Ridere

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Torino,17 Aprile 2024

Torino, una città che respira arte e passione, quella sera di aprile vibrava per le note dei Pinguini Tattici Nucleari. Il concerto, attesissimo, si teneva in un palazzetto gremito di fan. Tra le file della tribuna, India e Beatrice si facevano strada a fatica.

"Bea, muoviti! Siamo già in ritardo!" India sbuffò, lanciando occhiate nervose alla sua amica.

"Sì, sì, arrivo! Non trovo il cellulare!" Beatrice, con gli occhi marroni scintillanti di frenesia, stava rovistando nella borsa.

Finalmente trovarono il cellulare e si avviarono di corsa verso l'ingresso.

"Neanche volevo venirci stasera," sottolineò esasperata la mora, cercando di tenere il passo.

"Oh andiamo Bea, smettila, neanche fossi in sessione," la rimbeccò India, ridendo. "E poi, ammettilo, sei curiosa di conoscere Andrea."

Beatrice fece una smorfia. "Curiosa sì, ma non voglio che sembri che sia venuta solo per lui. Sai che non mi piace fare la fangirl."

India scoppiò a ridere. "fangirl sul serio? Non preoccuparti, Bea. Andrea è un tipo alla mano, rilassati."

Entrarono nel palazzetto, che rimbombava delle voci dei fan in trepidante attesa. Una volta dentro, la musica esplodeva in onde sonore che scuotevano l'anima e facevano vibrare il cuore. Le luci colorate creavano giochi di riflessi che si infrangevano contro le pareti, rendendo l'atmosfera ancora più magica.

Arrivarono alla tribuna trafelate, cercando di individuare i loro amici tra la folla. L'atmosfera era elettrizzante: cori di ragazzi che intonavano le prime note delle canzoni, un mare di teste che ondeggiavano al ritmo della musica. Dopo qualche minuto di ricerca, le due ragazze riuscirono a trovare il gruppo.

"Eccovi finalmente!" esclamò sollevato Marco, un amico in comune. "Pensavamo che vi foste perse!"

"Colpa di Bea!" rispose India scherzando, e tutti risero. Accanto a Marco c'erano Hans e Carlotta, una coppia inseparabile e affiatata. Hans, con il suo sorriso contagioso, stava abbracciando teneramente la sua ragazza.

Beatrice, un po' seccata ma con il sorriso sulle labbra, salutò tutti. Fu allora che notò un volto "nuovo" tra i presenti. Era Andrea, un ragazzo alto, con un viso scolpito e occhi intensi.

"Ah, Andre, finalmente conoscerai Bea!" disse Fabio, dandogli una pacca sulla spalla.

"Bea, lui è Andrea, un nostro compagno di squadra," aggiunse ridendo e prendendolo palesemente in giro. Perché la ragazza sapeva benissimo chi avesse davanti.

"Piacere di conoscerti, Andrea," disse lei, tendendo la mano. "Io sono Beatrice."

"Piacere mio," rispose, stringendole la mano con un sorriso caldo. "Mi chiamo Andrea, ma credo che tu lo sappia già."

Ella scosse il capo in segno di negazione, nascondendo però un sorriso divertito.

Beatrice sentì un piccolo brivido percorrerle la schiena. I due ragazzi si fissarono intensamente, senza distogliere lo sguardo. Andrea la metteva in soggezione. Come se avesse potuto percepire i suoi pensieri, a tirarla fuori da quella situazione di imbarazzo ci pensò India.

"Beatrice studia all'Accademia delle Belle Arti sai?" spiegò India. "È la nostra piccola artista."

"Ah, quindi sei tu quella che crea quei bellissimi quadri con cui India ha tappezzato tutta casa," disse Andrea, visibilmente colpito. "Sei davvero brava."

Beatrice arrossì leggermente, iniziando a sentire il peso della situazione. Non era mai stata una persona troppo espansiva, soprattutto con persone appena conosciute. Non era introversa, o timida, anzi, tutt'altro, ma preferiva mantenere un certo riserbo. "Grazie, mi piace molto ciò che faccio."

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora