La voce di Heaven non era interrotta da nessun rumore mentre raccontava il sogno. Lo ricordava nei minimi dettagli: come accadeva sempre.
Descriveva il luogo, persino come era vestita, il numero dei quadri alle pareti, le foto sul camino e i giocattoli sparsi qua e là per la casa.
Ricordava ogni parola, suono, espressione e sensazione. Ricordava cosa aveva disegnato. Ricordava il volto di sua madre, di Bianca e le loro voci.
La voce di Heaven prese a tremare di più verso la fine. Fissava la fontana e parlava, con Percy che le accarezzava le nocche.
<<Quando la polvere si è tolta, ho visto il corpo di mamma tra le braccia di papà... Io non capivo... non capivo che fosse morta... non capivo cosa stesse succedendo, perché papà urlava al cielo, perché mamma non si muoveva... non lo capivo...>> Deglutí e strinse ancora di più la mano di Percy. <<Papà ha detto: "Mamma starà bene!"... Aletto ci ha portati al fiume Lete e... e...>>
<<E hai dimenticato tutto>> mormorò Percy.
Heaven annuì. <<Papà ha maledetto l'Oracolo di Delfi.>> Gli riferì ogni parola della maledizione. <<... E mi sono svegliata.>>
<<Anche Nico lo ha visto?>>
<<Sì. Papà lo ha scoperto e messo in punizione.>>
<<Gli ha fatto qualcosa?>>
<<Per fortuna no. Lo sta ignorando, come ha fatto con me.>>
Percy strinse le labbra e le mise una mano sulla guancia, accarezzandola. Era diventata un'abitudine farlo: toccare la pelle morbida e pallida nel modo più gentile possibile.
<<Lui sta bene ed è questo quello che m'importa.>> Finalmente lo guardò negli occhi; quelli di lei scuri e misteriosi erano velati di tristezza e malinconia. <<Papà ha fatto di tutto per convincerla a vivere negli Inferi. Se... se avesse accettato forse sarebbe ancora viva insieme a Bianca. Tutto poteva essere diverso: io potevo ricordare e restare con la mia famiglia, potevo vivere un'altra vita, potevo essere felice in un modo diverso da quello in cui sono vissuta. Potevo...>>
<<Mio piccolo paradiso>> disse prendendole il viso tra le mani. <<Non pensarci, per favore.>>
<<Perché no? Doveva solo dire di sì.>>
<<Ha scelto di farvi vivere come dei normali bambini perché voi ancora non capivate a pieno chi foste.>>
<<Papà ha fatto di tutto per proteggerla e suo fratello l'ha uccisa perché voleva noi. Per un secondo... e lei sarebbe ancora viva. È il suo più grande rimpianto...>> Riprese a fissare il vuoto ricordando. <<La stringeva, le accarezzava i capelli e sussurrava il suo nome... Era così umano...>>