You don't know how to love

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So you say I'm complicated,
That I must be outta my mind,
But you had me underrated,
What is wrong with being confident?

L'aria era umida e il venticello che soffiava lungo le strade non aiutava il calore fievole che proveniva dal sole tra le nuvole.
Nonostante fosse tutto colorato e allegro attorno ad Alison per l'arrivo vicino del Natale, il mondo le appariva più scuro e buio di prima.
Era appena ritornata, o meglio, scappata dall'uscita con Lorenzo.
Ora i suoi passi che battevano incerti sul cemento avevano un'unica direzione, non molto gradita da Alison.
Ma non poteva dormire per strada e l'unica era affrontare sua madre che le doveva molte risposte, ubriaca o meno.

Si fermò di scatto pensierosa e si guardò attorno, prendendo in considerazione l'alternativa di dormire in qualche vicolo oscuro.
Scosse la testa e si schiaffeggiò mentalmente per averci pensato, riprendendo il suo percorso verso casa.

Aveva paura di ciò che sarebbe potuto succedere, era certa che nulla di buono ne sarebbe venuto dall'affrontare la donna e scavare indietro nei suoi ricordi più tristi.
Aveva un groviglio nella mente e per quanto avesse provato a scioglierlo o metterlo da parte momentaneamente, le era impossibile ignorarlo del tutto.
Cercò di rispondere agli interrogativi nella sua mente e cercò tra i suoi ricordi offuscati.

Il divano si era fatto stranamente scomodo e le deformava la schiena mentre cercava una posizione comoda per sedersi.
Non smetteva di muoversi, era agitata, i cuscini sembravano delle rocce al di sotto di lei che spingevano contro la cassa toracica.
Si sollevò di scatto e guardò la sorella seduta al tavolo senza trarre la minima emozione, semplicemente tamburellando le dita sulla superficie e guardando nel vuoto.
Realizzò quanto la sua schizofrenia potesse essere peggiorata con la mancanza di suo padre, sapeva che se avesse provato a sfiorarla le sarebbe saltata addosso senza ritegno.
Le girò attorno guardando i piedi avvolti nei calzini rosa muoversi velocemente, mentre lei non riusciva a capire come il mondo stesse scorrendo.

Un rumore metallico fece capolinea nel silenzio ed Alison si voltò di scatto, osservando la serratura in cui stava armeggiando una chiave.
Anche Alessia parve svegliarsi dai suoi pensieri improvvisamente e si alzò dalla sedia, fissando la porta.
Rimase ferma, il cuore batteva ritmicamente all'interno del suo corpo mentre tentava di soffocare l'ansia che la perseguitava.
La porta si spalancò sotto la presa salda di sua madre sulla maniglia, mentre nell'altra mano teneva dal manico un ombrello sgangherato.
Sollevò la testa a fatica e quando il suo viso fu visibile, l'ansia all'interno del suo corpo parve improvvisamente svanire e la rassegnazione prenderne il posto.
Lacrime acide sgorgavano dai suoi occhi rossi di chi ha pianto senza sosta, il viso era contratto in una smorfia di tristezza e Alison fu sicura che se l'ombrello non l' avesse sorretta sarebbe caduta a terra.

-Mamma...- mormorò la bionda.

-No, piccola mia, non lo abbiamo ancora trovato.-

Fu un calcio nello stomaco.
Lo percepì davvero così e cadde con le ginocchia al suolo, sentendosi senza forze.
Ci stava perdendo le speranze, suo padre sembrava sparito dalla faccia della terra, era irrintracciabile. Era un mese che sua madre si recava ogni giorno ad un commissariato differente alla sua ricerca, ma ogni giorno ritornava ripetendo la solita frase.
La verità è che non sarebbe tornato, ma continuava a chiedersi perché se ne fosse andato.
Lo aveva visto litigare più volte con sua madre, ma niente di più, perché prendere una scelta così radicale?
Era tutto confuso, tutto così tremendo e senza un vero senso.
Lui non c'era più e questo la stava distruggendo. Non avrebbero più fatto niente assieme.
La cosa che più le faceva male era che le aveva mentito, aveva detto che sarebbe tornato, glielo aveva promesso.
Quante bugie che le aveva raccontato, quante speranze che aveva distrutto.
Sentì il sapore amaro delle lacrime solcarle il viso fino alle labbra dischiuse per lasciarsi sfuggire qualche singhiozzo.
Doveva arrendersi.

Ice Heart || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora