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everyone thinks that we're perfect please don't let them look through the curtains...
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ɴᴏɴ ᴇʀᴀ sᴄʀɪᴛᴛᴏ ᴅᴀ ɴᴇssᴜɴᴀ ᴘᴀʀᴛᴇ ᴍᴀ ᴛᴜᴛᴛɪ sᴀᴘᴇᴠᴀɴᴏ ᴄʜᴇ ǫᴜᴇʟʟᴀ ᴄᴀᴍᴇʀᴀ ғᴏssᴇ ᴅɪ ᴘᴇʀᴄʏ ᴇᴅ ʜᴇᴀᴠᴇɴ. Gli altri non entravano, non la prendevano e loro due non avevano imposto nulla.
Heaven era stata fuori per un'ora a leggere il suo quaderno, a guardare i suoi disegni, ad osservare il sole sorgere ed illuminare la città silenziosa.
Aveva detto alla signora O'Leary di portarla da Percy e così fece. Chiese informazioni su dove fosse e le indicarono la stanza dove aveva riposato appena arrivata.
Non ricordava cosa fosse successo, prima di andare via con la signora O'Leary, l'avrebbe chiesto a Percy.
Bussò alla porta e quando sentí la sua voce che la invitava ad entrare, lo fece, chiudendosi la porta alle spalle.
<<Mio piccolo paradiso>> sorrise vedendola. <<Dove sei stata?>>
<<In giro>> rispose evasiva, posando lo zaino per terra di fianco alla porta. <<Cosa stavi facendo?>>
<<Guardavo il soffitto mentre ti aspettavo>> rispose mentre lei si sedeva al suo fianco.
La figlia di Ade si buttò all'indietro sul letto e guardò il soffitto. <<Mhm... È tutto così... bianco.>>
Percy ridacchiò e si stese di fianco a lei. <<Sei stata formidabile mentre combattevi.>>
<<Lo sono sempre.>>
Il figlio di Poseidone si stupiva sempre della sua autostima. Aveva un ego smisurato, un'autostima non da meno ed era meravigliosamente sfacciata.
<<Scometto che lo sei stato anche tu.>>
Fece un piccolo sorriso che scomparve quasi subito. <<Crono ti ha fatto qualcosa?>>
<<Crono?>> ripeté confusa, voltando il viso verso di lui.
<<Hai combattuto in duello con lui. Non ti ha fatto male, vero?>>
Heaven guardò il soffitto cercando di ricordare. Chiuse gli occhi. Delle immagini confuse si susseguirono una dopo l'altra sempre più velocemente: occhi dorati, una falce a un millimetro dal suo viso... Una fitta alle tempie e fece una smorfia per il dolore.
<<Ehi, non devi sforzarti>> disse Percy prendendole il viso tra le mani. <<Non è un problema se non lo ricordi.>>
<<È odioso.>> Sbuffando si alzò e iniziò a marciare per l'intera stanza, con la testa tra le mani.
