MEMORIA

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"Raga, cambio di programma. Il pre serata si fa al bunker". Huda comunicò questo alle amiche, mentre si stavano preparando.
Dopo aver passato il pomeriggio praticamente in coma, avevano deciso di impegnarsi un po' in trucco e parrucco per evitare di collassare dal sonno.
Sofia nei mesi passati aveva sentito parlare di questo fantomatico luogo, ma non ne aveva mai visto nemmeno una foto. A quanto pare, gli amici che avevano il privilegio di andarci non erano molti, e riguardo quel luogo c'era un'aria abbastanza riservata, ma ancora non sapeva esattamente il perché.
"Ma non è che fanno storie se ce sto pure io?". Sofia chiese incerta. Effettivamente, a parte Dario con cui aveva scambiato poche frasi, gli altri ragazzi si erano solo presentati, nulla di più.
"Amo tranquilla, ora avverto che ci sei pure tu, ma pensò che Dario l'abbia dato per scontato. E poi si devono solo che permettere a dire che non puoi venire". Huda cercò di tranquillizzarla e inviò un messaggio al fidanzato, ricordandogli della presenza anche della seconda romana.
"Comunque Sofi, tu continui ad ignorare la cosa... ci dici che hai combinato con questo fantomatico biondo?" Ginevra ricominciò con le domande riguardo la notte passata, e Sofia arrossì di nuovo.
Solo Ludovica infatti sapeva che la romana non era solita prendere iniziativa, o arrivare al sodo con un ragazzo a caso in discoteca. Era successo solo una volta, anni fa, con il ragazzo del palco a Rimini, ma da lì mai più, tanto che l'unica frequentazione seria della romana in quegli anni era stata con una persona che, prima di farla "innamorare", era stato un suo amico.
"Amo che te devo di... c'è parte di me che si sta pentendo di averlo ammollato lì come un coglione, non l'avrei mai fatto in un altro contesto. Era bellissimo, degli occhi che vi giuro sembravano du pietre sbrilluccicose e ce sapeva fa, almeno con me ecco". Sofia cercò di accontentare le amiche evitando di scendere nei dettagli, ma si rese conto di essersi comunque messa in ridicolo descrivendo il ragazzo come se fosse un Dio greco.
"Sai Sò, non me parli di un ragazzo in questo modo dai tempi del ragazzo del pa-" Ludovica non fece in tempo a finire la frase che Sofia le tappò la bocca.
Era l'unica che sapeva della sua prima e in teoria ultima avventura capitata anni fa, e voleva che rimanesse così.
Anche quella volta, era fuggita come una codarda, non appena si era svegliata, usando la scusa del treno che, in realtà, sarebbe arrivato nel primo pomeriggio, aveva scarabbocchiato su un bigliettino ed era fuggita, dirigendosi in stazione ben quattro ore prima della partenza.
Le ragazze si erano accorte del repentino cambio di umore della romana, quindi cercarono di cambiare argomento.
"Che dite, gonna rossa e top o vestito?" Sofia ringraziò mentalmente Huda per aver spostato l'attenzione su tutt'altro, e si rilassò mentre continuavano a scegliere cosa indossare per la serata.

Al bunker, Pietro decise di prendersi una pausa.
Non riusciva a venirgli in mente niente che potesse funzionare per concludere la sua strofa per la canzone dell'imminente festival di Sanremo giovani, a cui il collettivo avrebbe partecipato per la prima volta.
Era un momento fondamentale per la loro carriera, e lui era distratto come non lo era mai stato.
Si accese una sigaretta nel prato fuori il bunker, e sospirò.
"Bro, che ti succede? Da quando sei arrivato sembra che stai sulla luna". Marco disse quelle parole, per poi posizionarsi anche lui sul prato, accanto al biondo, cominciando a fumare.
"Non lo so, oggi sto fuso. Sono contento che abbiamo registrato almeno la parte tua e di Duccio, ma ho zero idee per la mia strofa al momento".
Marco gli diede una spintarella giocosa.
"Non cominciare a farti le pare, mamma Ghera ha detto che per oggi va bene così, abbiamo tempo. Piuttosto, Dario ci ha detto che oggi c'è pure l'amica di Ludovica, così la conosci. Ieri si è presentata ma tu eri sparito, sembra molto simpatica".
Marco lo guardò con fare malizioso, e Pietro si mise a ridere.
"La smettete di volermi accasare con ogni essere femminile che respira, per favore?" .
Marco fece una faccia fintamente sconvolta.
"Ma quando mai bro!".
Risero insieme, e rientrarono.
Era quasi ora di prepararsi, e a breve sarebbero arrivate le ragazze per dare il via all'ennesima serata di alcool e divertimento.

"Raga siamo in ritardo, dobbiamo uscire". Huda richiamò l'attenzione delle tre ragazze che stavano finendo di prepararsi e, fatti gli ultimi ritocchi, finalmente uscirono.
A quanto pare, per giungere a questo fantomatico bunker, ci volevano non più di dieci minuti, quindi si incamminarono a piedi.
Una volta giunte, venne ad aprire loro un ragazzo con i capelli rosso fuoco, che Sofia riconobbe come uno di quelli che si era presentato a lei la sera precedente.
"Ciao ragazze, entrate pure. Stavamo aprendo il vino". Il rosso sorrise loro, e insieme si incamminarono all'interno.
"Per te che non sei mai venuta, fai come se fossi a casa tua, non farti prob- ah aspetta, ti presento Fares, che ieri era già sparito quando ci siamo incontrati in pista". Il rosso disse quelle parole mentre, dopo averla afferrata per un braccio, la portò di fronte ad un ragazzo che in quel momento stava conversando con quello che, se la memoria non la ingannava, doveva essere Marco.
"Bro, lei è Sofia, l'amica di Ludo. Almeno così vi presentate ufficialmente".
Sofia aveva un brutto presentimento, quel corpo le sembrava familiare. Presentimento che fu solo che confermato nel momento in cui lui si girò, e la guardò dritta negli occhi, spalancandoli.
"Piacere, Pietro". Il biondo evidentemente o non l'aveva riconosciuta, o, più plausibilmente, aveva deciso di far finta di niente.
"Sofia, piacere mio". Ad entrambi parve di vivere più di un dejavu, ma furono ridestati da andrea.
"Bene, ora che ci siamo presentati tutti, direi di dare inizio alla festaaa". E cominciò a versare a tutti la prima di molte bottiglie.
Sarebbe stata una lunga serata.

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