Buongiorno Principessa!
Stanotte t'ho sognata tutta la notte!
S'andava al cinema, te c'avevi quel tauillierino rosa che mi piace tanto!
Non penso che a te, Principessa, penso sempre a te...
-La vita è bella, R. BenigniLento come l'alba di un mattino invernale inoltrato, si fece strada lungo le scapole sporgenti il respiro che le fece aprire gli occhi quella mattina.
Le sferzò lievemente i capelli ed attraversò ogni singola vertebra della sua spina dorsale, cavalcandone i rialzi evidenti sulla pelle.
Sentì i brividi farsi vivi tutti intorno al suo corpo, fino a farla riscuotere dal suo tranquillo sonno e stranamente pacato.Quel mattino era diverso, non soltanto per il risveglio insolito e che non le era ancora del tutto chiaro, ancora intorpidita e assente, ma qualcosa al suo interno era stato modificato.
Era come se avesse agguantato i biscotti al cioccolato e mordendoli si era ritrovata vittima di un aspro gusto di marmellata, i numerosi codici che la componevano eran stati cambiati ed ora il suo cervello aveva impostazioni differenti.
Sollevó le palpebre, piano, non avrebbe mai creduto che un movimento così semplice avrebbe potuto richiedere così tanto tempo.
Con questa consapevolezza, provò a muoversi per liberarsi dalla spossatezza che le attanagliava i muscoli, ma le fu impedito.
Era come incastrata in una morsa, percepiva qualcosa circondarla completamente. Solo poco dopo si accorse che le piaceva.Si fece più comoda in quella dolce stretta, finchè la sua schiena nuda non toccò qualcosa che la fece sobbalzare: un petto.
E finalmente alla mente le tornarono i ricordi, le sensazioni, le grida, le labbra. Flash in continua successione le ghermirono la mente.
Strinse le gambe in un gesto automatico.
Si riempì di vergogna, sentì il viso andarle in fiamme al ricordo di essersi mostrata tanto, di aver donato il proprio corpo con tanta facilità.Si voltò di scatto, senza scostarsi da quelle braccia che la cingevano, e i suoi timori si fecero concreti.
Era tutto vero.Sul morbido cuscino bianco, albergava una testa di ricci disordinati, cadevano un po' tutti attorno, anche un po' sul viso riposato. Una flebile luce trafiggeva la finestra e arrivava ad illuminargli i lineamenti, in un modo talmente perfetto e calibrato da sembrare innaturale, tanto che avrebbe voluto dipingerlo seduta stante.
Guardò il corpo arrotolato fra le lenzuola, lo coprivano fin poco più sopra della vita, dove si scorgevano due rientranze, come se qualcuno ci avesse premuto i pollici. Proseguì lungo il busto tonico, che si alzava e si abbassava in sincronia con il respiro che fuoriusciva dal naso.
Poi il collo teso, dove la sua bocca aveva lasciato un piccolo marchio rosso, che quasi non riconobbe.
Si concentró sulla bocca, socchiusa, come le palpebre che restavano inerti sugli occhi. Aveva le labbra ferme, lì, pronte ad essere possedute.Se prima aveva avuto imbarazzo, ora non ne provava più.
Il petto, la mente, ogni singola parte del suo corpo si sciolse andando incontro ad una consapevolezza a cui doveva soltanto arrendersi: lo amava.Non c'era bisogno di lottare contro i propri sentimenti. Era così.
Provava per lui ció che mai avrebbe provato per nessun altro, era come se lo sentisse tra le proprie vene muoversi, contorcersi.Un dito prese a ritagliare la forma delle labbra carnose, tutte intorno, in un movimento continuo.
Poi poggió una mano attorno al suo collo e si portò più vicina a lui, scoccandogli un bacio innocente. Poi un altro.
E magari un altro ancora, senza più fermarsi di fronte all'appagante consapevolezza di averlo solo per sè.
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Ice Heart || Lorenzo Ostuni
FanfictionQuando una ragazza ha il cuore frantumato, é inevitabile che un pezzo di ghiaccio ne prenda il posto, creando una barriera per tenere lontano chiunque. Niente può entrare e niente può uscire... Ma se arrivasse una persona che volesse abbatterla? ❄ ...