Fase 24

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Sia Izuku che Eijirou si fiondarono nelle rispettive camere, con il cuore in gola, e la sensazione che tutto fosse completamente cambiato dopo quello che era successo...

Ma mentre Izuku iniziò a spogliarsi, correndo quasi sotto la doccia per lavare via quell'assurdità appena avvenuta.... Eijirou rimase in piedi contro la porta, con gli occhi sbarrati ed una mano sul petto, a cercare di mettere un respiro dietro l'altro....

Prima di alzare gli occhi verso la parete e, individuata la chitarra, cadere in ginocchio...

Flashback

Aveva scoperto solo il giorno dopo, dopo aver praticamente ribaltato mezzo reparto per trovare qualcuno che parlasse con lui nonostante non ci fossero legami di nessun tipo, che Denki soffriva di una rara patologia cardiaca....

A nulla erano valsi i suoi tentativi di spiegare che era il suo ragazzo....
A nulla erano valse né le lacrime né i tentativi di persuasione...nemmeno quelli poco legali...
E non era valso a nulla nemmeno il morso che aveva sul collo, che ancora bruciava e faceva male, perché in realtà l'omega non aveva marchi....e quando ci fu da attivare l'Alpha, per far percepire i loro odori mescolati nel suo corpo, l'Alpha non lo fece....lasciandolo da solo, a disperarsi, in un corridoio vuoto di una sala d'aspetto....

Non riusciva a percepire l'odore del suo compagno su di lui...
Lo sentiva sulla maglia...lo sentiva sulle mani...ma per quanto provasse e riprovasse l'odore di miele e limone non veniva fuori

Fortunatamente, alle quattro di mattina, un'infermiera ebbe pena di lui ed andò ad avvisare i genitori di Denki...che lo fecero finalmente salire....

Lo shock fu totale....

Era abituato a vederlo ridere....era abituato a vederlo ballare in mezzo ai campi di papaveri...sotto la pioggia....
Era abituato a vedere la vita in ogni sua sfumatura sul volto,che sembrava racchiudere l'intero sole, del ragazzo che amava ...

Ma non c'era sole sul viso di Denki....

Gli occhi erano chiusi...
Un tubo gli usciva fuori dalla gola ed il suo torace si alzava ed abbassava in modo strano...

Gli venne spiegato che era attaccato ad un respiratore...gli venne spiegato che aveva bisogno di ossigeno e di un macchinario che sostituiva, quasi,i suoi battiti cardiaci...

Gli vennero spiegate milioni di cose...ma lui ne capì a malapena la metà.... perché l'unica cosa che riusciva a vedere, capire e percepire....era che il suo ragazzo stava male....e che lui...non poteva fare nulla....

Passò al suo capezzale diverse notti e diversi giorni....

Iniziò a non andare più a scuola, per stare al suo fianco, ed i voti iniziarono a crollare....
Una dopo l'altra, per l'ennesima volta, tutte le sue piccole certezze crollavano....

Perché era questo che era Denki per lui...una certezza...un porto sicuro...braccia amiche dove tornare a respirare...ed essere finalmente se stesso... senza avere paura di non essere abbastanza...senza avere paura di rilasciare il suo odore...senza avere il terrore che una sua parola, o un suo gesto, potesse ferirlo o fargli male...

Parlava di tutto con lui...gli raccontava quelle poche cose che sapeva su sua madre...lo vedeva ridere, e stringerlo a sé, quando gli raccontava gli aneddoti che gli aveva detto Kiroko....ed Eijirou rideva con lui...sentendola finalmente reale e viva...e non solo un fantasma, simile a lui, di cui non poter parlare...

Era nata cosi la loro storia...tra chiacchiere interminabili ed abbracci... finché, piano piano, si era evoluta...e si erano messi insieme...

Ed ora quel ragazzo bellissimo, di cui si era innamorato con il cuore e non con l'istinto, se ne stava steso lì....circondato da cavi e tubi....ed Eijirou non sapeva nemmeno se si sarebbe mai svegliato....

Ma lo fece....

Denki, dopo tre settimane di coma, si svegliò....

Eijirou riuscì a vedere i suoi magnifici occhi, attraverso il vetro divisore, e lo vide anche abbassare lo sguardo quando si accorse di lui...

Ma quando chiese di poter entrare, e stringerlo nuovamente a sé, gli venne detto che non poteva farlo perché era ancora troppo debole...

Eijirou rimase piantonato nella sala di aspetto, per altri due giorni, senza potersi nemmeno avvicinare al vetro...per evitare di farlo agitare ...

Ma quando andò a casa, per farsi una doccia, scoprì al suo ritorno che non c'era più nessun vetro attraverso cui guardarlo...
Era ancora nel corridoio precedente quando, come una frustata diritta sul cuore, sentì l'urlo disumano che lanciò la madre di Denki...

Rimase immobile, con le mani strette ad un mazzo di fiori,senza avere nemmeno il coraggio di fare un passo avanti...

E fu lì che avvenne...fu lì, proprio in quel momento, che il suo cuore crepò insieme a quello del ragazzo che amava....fu l'urlo di sua madre ad attutire il rumore dei fiori che cadevano..e delle sue ginocchia che sbattevano al suolo.....
Fu l'agitazione, e la corsa, di diversi medici ed infermieri a nascondere il suo corpo piegato in due...
Fu l'allarme dell'ospedale ad attutire i suoi singhiozzi e le sue urla....

Ma nulla...nulla attutì o filtrò le parole dei medici...che sentì mentre camminavano dopo aver dichiarato il decesso del ragazzo che lo aveva appena marchiato

X:"...povero ragazzo....nelle sue condizioni non c'erano molte speranze che potesse sopravvivere...ma quello che ha fatto, probabilmente, lo ha portato oltre il limite che il suo cuore poteva sopportare"
Una voce femminile rispose, chiedendo cos'avesse fatto di così pericolo, ed Eijirou lo sentì perfettamente....

Sentì la voce del cardiologo parlare ed il suo cuore, nello stesso momento, morire nel suo petto

"Ha marchiato un ragazzo.... Ha marchiato un Alpha che non era il suo...e l'omega, dentro di lui, gli ha dato il colpo di grazia... Magari se non lo avesse fatto avrebbe...."

Eijirou non riuscì a sentire il resto del discorso...

Le sue gambe si mossero, dapprima inciampando tra i suoi stessi piedi e poi iniziando a correre, per ritrovarsi alla fine sul tetto dell'ospedale....

Ed urlare, alla luna, tutto il suo dolore...

Perché era per l'ennesima volta colpa sua....

Ed il suo sangue, oltre a sua madre, aveva ucciso il ragazzo che amava....
Facendo morire, nello stesso momento, anche lui

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