, tornata con Marco, e mi sono venuti i brividi. Certa gente si prende troppe libertà a mio parere, ma mi fermo qua. Detto ciò, io voglio un Pietro sottone anche nella mia vita, dove si compra?
Spero che, nonostante la lunghezza, il capitolo vi piaccia. Fatemi sapere qualcosa come sempre.
Lov u
❤️‍🩹

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora