UNA STORIA PIÙ BELLA

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Nessuno di loro poteva crederci. Ne che quella splendida avventura fosse giunta al termine, ne l'essersi classificati 28esimi.
Certo, erano comunque fieri di aver partecipato al grandioso festival di Sanremo, ma la speranza di essere arrivati al pubblico, soprattutto quello adulto, era stata molta.
Per loro sfortuna, non ci erano riusciti del tutto.
Ma ancora una volta, i ragazzi stupirono la chiunque. Non si arrabbiarono, non si offesero.
Stapparono una bottiglia nella camera in cui erano riuniti mentre Amadeus pronunciava la classifica finale e, alla loro nomination, urlarono di gioia.
Sofia rise, quando Pietro la afferró per farla volteggiare.
Nonostante tutto, era fierissima di lui, di loro. Quell'esperienza se la sarebbero portata nel cuore per sempre, a prescindere da una classifica, da un podio non raggiunto.
La voce di Pietro la distrasse, mentre Andrea le lanciava sguardi maliziosi ridendo con Duccio.
"Che hai detto Piè? Scusa andrea sta a fa il coglione" il biondo ridacchió.
"Ho detto, ora che torniamo a casa, direi che ti devo un appuntamento". Sofia quasi si strozzó con la sua saliva.
"Scusa cosa?"
"Sofi, mi sembri scema. Ti sto invitando a cena, no?" Sofia arrossì come non aveva mai fatto.
Dopo essersi chiariti, il pomeriggio precedente, erano stati praticamente un tutt'uno.
Pietro l'aveva baciata prima di salire sul palco, e l'aveva rifatto una volta tornato dietro le quinte.
Avrebbero anche voluto dormire insieme, ma Gherardo era stato impassibile : nessuna distrazione in vista dell'ultima serata del festival. Aveva dunque rispedito Ludovica in camera sua con Sofia, con tanto di proteste. Per rimanere coerente però, anche lui non aveva dormito con Ginevra, anzi. Si era rubato Dario dalla camera che il ragazzo condivideva con Huda, nonostante il risentimento di entrambi i ragazzi.
"Ah beh, ce sta. Cioè, si, me farebbe piacere... insomma. Si ok, usciamo" Sofia stava iperventilando, piena di imbarazzo. Non le sembrava vero che il biondo le stesse veramente dando una seconda possibilità, nonostante ne avessero parlato il giorno prima.
Certe paranoie erano talmente intrinseche dentro di lei che parte di lei aveva ancora paura di un eventuale rifiuto, o che Pietro cambiasse idea.
"Non cominciare a farti le pare, per favore. Ora ci godiamo i festeggiamenti, e domani ti porto a cena" Pietro le sorrise dolcemente, prima di darle un bacio fra i capelli e lasciarla nelle mani di Ludovica. Aveva capito che Sofia necessitava di sfogarsi con qualcuno, e lui voleva festeggiare con i suoi amati amici quel traguardo che, nonostante la classifica, tutti loro consideravano come tale.
"Ok, cosa ti ha detto de così greve?" La bionda aveva portato l'amica in disparte, dopo aver notato come Pietro la stesse richiamando con lo sguardo, per farla intervenire.
"Amo, cena. Io, domani, noi... cena" Sofia non stava più capendo nulla, facendo scoppiare a ridere l'amica accanto a lei.
"Sò, ma te sei rotta? Era ovvio che prima o poi sareste usciti! Dio sembrate già na coppia sposata e manca ancora il primo appuntamento" Sofia arrossì, di nuovo, alle parole dell'amica.
Era più forte di lei. Con Joseph era stato tutto, come dire...calmo.
Il primo appuntamento, non era stato considerato tale da nessuno dei due. Era una delle tante serate passate a chiacchierare della qualunque, seduti nella macchina del ragazzo, conclusa in quel caso con un bacio.
La prima volta insieme, per lei era stato come farlo con un amico fidato.
Con Pietro, era l'esatto opposto. Anni fa, alla famosa notte di Rimini, era stata presa da una foga che non riusciva a riconoscere come sua. Eppure, non aveva resistito. Esattamente come pochi mesi prima, quando erano finiti a letto di nuovo. Il biondo le faceva provare così tante emozioni insieme, che le sembrava di trovarsi costantemente sulle montagne russe. Capriole su capriole.
Ogni volta che lui la guardava, fremeva. Quando le rivolgeva la parola, arrossiva, sempre.
Fin da piccola l'avevano presa in giro con affetto nella sua famiglia, per quel continuo rossore presente sulle sue guance. Ma niente fino a quel momento l'aveva fatta arrossire quanto come quando c'era Pietro di mezzo. Era inevitabile per lei. Il biondo era come una calamita per lei.
"Ao? Sò! Sto a parla co te eh" Sofia interruppe il suo flusso di coscienza al richiamo di Ludovica. La bionda di era accorta che l'amica, come al solito, aveva iniziato a chiudersi nei suoi pensieri, e non volendo farla cadere nel baratro delle paranoie, cercò di distrarla.
"Si si, ce sto. Scusa amo, so andata sulla luna con la testa"
"Lo so polla, te conosco. Quindi ora si fa un bel pronto intervento" e la trascinò da Huda e Ginevra, che stavano ballando in mezzo alla stanza di Dario e Gherardo, dove si erano riuniti tutti per festeggiare la fine di quell'avventura magnifica.
Dopo aver ballato fino a distruggersi i piedi, si diressero tutti nelle proprie stanze, crollando.
Sofia, nonostante un'iniziale protesta di Marco, aveva chiesto a Ludovica di dormire con lei, per farla stare tranquilla. L'idea di uscire con Pietro la elettrizzava, ma aveva paura.
La bionda, una volta a letto, aveva provato ad approfondire la questione, ma Sofia non riusciva a spiegare neanche a se stessa di cosa avesse paura di preciso.
La mente, si sa, fa brutti scherzi. E nonostante la gioia pura che provava all'idea dell'appuntamento con Pietro, la sua testa stava creando mille scenari in cui tutto finiva in catastrofe, rendendole difficile il prendere sonno. Riuscì ad addormentarsi solo grazie alle carezze di Ludovica che, conoscendo la sua sorella acquisita, aveva preso a coccolarla, sussurrandole parole confortanti nel buio della loro stanza.

Dipingere la notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora