Put your wings on me, wings on me
When I was so heavy, we're on a symphony,
When I'm lower, lower, lower, low
Got me feeling drunk and high
So high, so highI movimenti ripetitivi e quasi ossessivi dell'infermiera mentre armeggiava sul suo corpo per controllarla la stavano ossessionando.
Le sua mani erano ruvide e fredde ed al contatto con la sua pelle nuda davano una strana sensazione, quasi fastidiosa. Le unghie tinteggiate di blu scuro erano mangiucchiate e rovinate, quasi inesistenti sull'estremità delle dita affusolate.L'aveva costretta a togliersi i vestiti, era rimasta in intimo mostrando il suo fisico magro che gli occhi cenere della donna non smettevano di squadrare.
Le costole erano appena sporgenti sulla pelle, le gambe distavano abbastanza tra loro e le curve non le mancavano, ma non erano abbastanza per i canoni di bellezza odierni.Non sapeva come spiegare all'infermiera che lei stesse bene e che non aveva bisogno di tutti quei controlli, anche piuttosto imbarazzanti.
Si sentiva essere toccata ovunque ed era davvero insopportabile, considerano che non le piacevano i contatti fisici con gli sconosciuti.Gli occhi cerulei continuavano a controllare il telefono poggiato sulla scrivania accanto al suo lettino, sperando che lo schermo si potesse illuminare a momenti.
-Okay, sei a posto. Puoi rivestirti.- concluse, abbassando lo stetoscopio sulle spalle.
Alison annuì sospirando, sollevata che quella tortura fosse finalmente finita.
I controlli erano strani, nessuno diceva niente e gli unici movimenti permessi erano quelli dettati dall'infermiera.Le sue mani raggiunsero il telefono attaccato al caricabatteria, ma non c'era notifica di nessun tipo. Sullo schermo riusciva solo a leggere l'orario: 4:37.
Si rincuorò, dicendosi che probabilmente a quell'ora Lorenzo stesse dormendo.
Però, le faceva male che non l'avesse cercata. Se era vero che teneva a lei come diceva, si era aspettata almeno un messaggio.
D'altronde, però, lui le aveva detto chiaramente che non voleva avere niente a che fare con lei, non più.-Il ragazzo con gli occhi belli è proprio interessato a te, eh.-
Alison lasciò cadere il telefono e guardò la riccia, rimasta a fissarla con un sorriso materno.
Non capì e aggrottò le sopracciglia, cercando di comprendere ciò che stesse dicendo la donna.-Oh, andiamo. Quello che faceva l'idiota col telecomando solo per attirare la tua attenzione.-
Alison rimase un attimo a fissare il vuoto, finchè non realizzò e capì che stesse parlando di Michele.
Alzò le spalle, in quel momento tutto le importava tranne che di poter piacere ipoteticamente ad un ragazzo appena conosciuto.Afferrò la canottiera e fece per indossarla, ma l'affermazione seguente dell'infermiera la fece fermare.
-Immagino il tuo cuore appartenga a qualcun'altro, allora.-
Si sedette accanto a lei, mettendo una mano sulla sua gamba e accarezzandogliela leggermente, mantenendo il sorriso dolce.
-Io non appartengo proprio a nessuno.- chiarì.
-Però c'è comunque qualcuno.- insistette.
Alison sbuffò, non riuscendo a mentire o fare ulteriore sarcasmo.
Si convinse che fossero quei tubicini che aveva tolto qualche momento prima ad aver aspirato tutta la sua energia e felicità, ma forse non aveva mai avuto nessuna delle due.
Si chiese dove l'infermiera volesse andare a parare.-Perchè non era con te?-
-Perchè lui era con...un'altra.-
Strinse i denti sulla sua lingua, mordendola.
Se lo era lasciata scappare.
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Ice Heart || Lorenzo Ostuni
FanfictionQuando una ragazza ha il cuore frantumato, é inevitabile che un pezzo di ghiaccio ne prenda il posto, creando una barriera per tenere lontano chiunque. Niente può entrare e niente può uscire... Ma se arrivasse una persona che volesse abbatterla? ❄ ...