FINALE STRANO

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Pietro si sveglió per primo quella mattina, a differenza della volta precedente.
Sorrise soddisfatto quando si rese conto che Sofia era ancora stretta contro il suo petto, addormentata.
Nella notte si era mossa moltissimo, per poi scambiare il biondo per un cuscino, e appiccicarcisi.
Non che Pietro ne fosse dispiaciuto, anzi.
Solo che Sofia aveva cominciato a strusciarsi addosso al suo corpo, provocandogli dei brividi.
Il biondo decise che fosse arrivato il momento di svegliarla, prima di ritrovarsi in una situazione troppo scomoda.
La scosse un poco, per poi vederla spalancare gli occhi e, dopo averlo osservato come se fosse un alieno, allontanarsi, cadendo dal letto di culo.
"Merda che botta". Pietro rise guardando la mora seduta per terra, ancora rintronata.
"Che cazzo te ridi tu, mi hai fatto prendere un colpo, che ce fai nel letto mio?" Sofia lo guardò sospettosa, mentre si svegliava del tutto.
Venne investita dai ricordi della sera precedente, arrossendo di colpo.
"Vedo che ci sei arrivata da sola alla risposta della tua domanda. Almeno stavolta non mi sono risvegliato solo". Pietro le lanció una frecciatina per sdrammatizzare, facendola imbarazzare ancora di più.
Decise di smorzare la tensione proponendole di fare colazione insieme, nel bar vicino casa della romana, per poi dirigersi al bunker.
Andrea infatti, pronto per confessarsi agli amici, aveva dato appuntamento a tutti i ragazzi per pranzo proprio al bunker.
Sofia accettó la proposta del biondo, tranquillizzandosi nel vedere che lui non era imbarazzato nei suoi confronti, anzi.
Pietro indossó i vestiti che aveva messo sul termosifone durante la notte, e Sofia si vestì comodamente con una tuta e un felpone.
Si recarono al bar e, fra una chiacchiera e l'altra, Pietro provó ad indagare volendo sapere i dettagli della serata precedente della romana.
"Ma quindi non sei uscita con il tipo dell'Università?" Decise di chiederglielo apertamente, volendo esserne sicuro.
"No Piè. Cioè, è carino per carità, ma l'ho scelto a caso, dovevo inventà qualcosa, soprattutto co Ludo. Quella me conosce come le tasche sue, non ci avrebbe mai creduto se non le avessi fatto vedere almeno una foto". Pietro annuì alla risposta della mora, sentendo la gelosia del giorno prima diminuire.
"E con Faster? Non fraintendere eh, ho capito che è mezza seria la cosa con Giulia, ma perché sei andata con lui?" Era sinceramente curioso.
Ma prima della curiosità, vi era una necessità inspiegabile di voler essere tranquillizzato sul rapporto fra Sofia e l'amico.
"È seria co Giulia Piè. So mesi che lui le va appresso, io l'ho solo aiutato. Poi per quanto riguarda la storia sua, ve la dirà lui dopo".
Vennero richiamati dalla suoneria del telefono del biondo.
Pietro rispose a Marco che a breve lui e la romana sarebbero arrivati al bunker, per poi dirigersi a pagare la colazione.
Sofia provó a dissuaderlo dall'offrire, ma il biondo la ignorò completamente.
Una volta arrivati al bunker, trovarono una scena a dir poco esilarante.
Andrea era seduto su una sedia, al centro dello pseudo salotto, con gli altri e le ragazze seduti di fronte a lui, a mo di interrogatorio.
Una volta entrata, Sofia si ritrovò addosso Ludovica, che la abbracció con tutte le sue forze.
"Amo mi dispiace tanto per non essere stata con te stanotte, quando ha cominciato a diluviare ero già collassata da Marco"
"Tranquilla amore, non ero sola ecco" disse Sofia arrossendo, e facendo un cenno in direzione di Pietro, che stava prendendo posto su uno dei divani.
Ludovica guardó l'amica con fare malizioso, per poi dirigersi da Huda, seduta accanto a Dario, e sussurrarle all'orecchio che la romana aveva dormito col biondo.
Ginevra, seduta accanto a Ghera, si incuriosì vedendo confabulare le amiche, ma non chiese nulla poiché Sofia, che aveva capito la curiosità dell'amica, le fece cenno con la mano che l'avrebbe aggiornata dopo.
Anche Ginevra aveva delle novità per le amiche, quindi accettó di rimandare la loro seduta di gossip in seguito.
Una volta salutati tutti, cominció la spiegazione di Andrea.
I ragazzi rimasero sconcertati.
Mai il corvino era stato così serio con una ragazza, e dopo la tristezza iniziale data dal fatto che lui non avesse detto niente riguardo la sua relazione, misero da parte i sentimenti negativi per congratularsi con lui.
Avevano capito che le ansie dell'amico erano legate per lo più al fatto che Giulia fosse minorenne.
Si misero d'accordo che durante la settimana sarebbero andati a Firenze per conoscerla e per fare una serata, per poi rinchiudersi in studio a provare il pezzo per Sanremo Giovani.
Mancava meno di un mese, e l'ansia cominciava a farsi sentire.
Approfittando del fatto che Ghera, sapendo che i ragazzi erano soliti finire col cazzeggiare mentre provavano, li stava supervisionando, le ragazze cominciarono la loro seduta di gossip.
"Gin, ci devi dire qualcosa?" Sofia decise di indagare prima sull'amica, sapendo che anche a lei in seguito sarebbe toccato l'interrogatorio.
La mora aveva notato infatti come Ghera, prima di raggiungere gli altri nella stanzetta, aveva lasciato un bacio nei capelli dell'amica, facendola arrossire.
"Sofi sei una paracula, sappilo. Comunque niente, cioè, ci stiamo avvicinando sempre di più e potrebbe avermi chiesto di uscire, un appuntamento insomma" Ginevra ciancicò quelle parole, giocando con l'elastico che aveva in mano. La cotta per colui che, in teoria era il suo migliore amico, ormai andava avanti da quasi un anno, e quando lui le aveva chiesto di uscire si era sentita al settimo cielo. Avevano condiviso molti momenti insieme, come amici, e si erano avvicinati sempre di più. Nell'ultimo mese poi, Gherardo l'aveva anche ufficialmente presentata alla sua famiglia, compresa la sorella che Ginevra aveva conosciuto ad Halloween.
L'attenzione venne poi spostata proprio da Ginevra sulla romana, chiedendole dettagli sulla notte precedente. Aveva capito che qualsiasi cosa fosse successa, centrava Pietro.
Sofia raccontò tutto alle ragazze, a come il biondo fosse stato così dolce con lei, e a come si era imbarazzata al risveglio.
Le amiche non erano poi così stupite. Si vedeva lontano un miglio quanto i due, dopo aver deposto l'ascia di guerra, si trovassero bene l'uno con l'altra.
"Io vi vedrei benissimo insieme. Tralasciando il fatto che già c'è stato qualcosa fra voi, si vede che vi capite. E poi quando ci sei tu Pietro è sempre di buonumore. E sembra un paradosso, visto quanto gli rodeva all'inizio averti intorno" Ludovica e Ginevra concordarono con le parole di Huda.
Sofia sapeva che Pietro non le era indifferente, per niente.
Era stata così contenta di aver passato la mattinata con lui e, tralasciando l'imbarazzo, adorava parlare col biondo.
La sua unica preoccupazione era il fatto che lui fosse ancora ignaro della notte a Rimini.
Non sapeva se doveva dirglielo, come in caso dirglielo ma soprattutto, era terrorizzata da una possibile reazione negativa del ragazzo.
Fu proprio lui a distrarla, uscendo dalla sala prove con Marco, per fare una pausa fumando una sigaretta.
Sofia controllò l'orologio, e si rese conto che era quasi ora di andare al bar da Ezio.
Si fece una heets in compagnia delle amiche e dei due ragazzi, per poi congedarsi.
Non potè fare a meno di sorridere, pensando al fatto che il biondo avesse proposto di raggiungerla una volta finite le prove, e bersi qualcosa tutti insieme mentre lei lavorava.
"Pietro Serafini, tu sarai la mia rovina". Riusciva a pensare solo a ciò.
E aveva ragione.

SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo mi fa cagare, penso lo rivedrò mille volte ma intanto ve lo pubblico lo stesso.
Sono in hangover pazzo quindi sarà pieno di errori, chiedo venia.
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo, lov u
❤️‍🩹

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora