Sofia fece un sospiro di sollievo.
Era andata bene. Molto bene.
I ragazzi avevano appena finito di esibirsi per la prima serata, e tutto era andato come nei piani.
Pietro la aveva tranquillizzata con lo sguardo, prima di salire sul palco, ma lei era rimasta vigile durante tutta l'esibizione.
Ma nel momento in cui i ragazzi, dopo aver salutato e ringraziato tutti, rientrarono nel backstage, si rilassò del tutto.
Pietro aveva gli occhi che luccicavano di euforia pura, e Sofia constatò che si, era filato tutto liscio. La romana gli sorrise, per poi abbracciarlo. Era contenta per lui, per il collettivo, ma era anche fiera. Fiera che il biondo avesse lasciato da parte le sue angosce, per godersi il momento.
Non si rese neanche conto che stava salendo sul palco Gazzelle, un artista romano che Sofia stimava moltissimo, presa dai festeggiamenti e dalla gioia che i sei ragazzi stavano emanando.
"Sò, hai visto? Sta cantando Flavio. Io posso pure morì" Ludovica stava sbirciando verso il palco con occhi sognanti. A Roma avevano passato serate intere a sentire le canzoni del cantante romano, empatizzando con i suoi testi. La bionda le aveva fatto scoprire l'artista anni prima, quando era uscito il suo secondo album, "Punk". All'interno vi era la loro canzone, "coprimi le spalle" che le amiche, al primo ascolto, si erano dedicate l'un l'altra.
"Devo preoccuparmi per caso?" Marco si intromise sentendo il commento della sua ragazza, con un finto broncio sul viso che fece ridacchiare le due amiche.
"Caph, qualcuno ti sta rubando il posto, attento" Pietro infilò il dito nella piaga prendendo in giro l'amico, avendo sentito anche lui il commento di Ludovica.
"Non farei tanto lo spiritoso se fossi in te. Io avrò pure na cotta platonica pe Gazzelle, ma qui c'è qualcuno che sta pure peggio pe un altro cantante. I romani non si battono, me dispiace" Ludovica stava guardando Sofia con fare malizioso, mentre schioccava un bacio sulla guancia al suo ragazzo, che continuava a fare il finto offeso. Marco sapeva che la bionda stesse scherzando, e adorava quando, per tranquillizzarlo, lo riempiva di affetto.
Sofia fece una linguaccia all'amica, dopo essere arrossita vistosamente. Gesto che non passò inosservato ai due ragazzi con cui stavano conversando.
"Ah si? E dimmi un po' amore, di chi dovrebbe preoccuparsi il caro Fares?" Marco aveva colto il riferimento a Sofia nelle parole della fidanzata, e non vedeva l'ora di metterla in imbarazzo più di quanto non lo fosse già.
"Ludovì, attenta a quello che dici, te lo dico" Sofia cercò di frenare l'amica. Non che avesse qualcosa da nascondere. Insomma, era cotta persa per Pietro, e l'amica lo sapeva. Ma il suo imbarazzo attuale era dovuto al fatto che il cantante in questione fosse a pochi metri da loro, seduto alla postazione trucco. E, per quanto fosse immerso in una conversazione con la truccatrice, averlo così vicino e parlare di lui la metteva in soggezione.
"Oh non rompere Sofì!" Ludovica ignorò le sue parole, per poi rivolgersi direttamente a Pietro, interessato sempre di più a quella conversazione.
"Devi sapere, caro Fares, che la nostra piccola Sofi ha una cotta per Il Tre dal lontano 2018, quando ha sentito per caso "i muri tremano", una delle sue prime canzoni" Sofia sbuffò alla rivelazione dell'amica, ma la sua attenzione venne attirata dallo sguardo di Pietro su di se.
"Non mi sembra per niente il tuo tipo" il tono del ragazzo era ironico, e a Sofia sembrò di essere tornata a qualche mese prima, quando non facevano altro che stuzzicarsi.
"Che ne sai te de quale è il mio tipo"
"Potrei averne un'idea" Pietro si era avvicinato a lei, quasi sfidandola con lo sguardo, facendole risalire le farfalle quasi come se le stesse per vomitare.
"E comunque, ha il suo fascino. E poi è de Roma. Cento punti li ha solo per questo"
"Cento punti non sono niente in confronto al tuo fetish per il dialetto toscano Sofì".
Era ufficiale, Sofia avrebbe ucciso Ludovica con le sue mani. Non sapeva che gioco stesse giocando la sua amica, ma conoscendola, non era nulla di buono.
"Lù, prima che te corco, che ne dici di farti un pacco di cazzi tuoi?" Sibilò quelle parole all'amica che, invece di intimidirsi, scoppiò a ridere.
"Che voi? È solo la verità" le fece una linguaccia per poi dedicare le sue attenzioni a Marco, rimasto a guardare quello scambio di battute con uno sguardo fra l'incredulo e il divertito.
"E quindi hai un debole per l'accento toscano?"
"Oh Piè, vattene a fanculo va". Sofia, mentre si allontanava, riuscì comunque a sentire la risata del biondo, e non poté fare a meno di sorridere. Era contenta di aver scherzato con lui. Anche se per pochi minuti, le era sembrato che tutto ciò per cui si erano allontanati, fosse sparito.
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Dipingere la notte
Fanfiction"Il destino si prende gioco di noi" "E allora giochiamo,no?"