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It lingers when we're done you'll believe God is a woman...
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<<ʟᴀ ᴛᴜᴀ sᴛᴀɴᴢᴀ ɴᴏɴ ᴇ́ ᴅɪ ʟᴀ̀.>>
Heaven prese il pugnale dal cinturino il più velocemente possibile e si voltò. Si ritrovò di fronte a una ragazza più alta di lei, dai capelli e gli occhi castani, la corporatura robusta
Alzò le sopracciglia sorpresa, non spaventata. <<Iniziamo dal presupposto che non puoi puntarmi un pugnale alla gola.>>
<<Chi lo dice?>>
<<Io.>>
<<E saresti?>>
<<Clarisse La Rue. Figlia di Ares, dio della guerra.>>
Heaven la guardò da capo a piede. Clarisse non sembrava spaventata, anzi piuttosto incuriosita. Era disarmata o così faceva pensare. Heaven abbassò lentamente il pugnale, osservando ogni minimo movimento.
<<Così va meglio>> disse Clarisse soddisfatta. <<Chirone mi ha detto di mostrarti la tua stanza, visto che ero già qui.>>
<<Fallo, allora.>>
<<Usi con tutti questo tono?>>
<<Tu dici a tutti cosa fare?>
<<Alle persone stupide che non sanno usare il cervello.>> La osservò come per valutare qualcosa. <<Non sembri una stupida che non sa usare il cervello.>>
<<Infatti, non lo sono>> replicò Heaven. <<Allora, dov'è la mia stanza?>>
Clarisse sbuffò scocciata. <<Di là. La parte più isolata della Casa Grande.>>
La condusse per un corridoio addobbato con strani quadri. Si fermò davanti a una porta sulla sinistra. L'aprí.
C'era una finestra da cui entrava la luce del sole, un letto con delle lenzuola fresche e pulite, un armadio in legno, una scrivania e uno specchio rettangolare appeso sopra.
Heaven fece una smorfia. C'era troppa luce ed era troppo piccola.
<<Che c'è?>>
<<È minuscola. La mia camera è il doppio a palazzo. E poi non c'è così tanta luce. C'è luce ovunque!>>
Clarisse la guardò confusa, stranita e scettica. <<Questo o niente. Ringrazia di avere una stanza tutta tua. Noi dobbiamo condividerla con i nostri fratelli e sorelle.>>
<<Che incubo!>>
Clarisse alzò le spalle. <<Più tardi Chirone verrà a chiamarti per la cena, fatti trovare pronta. Ci si vede al padiglione, figlia di Ade.>> Andò via chiudendosi la porta dietro.
