Ice Heart || Lorenzo Ostuni

Fall in love

You're only trying to live the way you want

{LA.FOTO.
QUANTO È CARINPUCCIOSOSOLOMIO?}

Silenzio.
Un silenzio snervante imponeva tra i due.
Lorenzo se ne stava seduto composto, con la penna stretta tra le dita lunghe e ossute a prendere appunti, la testa china sul foglio.
Alison continuava a disegnare per i fatti suoi, riempiendo pagine con disegni di vario genere.
E fu così per due ore, finché la campanella che segnava l'intervallo non esplose nei timpani di Alison.

Non amava più di tanto la ricreazione, durava solo 10 minuti, e comunque non aveva nessuno con cui passarla.
E a quanto vedeva nemmeno Lorenzo, rimasto nel banco, a fare non si sa cosa.

-Ei, Ally.-

Una voce squillante interruppe i suoi pensieri. Alison girò la testa e si ritrovò davanti una bionda tinta con due zaffiri al posto degli occhi, che la fissava maliziosamente.

-Giada, che vuoi?-

-Nulla, Ally, solo parlare.-rispose guardando in basso angelicamente.

-Evita 'ste scene, grazie.-ribatté Alison con poco interesse.

-Quali scene?-fece finta di non capire lei.

-Se devi prendermi in giro, fallo e basta.-la liquidò lei breve.

Giada ghignò e si avvicinò di più ad Alison, per guardarla meglio dritto negli occhi, nonostante vi arrivasse a fatica.

-Perché sorridi quando guardi il novellino?-chiese sorridendo maliziosa Giada.

-Stavo sorridendo?-chiese Alison mordendosi il labbro.

Giada annuì e scoppiò in una risatina divertita.
Aveva veramente sorriso? Perché?
Era solo un ragazzo qualunque. Estramente carino.

-Fai tanto la dura da quando sei arrivata e ora basta un tipo qualsiasi per scioglierti?-

-No, non stavo guardando lui. E poi potresti anche smetterla di starmi addosso. La mia vita é così importante per te?-

-Oh Ally, non fare la solita acidona, sto solo cercando di capire perché tutto questo interesse nei confronti del tipo laggiù.- disse facendo cenno nella direzione di Lorenzo.

Alison aprì la bocca per parlare, ma poi la richiuse.
Non aveva la minima voglia di darla vinta a quella specie di nana che sapeva solo sputare veleno.
Ci fu un attimo in cui le due restarono a guardarsi, finché Giada capì che Alison non aveva intenzione di risponderle, allora sorrise, diede una spallata ad Alison e sculettando si avviò verso il suo gruppeto di pecore.

Alison che fino ad un attimo prima stava fulminando con lo sguardo Giada, girò la testa ed incontrò i capelli arruffati di Lorenzo che stava scrivendo qualcosa.
D'istinto un lato della bocca della ragazza si piegò in un mezzo sorriso.

"Alison che stai facendo?" chiese una vocina.

Quella voce echeggiò nella sua mente, ma non ebbe risposta, perché nessuna parte di lei sapeva come rispondere.
Forse sì, aveva un leggero interesse per quel ragazzo.

Ma no, non era una cosa fattibile. Non poteva permettersi di affezionarsi, nemmeno ad un semplice sguardo.
Ora la sua espressione era tornata seria, a tratti leggermente triste, e si era messa a fissare le rifinutire delle mattonelle, mentre un senso di nausea l'assaliva.

No, non poteva.
Era rimasta indipendente fino a quel momento, e non sarebbe cambiata per uno qualsiasi.
Alison annuì, e poi sorrise debolmente.
Alzò gli occhi verso l'orologio appeso al muro, e constatò che tra due minuti sarebbe suonata la campanella che delimitava l'intervallo.

Alison avrebbe voluto andarsi a sedere nel banco, ma voleva evitare occhiatine strane dal gruppetto di Giada.
Ma in fondo cosa le importava? Il giudizio degli altri non era un problema suo.

Così, sicura di sè, raggiunse i la coppia di banchi in fondo.
Ma non appena fu affianco alla sedia su cui era seduto Lorenzo, si sentì chiamare dietro, e per istinto si girò.
Ma non fu la solita presa in giro che si aspettava.
Era una specie di trappola calcolata, una trappola alquanto infantile, che però sarebbe costata cara alla sanità mentale di Alison.

Approfittando del secondo di distrazione di Alison, qualcuno apparso al suo fianco, la spinse a due mani.
Perse l'equilibrio di botto e chiuse gli occhi, ma non incontrò il pavimento freddo come credeva.
Qualcosa, o meglio qualcuno, aveva attutito la sua caduta involontariamente.

Alison si ritrovò sulle ginocchia di Lorenzo, una mano avvolta al suo collo, lui che gli teneva la schiena con una mano, e gli occhi grandi verdi in quelli suoi marroni.

Alison sentì il cuore battere forte, come mai prima.
Lorenzo la guardò un attimo in imbarazzo, e poi le fece un sorriso leggero, mostrando appena i denti bianchi.
Alison restò a fissarlo impotente.

In un attimo il calore della sua mano dietro la schiena distrusse tutte le sue certezze, e il suo sorriso abbatté tutto ciò in cui credeva.
Non voleva che accadesse, ma in quel momento era inutile combattere una guerra di sentimenti che avrebbe perso.

FAVIVENTILATORE!

C'é un motivo se il titolo é "fall in love" che vuol dire letteralmente "cadere in amore"

Tan tan tan taaaaan,
Sì, ci ho messo anni per scrivere questo capitolo.
Bene ecco il perché: questo capitolo l'ho scritto 4 volte, perché wattpad non salvava.
E sì, ci sono arrivata solo dopo la terza volta, che forse avrei dovuto installare e rinstallare wattpad.
Genius.
Quindi, anche se come al solito non é il massimo come capitolo, votatelo se vi va e lasciate un commento facendomi sapere se v'é piaciuto.
(L'ho scritto quattro volte, almeno il voto lo merito? *faccina pucciosa*. No? Vabbe famo che se voti te regalo un faviventilatore).

Anyway, il giorno dopo aver postato il capitolo mi é arrivata una notifica, che mi avvisava del fatto che avril_woodland mi aveva sia votato sia commentato la storia.
NO DICO MA SIAMO SERI? Cioé la ragazza che scrive jdhdgjsksndbdbd meglio al mondo mi vota e commenta la storia?
No, ma sono tranquilla. Cioé, solo perché ho smadonnato con chiunque non vuol dire che non sia calma, no.
Grazie davvero Avril❄
E ringrazio di cuore anche tutti gli altri che hanno letto e votato la storia❤

Vi amoh, ciau❤
×Annalisa×