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Eccoci di nuovo qui!

Nello scorso capitolo, avevo dimenticato di farvi notare una cosa: all'inizio della storia, vi avevo detto che il cognome di Dario è Meta. Come mai vi ho messo al corrente solo del suo cognome, e non di quello degli altri? Perché non era ancora importante conoscere quello di Nadia o di Giamma (ma prima o poi salterà fuori per esigenze di trama), invece con quello di Dario volevo darvi un indizio: stando alle mie brevi ricerche su google, Meta è un cognome albanese. Essendo vago, però, poteva benissimo passare per italiano. Era un piccolo easther egg!

Seconda cosa: non so una ceppa di fisica, è vero, ma mi è sempre piaciuto ascoltare i documentari o la gente che ne parla. E tempo fa ascoltai un prof universitario, credo di Roma (sì, abbastanza giovane e carino pure lui) che parlava del fatto che i fisici, tra cui Einstein, credono che il nostro comportamento, passato, presente e futuro, sia già scritto negli atomi.

La genetica ci condiziona talmente tanto che anche la nostra coscienza è materica. Qualunque pensiero facciamo, anche quando crediamo di avere il libero arbitrio, è in realtà tutto obbligato dai nostri stessi atomi, che non potrebbero mai agire diversamente. Credo che in filosofia si direbbe che è "necessario".

Tutta la storia dell'umanità ne è una conseguenza, per cui niente poteva andare diversamente da com'è andato. Io stessa sto scrivendo queste parole non perché l'ho deciso io, ma perché mi è stato "imposto" dalla fisica, lo sto facendo e lo rifarei così anche se tornassi indietro milioni di volte.

Un po' come se la luna fosse cosciente di se stessa, e pensasse di star girando attorno alla terra perché vuole farlo, quando in realtà è costretta dalla forza di gravità, solo che lei non se ne rende conto.

Questa ovviamente è la mia parafrasi, quello che ci ho capito io e pure detto in breve, ma più o meno il discorso è questo ed è un concetto che mi da da pensare anche dal punto di vista filosofico, anche se io non ho studi filosofici, ma anche lì, mi interesso un po'.

Tutto questo pippone per dirvi che ci sarà un piccolo frammento di discorso di Dario in cui parlerà di destino inevitabile. E siccome non credo che un fisico creda nel destino, ma la frase suona bene così, volevo informarvi che quando Dario parla di destino, intende quello dovuto agli atomi!

 E siccome non credo che un fisico creda nel destino, ma la frase suona bene così, volevo informarvi che quando Dario parla di destino, intende quello dovuto agli atomi!

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POV DARIO

Mi svegliai all'alba, disturbato dal suono insistente del cellulare. All'inizio, quel rumore sembrava solo un fastidio lontano, ma presto divenne impossibile da ignorare. Qualcuno mi stava chiamando. Aprii gli occhi con fatica, la testa pesante e confusa, come se fossi appena riemerso da un sogno ormai sfumato. La luce pallida del mattino filtrava dalla finestra, rivelando che il sole stava appena sorgendo. Tutto era ancora sospeso tra sogno e realtà.

Accanto a me, Nadia dormiva profondamente, nuda, i capelli sparsi sul cuscino. Nemmeno gli squilli ripetuti del telefono erano riusciti a svegliarla, e ora aveva smesso di suonare. Ci circondava soltanto un silenzio irreale.

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