Nadia ha 21 anni e nessun obiettivo: non ha più interesse per gli studi di Lettere e il suo futuro è un'incognita. Quando realizza di provare un'attrazione proibita per Dario, il suo patrigno di 36 anni, un affascinante professore di Fisica, il suo...
A "grande richiesta" di due persone (a proposito, grazie!), ecco la prima parte del POV di Dario! So che la scena hot è la parte che volete leggere, ma io volevo soprattutto farvi conoscere meglio lui e la sua famiglia allargata.
Preciso che io non vengo da una situazione simile, sto solo immaginando quelle dinamiche per raccontare di un amore impossibile e di vite complesse.
A proposito di complessità, vi ricordo che:
-Eliana, 41 anni, è stata ragazza madre di Nadia, quasi 21; odia la vita di campagna e gli animali, ama divertirsi. Si è laureata in lingue e insegna inglese alla scuola media.
-Dario, 36, è cresciuto a sua volta senza un padre. Sua madre ne aveva 17 quando è nato, poi si è risposata e ha fatto un fratello, che ora a sua volta ha un figlio. Fa il ricercatore in Fisica.
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POV DARIO, parte 1
Il muso sottile di Briciola, il piccolo meticcio di casa dal pelo biondo, lasciò cadere la pallina da tennis per terra e andò ad annusare i miei scarponi. Anche da seduto continuò a fissarmi, scodinzolando e tremando dalla voglia di giocare ancora. Mi chinai, afferrai la pallina imbevuta di bava, e poi misi le cose in chiaro:
"Questo è l'ultimo lancio. Ora devo andare ad aiutare papà."
Il cane non aveva capito, ma sapeva che stavo per lanciare il suo giocattolo, e non gli importava altro. Si portò sulle sue quattro zampe molto corte e fissò la mia mano. Presi lo slancio, tirai, e Briciola inseguì la pallina, correndo a perdifiato per la campagna, senza perderla di vista.
Io ne approfittai per tornare indietro. Il sentiero verso casa era uno dei più belli che avessi mai percorso. Una casa rustica a due piani si stagliava con eleganza in cima a quel lieve pendio solcato dalla terra battuta, a contrasto con il cielo azzurro e le chiome lontane di alcuni ulivi.
Percorrerlo mi faceva pensare alle scene di alcuni film memorabili, quelle in cui l'eroe torna a casa, attraversando i campi, finalmente libero. Non avevo avuto un'infanzia felice, ma ormai in quella casa mi sentivo al sicuro.
Il gatto soriano si era appollaiato sul muretto, e quando mi avvicinai spostò il suo sguardo annoiato su di me. Arrivò anche Briciola, che sfrecciò in direzione della porta, la pallina incastrata tra le fauci, già pronto a fare le feste a mia madre che l'aveva aperta proprio in quel momento.
Aveva cinquantatré anni e appariva fisicamente forte, ma la sua pelle si era sciupata per i tanti anni di lavoro nei campi. Non si era mai interessata al trucco, i suoi capelli neri erano sempre stretti in una crocchia e amava indossare tute e abiti comodi. Malgrado ciò, c'era un bagliore di vitalità, nei suoi occhi temprati dalle sfide della vita, che irradiava la sua genuina bellezza.