Si protese in avanti sorpreso, quando lei comparve al suo cospetto. <<Heaven? Mia piccola principessa, cosa ci fai qui?>>
Sua figlia si inchinò profondamente. <<Sono qui per parlare con te.>>
<<Perché non hai risposto alle mie chiamate? Mi sono preoccupato.>>
<<Perdonami, padre, l'impresa è stata più impegnativa del previsto. Non era mia intenzione farti preoccupare.>>
<<Bene>> disse Ade. <<In piedi, figlia mia. Cosa hai scoperto?>>
<<Tante cose>> disse rimettendosi in piedi. Guardò la servitù, immobile in attesa di ordini, vicino alle pareti. <<Uscite. Devo parlare con mio padre in privato.>>
Gli zombie si inchinarono contemporaneamente e, mettendosi in fila, andarono via.
<<Vai anche tu, Aletto>> ordinò Ade.
<<Agli ordini, mio signore>> disse la Furia inchiandosi. <<Principessa>> salutò, facendo un inchino anche a lei.
Aletto scomparve in una nube di tenebre, lasciando padre e figlia completamente da soli.
Gli occhi di Heaven si posarono sul piccolo trono alla destra di Ade: il suo. Ai lati c'erano due teli neri per coprire il lavoro di perfezionamento del posto.
Quando aveva tentato di sbirciare al di sotto, gli zombie l'avevano fermata allontanandola. Il giorno seguente scoprí che Ade avesse fatto inchiodare i lembi neri del telo al pavimento e alla parete con dei chiodi.
Una nuova consapevolezza si fece spazio in lei. Una nuova bugia venne a galla.
<<Cosa hai scoperto?>> ripeté Ade interrompendo il silenzio teso che si era creato.
La principessa puntò gli occhi neri in quelli del dio, priva di alcun tipo di emozione. <<Il figlio di Poseidone mi ha mentito.>> Provava tanta rabbia ma, con gli anni, aveva imparato a mascherare i sentimenti e, per questo, risultò fredda come il marmo del pavimento.
<<Cosa intendi dire?>>
Heaven si avvicinò al suo trono lentamente, con gli occhi di suo padre addosso.
<<Mia piccola principessa, in che modo ti ha mentito?>>
<<Sapeva che avessi un fratello e una sorella ed ha usufriuto della mia pessima memoria.>>
