Erano stati mesi apparentemente tranquilli, con Percy che chiedeva ad Heaven e Nico di mangiare e di dormire.
Le vacanze d'inverno si stavano avvicinando e Percy propose loro di passare il Natale insieme.
Avevano piani per tutta la settimana natalizia: pattinaggio sul ghiaccio, fare dolci, indossare maglioni orribili e mangiare tantissimo.
Il campo divenne ancora più bello quando il signor D salí sull'Olimpo, perché Zeus chiedeva di lui. Heaven non volle sapere perché. Stava di nuovo iniziando ad essere felice, in un certo senso, e non voleva altri problemi.
Nelle prime due visite, una nel mese di ottobre e una nel mese di novembre, videro Hazel ben ambientata al Campo Giove mentre stava imparando ad usare la spada, a controllare i suoi poteri e i "blackout" : tutto era tranquillo e nulla sembrava voler minacciare quella pace.
Alla terza visita, nel mese di dicembre, la figlia di Plutone diede loro una strana ma interessante notizia: <<Jason è scomparso quasi da un mese. L'abbiamo cercato ovunque, ma non c'è da nessuna parte. È andato a dormire e la mattina dopo non si è presentato a colazione. Reyna è molto preoccupata... come tutti del resto.>>
I due si lanciarono uno sguardo in silenzio. Stavano pensando alla stessa cosa: se un semidio scompariva nel nulla era anomalo; se un semidio figlio di Giove, Re degli dei, scompariva nel nulla era più che anomalo.
Doveva essere collegato con tutto quello che stava succedendo negli Inferi, alle Porte della Morte, a Thanatos sparito nel nulla.
Riferirono tutto a Plutone quando tornarono quella sera. Il dio non si scompose, ascoltò le notizie in silenzio e li congedò. Ritornarono al Campo Mezzosangue per l'ora di cena.
Tutti sapevano che andassero a visitare le anime ed Ade al suo palazzo. Solo Percy conosceva la verità e la custodiva gelosamente, assecondato il loro gioco alla perfezione.
<<Vai da Percy più tardi?>> chiese Nico mentre mangiavano al loro tavolo.
<<Vuoi che resti con te?>>
<<Se vuoi andare vai>> le disse tranquillo, tagliando la fettina di carne. <<Vitellio mi ha riempito la testa di parole e ho bisogno di dormire. Il cervello chiede pietà.>>
<<Sicuro?>>
<<Sicuro. A colazione qui. Non un minuto di ritardo.>>
