Fece di tutto per frenare la strana paura e il tremolio al corpo. Perché era spaventata da quel mostro se lei li uccideva senza timore? Una parte di lei le diceva di scappare, senza guardarsi intorno, e trovare un modo per uscire da lì.
Ma era impossibile: oltre al mostro alle sue spalle, c'erano delle strane creature che camminavano al suo fianco. Avevano gli occhi di rettili, la lingua bifortuca, al posto delle gambe c'erano dei serpenti. Indossavano un'armatura greca, che arrivava fino alla vita.
Inoltre, la donna-mostro era davanti a lei. Heaven era accerchiata e non poteva scappare da nessuna parte, senza essere attaccata simultaneamente e ferire Percy, Annabeth e la mortale.
Come se non bastasse, una frase le rimbombava nella testa: "Loro sanno".
Una porta in bronzo comparve all'improvviso, alla fine del tunnel. Oltre essa c'era un boato insistente. Una folla in delirio.
Lo stomaco si attorcigliò su se stesso e il respiro mancò per un momento. Stava per succedere qualcosa.
<<Ci sssarà da divertirsssi>> disse una donna-serpente. <<Avrete molto sssuccessso con il nossstro ossspite.>>
<<Chi è il vostro ospite?>> chiese Percy.
Lei sibilò, come se fosse una risata. <<Oh, lo vedrete. Dovressste andare d'accordo, sssiete fratelli, dopotutto.>>
<<Cosa?>>
La porta si aprí con un fracasso. Il mostro alle sue spalle le mise una mano sulla spalla.
Heaven balzò di lato. <<Levami quelle mani schifose da dosso!>>
<<Nessuno ti toccherà, figlia di Ade>> disse la ragazza dai capelli di fuoco. <<Dovrai solo accomodarti di fianco al nostro capo e guardare.>>
<<Guardare cosa?>>
<<Niente spoiler>> affermò lei con un sorriso. <<Facci divertire, Percy Jackson. Noi staremo qui, con le tue amiche, mentre lei guarderà lo spettacolo da un posto alla sua altezza.>>
I metà serpenti li spinsero dentro.
<<Che modi!>> esclamò Heaven indignata.
Il baoto della folla attirò la sua attenzione. Erano in un enorme arena. Tutto intorno a loro c'erano posti a sedere occupati da ogni tipo di mostri e creature.
