Belonged

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I confess, I'm a mess
I'm perfectly disfuncional,
But I don't give a damn

-Vedo che non hai ascoltato il mio consiglio.-

Strinse la porcellana su cui era poggiata, tremante.
Il respiro era tenue, la gola le bruciava come se avessero dato fuoco alle sue tonsille. Ciocche ribelli colorate continuavano a scivolarle sulla faccia.
Cercò di respirare, sperando di non doversi di nuovo accovacciare sul water. Sentiva le pareti della sua gola restringersi continuamente, dandole lo stimolo di vomitare.

-Per niente. Non avrai neanche mangiato.-

Alzò gli occhi con quel briciolo di forza che le era rimasto, per intravedere una figura scura che si stagliava alta di fronte a lei.
La luce le arrivava fievole, eppure la acciecava, facendole socchiudere le palpebre affaticate.

Si poggiò al muro con le spalle, era freddo, freddo che fece sussultare Alison appena ne fu a contatto. Aveva bisogno di sentire freddo, ogni centimetro del suo corpo stava esplodendo.
Inarcò la schiena, sollevando la testa per respingere l'impeto di vomitare ancora.

-Ma in fondo, Cecilia me lo avevo detto che eri un osso duro.-

Lo vide piegarsi lentamente sulle ginocchia, i gomiti poggiati su questi e le mani ricadevano molli verso il pavimento.
Due pozze scure le oscurarono la vista, come un'improvvisa eclissi, quando si posarono su di lei.

Vide una delle mani sollevarsi contro il suo viso, fredda come mai nessuno l'aveva toccata.
Le prese una ciocca di capelli ricaduta davanti ai suoi occhi chiari, lasciando poi scivolare le dita sullo zigomo accentuato.

-Sei bella, questo sì. Capisco perché Lorenzo ha questa.. fissazione per te.-

Cercò di focalizzare le parole, ma erano solo dei sussurri troppo forti che rimbalzavano tra le pareti della sua mente.

Socchiuse gli occhi, passò la lingua tra le labbra bagnate.
Cercò di scostarsi dal suo tocco gelido, ma i suoi riflessi sembravano tremendamente rallentati.
Soprattutto per il respiro ansante e il tremolio che costeggiava tutto il suo corpo.

-Ma perché tu stai dietro a lui? Potresti avere molto di più di quello.-

Sentì il freddo del corpo di Dylan spostarsi più verso di lei, facendola sussultare a labbra schiuse.

Sollevò le palpebre quando sentì il suo respiro colpire la guancia accaldata, poi il freddo della punta del suo naso.
Si poggiò sulla pelle con leggerezza, quasi come una piuma. Percorse la linea del suo mento con una lentezza estenuante, tanto che Alison iniziò ad apprezzare quella piccola carezza.

-Umh, ti bacerei anche, ma.. dovresti sciacquarti la bocca.-

La mano libera del ragazzo finì sul rubinetto del piccolo lavandino accanto alla sua figura.
Guardò il getto fuoriuscire e cercò di protendersi verso l'acqua. Allungò il busto più che potesse, ma aveva esaurito la forza. Si sentì una completa idiota a non riuscire nemmeno a bere.

-Non reggi proprio per nulla l'acool.-

Sentì la sua risata arrivarle quasi lontana, poi delle mani stringere il bacino per aiutarla ad avanzare verso l'acqua.
Si lasciò bagnare il collo, il viso, la bocca, sputando per togliere il sapore amaro che le era rimasto sulla lingua.

Un allarme scattò in lei. Le mani di Dylan si stavano abbassando. Le sentiva scorrere sempre più in basso sui suoi fianchi, o almeno credeva.
Era stremata, ma non avrebbe abbandonato la sua armatura. Non si sarebbe mostrata vulnerabile.

Ice Heart || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora