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You could touch the sky, but you ain't got shit on me 'Cause I'm on top of the world...
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<<ᴍɪ ᴍᴀɴᴄʜᴇʀᴀ̀ ʟᴀ ᴍɪᴀ ᴘɪᴄᴄᴏʟᴀ ᴘʀɪɴᴄɪᴘᴇssᴀ! Questo palazzo sarà un vero mortorio senza di te.>> Ade si guardò intorno nella grande sala del trono e fece una smorfia. <<In tutti i sensi.>>
Heaven sorrise. <<Anche tu mi mancherai, papà.>>
<<Ricorda di chiamarmi per dirmi come sta andando, voglio essere informato di tutto.>>
<<Certamente, padre.>> Heaven si inchinò profondamente.
<<Hai preso tutto quello che ti serve?>>
<<Credo di sì>> rispose rimettendosi in piedi.
Heaven facilmente dimenticava le cose. Tranne i sogni. Quelli li ricordava nei minimi dettagli.
<<Se hai dimenticato qualcosa manda qualcuno>> le consigliò Ade.
<<Lo so.>>
Ade aprí le braccia ed Heaven si affrettò ad abbracciarlo. Ade non dimostrava molto il suo affetto, soprattutto se c'era qualcuno in giro. Infatti si staccò cinque secondi dopo.
Heaven però apprezzò. Era suo padre e gli voleva davvero bene. Era la sua famiglia. L'unica famiglia che le restava. C'erano solo loro due. Solo Ade ed Heaven. Solo Ade e il suo paradiso. Ma c'era qualcos'altro...
<<Persefone!>> tuonò Ade, facendo tremare le mura. <<Cos'è che ti trattiene? Mia figlia sta aspettando!>>
<<Arrivo!>> esclamò il qualcos'altro.
Heaven si fece indietro, alzando gli occhi al cielo. Persefone, la sua matrigna, entrò nella stanza con un vestito bianco con decori floreali. Dietro di lei c'era sua madre, Demetra, felice più che mai.
<<Si torna a casa!>> esclamò la vecchia dea.
<<Peccato che vada via anche io, saremmo stati una meraviglia soli io e papà.>>
Heaven non aveva un bellissimo rapporto con la sua matrigna e la madre di lei. Tra loro tre c'era sempre una scintilla accesa pronta a trasformarsi in fuoco ardente e distruttivo.
<<Forse è quello che serve a tuo padre: un po' di isolamento per mettere a posto la testa>> replicò Demetra.
<<Con questo cosa vorresti dire?>> fece Heaven.
Ade alzò gli occhi al cielo esasperato. Quelle tre litigavano ogni secondo della giornata e se solo provava a fermarle, non poteva fare molto.
Due dee e una semidea erano molto più forti di quel che potevano apparire e nemmeno un dio come Ade poteva fermarle. Rimaneva in silenzio e fissava la stanza fino a che non avessero smesso.
