cold sheets,
but where's
my love?
I'm searching high
I'm searching low
in the night...✭•✭•✭
ʟᴀ ᴛʀɪʀᴇᴍɪ ᴇʀᴀ ᴘʀᴏɴᴛᴀ. L'avevo battezzata Argo II, in onore della prima dove un eroe greco di nome Giasone combatté insieme al suo equipaggio per recuperare il Vello d'Oro.
Heaven aveva passato quei mesi facendo su e giù per l'America, a volte da sola, a volte con Nico, per trovare Percy prima raggiungesse il Campo Giove.
Doveva vedere con i suoi occhi che stesse bene, aiutarlo se avesse avuto bisogno di aiuto. Doveva essere sicura che lui non l'aveva abbandonata.
La situazione negli Inferi, ogni giorno che passava, peggiorava e suo padre che lottava contro le sue due forme non era di certo di aiuto. Heaven restava molto tempo a palazzo per organizzare bene le anime ed aiutare allo stesso tempo Ade/Plutone che non poteva dettare ordini.
Vedere suo padre soffrire non le piaceva per niente. Cercava di pensare a lui in greco nel modo più intenso possibile e a volte riusciva a calmarlo ma presto tutto ricominciava e lei doveva scappare per non essere carbonizzata per errore.
Heaven per settimane non aveva lasciato il palazzo, la sala del trono e i problemi degli Inferi, di Thanatos, dei semidei, della profezia e degli dei che creavano una montagna sopra le sue spalle, schiacciandola piano piano con il proprio peso.
Fu durante un giorno di frustrazione che Nico le diede la notizia bella e brutta allo stesso tempo: Percy era al Campo Giove; il principe lo aveva visto.
La principessa cadde sulle ginocchia, ignorando i problemi, gli spettri, gli zombie e tutto il resto, e scoppiò a piangere per il sollievo. Percy era finalmente in un luogo a lei familiare e presto l'avrebbe rivisto, l'avrebbe riabbracciato e ribaciato.
Non capí bene cosa successe dopo: ricordava immagini confuse che mostravano oggetti frantumati sul pavimento, urla spaventate, tonfi, schiocchi e volti terrorizzati.
Suo fratello la calmó e si rese conto che avesse perso il controllo, quasi distruggendo la sala del trono. La rabbia era stata così forte da acceccerla, da prendere il sopravvento e farle vedere tutto rosso, come il sangue che scorreva veloce nelle vene e sulle nocche scorticate dal vetro.
Percy non ricordava nulla, eccetto il suo nome. Perché? Aveva bisogno di lui. Percy doveva ricordarsi di lei o sarebbe crollata.
Heaven non dormiva. Per giunta aveva continue visioni. Mentre camminava o mentre solo ascoltava gli altri veniva catapultata in una visone del presente. Sfiorava per sbaglio le pareti della nave e si ritrovava a guardare quando i figli di Efesto misero insieme il legno.
La mano formicolava di continuo. Disegnava, disegnava e disegnava. Provava a posare la testa sul cuscino per riflettere? Certo che no, perché passato, presente e futuro la coglievano in pieno.
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ᴛʜᴇ ʜᴇᴀᴠᴇɴ ɪɴ ᴛʜᴇ ᴜɴᴅᴇʀᴡᴏʀʟᴅ ||ᴘᴇʀᴄʏ ᴊᴀᴄᴋsᴏɴ||
FanfictionΔ 𝐅𝐀𝐂𝐂𝐈𝐎 𝐂𝐇𝐈𝐀𝐑𝐄𝐙𝐙𝐀 Δ • 𝐴𝑙𝑐𝑢𝑛𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑖. 𝐼 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑓𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑅𝑖𝑐𝑘 𝑅𝑖𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛, 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑛𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑎�...