Lips

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Don’t want for us to end, where do I start?
First you wanna go to the left and you want to turn right,
Wanna argue all day, making love all night

Picchiettava la punta di plastica delle converse nere contro il cemento del marciapiede.
Tra i denti teneva stretto il labbro inferiore mordendolo in ansia e con le unghie ripercorreva i contorni del citofono.

Aveva appena premuto quel tasto singolare, e nonostante volesse imporsi di aver sbagliato, in cuor suo sapeva che era esattamente ciò di cui aveva bisogno.

Sentì una chiave girare nella porta della villa e subito si ricompose, lisciandosi la felpa.
Vide la porta aprirsi rivelando il solito Lorenzo sorridente.
Per un attimo Alison rimase a guardarlo contemplando il contrasto del buio del tardo pomeriggio con la solarità che emanava la sua figura allegra.
Gli occhi marroni guizzarono sul corpo tremolante di Alison e si passò una mano tra i capelli castani.
Sopra la sua felpa nera aveva un giubbino pesante ed Alison lo invidiò, dato che stava congelando sul posto.

-Hey Al, non é un po' tardi per stare qua?-

Alison annuì e si strinse nelle spalle.
Lorenzo a grandi passi arrivò fino al cancello e infilò la chiave nella serratura.
Alison fissò le lunghe dita armeggiare con la chiave difettosa, e si perse in quei movimenti lenti e minimali.

-Come mai qui?-
chiese ingannando l'attesa.

-Io emh..-

Non lo sapeva nemmeno lei.
Era lì perché aveva bisogno di qualcuno con cui stare, e l'unico qualcuno che avesse era lui.
Ma non lo avrebbe mai ammesso.

Lorenzo aprì il cancello e si ritrovò di fronte a lei.
Fece per abbracciarlo, ma si ritirò facendo finta di starsi stiracchiando.
Non sapeva come agire con lui, si sentiva in costante imbarazzo.
Alison sollevò gli occhi per incontrare i suoi e sorrise appena.
Lui ci fece caso, ma non diede importanza a quel gesto.
E ad Alison bastava stare vicino a lui per avere addosso quella sensazione strana, come il calore che emana il legno che si sfalda sotto al fuoco.

-Passati gli istinti suicidi?-chiese indurendo lo sguardo.

Il sorriso di Alison si spense subito, come se avessero soffiato su una candela già sciolta.
Si chiese se ne fosse valsa la pena essere lì e non ricevette risposta.
In fondo l'aveva vista quasi suicidarsi e glielo aveva impedito, cosa pretendeva?
Glielo avrebbe rinfacciato a vita come qualsiasi persona normale. Come tutti gli altri.

Sospirò e si voltò guardando la strada con sguardo spento.
Doveva andarsene, e faceva male perché ancora una volta ci aveva sperato.

Fece per muovere un piede, ma una mano le afferrò saldamente un fianco.
Le impose di girarsi e si ritrovò nuovamente con il viso di Lorenzo vicino.

-Eddai, non te la sarai mica presa? Stavo scherzando.-

Riusciva a sentire da sotto la felpa il tepore della sue mani ferme sui suoi fianchi.
Non riusciva a capire il modo di fare di Lorenzo.
Un attimo prima litigavano e si insultavano, quello dopo erano uno nelle braccia dell'altro senza un motivo valido.

-La smetti?-chiese di getto Alison, dimenticandosi che solo lei potesse sentire i suoi pensieri.

-Di fare?-chiese Lorenzo aggrottando le sopracciglia.

-Di essere così tremendamente bipolare.-

-Ah, io sono bipolare?-
sbuffò lui accentuando il pronome.

-Si tu. Prima mi offendi e poi cerchi di essere dolce.-

Lorenzo sospirò sonoramente.
Alison non riusciva a capire che stesse scherzando, probabilmente non lo avrebbe nemmeno mai capito per quanto fosse testarda.

Ice Heart || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora