FILI DI FERRO

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L'emozione e l'euforia campeggiavano nell'aria.
Non appena avevano messo piede fuori dal van, si erano tutti ritrovati con il cuore a mille.
I ragazzi ancora non riuscivano a credere di trovarsi lì, per doversi esibire.
Si recarono subito nelle proprie camere, chi per riposare, chi per scegliere cosa indossare.
Gherardo infatti, con l'ansia a mille, aveva ordinato a tutti di partire con largo anticipo, per evitare problemi.
Sofia, che aveva già scelto cosa indossare, decise di fare una passeggiata per la città per ammazzare l'attesa. Ludovica d'altronde non aveva neanche fatto in tempo a disfare la valigia che era stata trascinata da Marco in camera sua per aiutarlo a scegliere come sistemare i capelli per l'esibizione.
Si mise le cuffiette, ma venne fermata appena fuori dall'hotel da Andrea, che le era corso dietro.
"Che c'è rockstar, non ti devi fa bello per stasera?"
"A parte che lo sono sempre" la romana alzò gli occhi al cielo ridacchiando. L'egocentrismo del corvino si metteva sempre in mezzo in ogni conversazione.
"È che mi manca Giulia, mi dispiace che non sia qui con noi. Volevo distrarmi un po', ma se vuoi stare da sola vado a rompere le palle a Jack"
"Tranquillo, non me dai fastidio. Andiamo a prenderci un bel gelato va"
"Perché con te il gelato è la soluzione a tutto?" Sofia scoppiò a ridere alla frase dell'amico.
Aveva ragione. Ogni momento era buono per mettere in mezzo un bel gelato, tanto più per far passare sentimenti come tristezza o malinconia.
I due si diressero verso la prima gelateria trovata sulle mappe, nonostante fosse pieno dicembre e stessero morendo di freddo.
Decisero di posizionarsi in uno dei tavolini all'interno, per evitare di gelare.
"Andrè, è normale che ti manchi. È un momento importante e so che la vorresti qui fisicamente, ma ti ha spiegato il perché non ce può sta, non te la prendere con lei" la romana aveva notato che il corvino era di malumore, nonostante fosse un ottimo attore nel nasconderlo.
"Ma non ce l'ho con lei, capisco che la maturità sia un passo importante, e che l'ultimo anno di liceo comporti tante prove, solo speravo di riuscire a convincere i suoi a farla venire".
Andrea infatti la settimana precedente, si era recato a casa della fidanzata per poter parlare con i genitori della possibilità di portarla con lui a Sanremo, nonostante Giulia già gli avesse detto che essendo l'ultima settimana prima delle vacanze natalizie, era piena di compiti ed interrogazioni per l'imminente chiusura del primo quadrimestre. I genitori erano stati irremovibili, e andrea aveva capito che era stata una richiesta bella grossa. In realtà non ne faceva una colpa a nessuno, solo avrebbe voluto la sua dolce metà accanto a lui, come Dario e Huda.
"So sicura che ti sta tartassando di messaggi dolcissimi da quando hai messo piede sul van, e poi dopodomani la rivedi quindi signor Locci, via sto muso lungo. Stasera devi esse carico come non mai" Andrea annuì alle parole dell'amica, come a darle ragione. Da quando era partito non aveva mai smesso di scriversi con la fidanzata, aggiornandola su tutto quello che stava succedendo.
"Senti peste, cambiando discorso. Ho visto oggi il caro Fares che ti è rimasto appiccicato all'autogrill" Sofia alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta della giornata.
"Ma la vuoi smettere? Si, è rimasto a farmi compagnia, ma non vuol di nulla"
"E invece si, ed è mio compito da buon amico di entrambi darvi fastidio con frecciatine. È solo questione di tempo, finirete con il saltarvi addosso di nuovo"
"Andrè, lo sai che te voglio un bene dell'anima. Ma te l'ho già spiegato. Siamo amici, come lo sono con voi, lo sono con lui. Fine della storia. Il fatto che siamo stati insieme non vuol di nulla"
"Ah peste del mio cuore, quando fai la finta ingenua mi verrebbe voglia di picchiarti. Ma visto che hai offerto tu questo ottimo gelato, per questa volta lascerò perdere"
"E menomale". I due risero, per poi continuare a passeggiare nel centro della città, aspettando di essere richiamati dagli altri per il sound check.
La chiamata arrivò prima del previsto, e furono costretti a tornare all'hotel, per dirigersi sul palco dove si sarebbero dovuti esibire.
Trovarono tutta la ciurma nella hall, pronta ad andare.
Sofia si accostò a Pietro mentre aspettavano che Ghera tornasse con il van, precedentemente posizionato nel parcheggio dell'hotel.
"Come ti senti?" Pietro la guardò e non poté fare a meno di sorridere. Adorava il fatto che si preoccupasse per lui.
"Sto bene Sofi, veramente. Certo, ho un magone assurdo al pensiero che ormai ci siamo, ma lo sto gestendo" le sorrise come a rassicurarla, e lei di tutta risposta lo abbracciò spontaneamente.
Il biondo, stupito che quel gesto fosse partito da lei, ricambiò la stretta, per poi farle cenno di salire sul van.
Una volta arrivati davanti al palco, i ragazzi erano in visibilio.
Cominciarono subito a discutere con i tecnici, e le quattro ragazze nell'attesa decisero di prendersi una cioccolata calda, date le basse temperature.
Si posizionarono in uno dei tavolini dietro le quinte, e si confrontarono sugli outfit scelti per la serata. Erano invitati tutti, donzelle comprese, ad una specie di after party con tutti i concorrenti e amici in un locale vicino il teatro, adibito a discoteca per l'occasione.
Si diserrassero solo quando videro i ragazzi salire sul palco, per l'ultima prova generale. Erano bellissimi, oltre che emozionati.
Una volta finito, si riunirono con le ragazze e si diressero nel backstage adibito per loro per passare il tempo prima del grande evento.
Cercarono di parlare della qualunque, per aiutare i ragazzi a distrarsi e a non farsi prendere dal panico, e come se fosse passato solo un attimo, arrivò il momento dell'esibizione.
Dopo mille indicazioni di Ghera, baci e abbracci, i ragazzi vennero chiamati sul palco, pronti a spaccare tutto.
Da dietro le quinte, Sofia osservava rapita Pietro, sentendo dentro di lei un enorme dejavu.
Poteva non averlo riconosciuto tempo prima, ma sul palco era indescrivibile come lo aveva percepito anni fa. Cantò il suo assolo dall'inizio alla fine, battendo le mani.
Sentiva nel petto una sensazione di fierezza verso il biondo che la stava logorando di affetto e gioia.
Dopo aver ringraziato tutti, i ragazzi corsero dietro le quinte estasiati da quell'esperienza.
Pietro corse ad abbracciare Sofia, ringraziandola ancora per esserle stato vicino, e lei, non sapendo come esprimere a parole ciò che provava, ricambiò forte la stretta, con il cuore che le batteva all'impazzata.

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora