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POV DARIO

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POV DARIO

"Non sono felice, ecco tutto." Mi disse Eliana, al termine di una discussione in cui mi aveva giurato per l'ennesima volta che fosse innamorata soltanto di me. "Non faccio altro che lavorare da una vita, mi sono fatta carico dei problemi di tutti, e adesso, superati i quaranta, mi sento esausta. Vorrei una vita diversa, in cui non dover dare spiegazioni a nessuno. Per un periodo, mi piacerebbe non pensare ad altro che a rilassarmi e a coccolare Eliana."

Si era seduta a bordo del letto, e teneva in mano una scarpa col tacco. L'altra l'aveva già indossata una decina di minuti prima. Era sabato sera e ci stavano preparando a uscire; dovevamo concederci un giorno di tregua dai bisticci per occuparci del nostro matrimonio, ma non era andata come previsto. Non ho potuto lasciare che mia moglie si crogiolasse nella sua ritrosia, nel suo malessere, senza neanche provare a parlarle e chiederle come stava.

Durante il giorno era uscita con una sua amica che l'aveva portata alla spa, e quella stessa amica le aveva proposto un'uscita a quattro per quella sera. Che era anche il motivo per cui avevamo deciso di darci una tregua. Avrei dovuto ringraziare quella donna, in un certo senso, ma la mia misantropia si era fatta più forte che mai.

"Hai solo bisogno di una vacanza, è normale, ne ho bisogno anch'io. Proprio per questo avevamo parlato di andare a Creta. È arrivato il momento di prenotare, lo faccio più tardi, appena torniamo a casa."

Lei scosse la testa, aveva iniziato già prima che finissi la frase. "No, tu hai deciso per Creta perché non sai goderti una vacanza, e devi sempre fingere che ami tenere la testa impegnata per dimostrare di essere migliore di me." Si rese conto di avere esagerato, e si calmò: "Scusa. Il fatto è che non voglio andare a Creta."

Lasciai correre e domandai: "E dove vorresti andare?"

"Vorrei partire da sola." Se ne vergognava un po', e per il nervoso giocò con il laccio della scarpa. "Voglio andare in un posto esotico. Sicuramente non alle Maldive, lì si va in inverno, però qualcosa di simile."

"Mi sembrano solo capricci. Ti stai comportando da immatura." Commentai.

"Sì, perché sono esausta!" Sbottò Eliana, colpita nell'orgoglio. "E smettila di giudicarmi. A volte sembra che sai fare solo quello, giudicare le persone."

"Quando mai ti ho giudicata?"

"Oh, lo fai. Anche se non lo dici, lo fai."

"Quindi è finita." La incalzai; mi batteva forte il cuore ma speravo che lei non lo capisse. "Non vuoi più stare con me, semplicemente perché io voglio dimostrare l'età che ho e tu hai voglia di giocare a recuperare il tempo perso a fare la madre."

L'idea di una separazione la lasciò dubbiosa, e mi disse: "Tu sei il bravo ragazzo che ho sempre voluto, ho ancora bisogno di te. Ti chiedo solo di darmi del tempo. Magari mi cercherò una brava psicologa, non lo so. So solo che mi manca Eliana."

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