Him

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I wish I could wake up with amnesia,
and forget about the stupid little things

Alison sfregò il polpastrello contro la carta ruvida prima di girare la pagina del quaderno.
Il professore aveva chiesto di segnarsi gli 'obiettivi' che avrebbero dovuto raggiungere alla fine dell'anno, ma aveva detto questo solo dopo che lei si era persa nel suo mondo, riempiendo i fogli bianchi di disegni.

Alison brandiva la matita sul foglio con una naturalezza tale da sembrare che stesse scrivendo.
Spesso le avevano fatto complimenti per come disegnasse, ma lei non si considerava affatto brava, per lei il disegno era solo un metodo per sfogarsi ed essenzialmente esprimersi.

Poggiò la punta della matita delicatamente sul foglio e la fece scorrere sulla carta, tracciando un ovale.
Aggiunse qualche particolare definendo la figura, e poi lasciò cadere la matita dalle sue mani, facendola scontrare con la superficie del banco producendo un ticchettio leggero.
Poggiò un gomito sul banco e adagiò la guancia sul suo palmo.
Sospirò profondamente e restò a guardare quello che ora era la sagoma di un viso anonimo.
Osservò bene il suo lavoro per qualche istante, per poi prendere a torturare l'angolo della pagina con le unghie.

Perché aveva disegnato un viso? Non aveva nessuno da ritrarre.
In realtà, non aveva nessuno e basta. Aveva solo sè stessa e si bastava per andare avanti.

Sospirò. Sentì qualcosa sopra la stomaco salirle su, ma lo ricacciò dentro.
A forza di ignorare le sue emozioni stava diventando apatica. Lo riconosceva, era quello probabilmente l'unico vero obiettivo della sua misera vita.
E in fondo le andava bene così.

Passò un dito su una parte del disegno, trascinando con sè un po' di polvere della matita, lasciando la sbavatura dalle linee tracciate.
Si morse il labbro e prese a cercare frettolosamente una gomma, ma venne interrotta da una figura conosciuta che aprì la porta di scatto.

-We, professo'.-urlò.

Dal tono cafone, Alison ci mise poco a capire si trattasse del biondo di prima.

-Logan, okay che sono vecchio, ma ci sento benissimo. E potresti anche bussare, prima di aprire le porte come niente fosse.-

Logan fece spallucce e avanzò con fare spavaldo, fino ad arrivare alla cattedra.
Alison si disgustò quasi da quel modo di fare, lo trovava stupido, meglio essere apatici quanto lei che miserabilmente osceno come lui.

Non voleva farsi vedere dal biondo, così provò a creare una specie di cupola coi capelli, dimenticandosi del colore inusuale che non faceva altro che attirare l'attenzione.

-Ho fatto fare un giro al novellino e ora gliel'ho portato.-

Solo allora Alison alzò lo sguardo e notò un ragazzo rimasto sulla soglia, lo sguardo basso, una mano penzoloni e l'altra portata alla bocca.

-Oh, si. Prego, vieni vieni.-disse il professore sistemandosi gli occhiali sul naso.

Il ragazzo incerto mosse qualche passo, fino alla cattedra.
Il professore restò qualche secondo a fissarlo, quasi si aspettasse dicesse qualcosa, ma il ragazzo rimase in silenzio, a fissare un punto indistinto sul pavimento.

-E tu sei?-lo incoraggiò il professore.

-Io...sono Lorenzo, Lorenzo Ostuni-

Qualcosa nei meandri dello stomaco di Alison si mosse e si ribaltò sentendo quel nome. Alison deglutì debolmente e si morse il labbro, cercando di tenere a bada quei suoi stupidissimi sentimenti remoti che non avevano alcun motivo di manifestarsi. Non ora.

-Fraté, nessuno t'ammazza se dici due paroline, pure mentre ti mostravo la scuola te ne stai zitto, mado'.- urlò Logan con fare scocciato.

-Logan non essere scortese.- rimproverò il professore.

Logan ancora una volta alzò le spalle in segno di pura strafottenza.

-Vabbé, professo', io mi deleguo.- disse alzando le mani e dirigendosi verso la porta.

-Dileguo Logan, si dice dileguo.- corresse l'uomo.

Ma il professore non fece in tempo a dire altro, che Logan era già sulla soglia della porta, una mano sulla maniglia.
Fu allora che lo sguardo di Logan si incrociò con quello di Alison. Si aspettò una reazione più infantile, invece si limitò a farle una breve smorfia e sparire dietro la porta chiusa che aveva fatto sbattere con forza.
Il professore si portò una mano alla fronte e sussurrò qualcosa che Alison sembrò decifrare come un "Gesù aiutami tu".

-Bene, Lorenzo, prendi il banco lì infondo e accomodati affianco a Smith.- impose.

Alison alzò lo sguardo di botto e per un attimo giurò di aver perso un battito. Lorenzo aveva alzato la testa e il suo sguardo era riverso negli occhi verdi di Alison.
Fu un attimo, ma lei riuscì a cogliere quella luce in quegli occhi marroni screziati dalle venature nere, come una magia.
Qualcosa nel profondo di Alison si risvegliò e incominciò a battere forte.
Era la prima volta che un ragazzo la guardava interessato e non rideva alla sua vista.
La prima volta che un ragazzo la fissò con fare dolce e timido, ma allo stesso tempo spavaldo ed intrigante.

Lorenzo prese un banco in fondo disperso in fondo alla classe da posizionare accanto a lei, mentre Alison continuò a fissarlo, persa in quei movimenti impacciati e buffi.

HO FAME !

Specifico che il modo di parlare di Logan sgrammaticato è fatto a posta.

Per chi non lo sapesse, apatica vuol dire senza emozioni.
E ora invece, qualche sentimento remoto si sta risvegliando in Alison, ma dopo tutto quello che ha passato non é facile (scoprirete presto i dettagli, no spoilers, MUAHAHHA).

Che ne pensate del primo incontro?
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×Annalisa×

Ice Heart || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora