Freezing

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Caught before I hit the ground,
Tell me I'm safe, you've got me now
Would you take the wheel if I lose control?
If I'm lying here,
Will you take me home?

Il suono del pianoforte inondava tutta la sala ed era udibile anche da sotto le quinte, dove Alison e Lorenzo stavano in silenzio seduti uno davanti all'altro.
Non si guardavano nemmeno per sbaglio, nonostante Lorenzo alzasse talvolta lo sguardo dal suo cellulare per controllare che Alison non fosse andata via.
Era strano, necessitava di sapere che lei fosse lì, anche se non voleva parlarle.
Aveva bisogno di lei, ma non poteva dirglielo in alcun modo, quindi si limitava a sperare nella sua presenza imminente.
Si chiedeva per quanto ancora sarebbe rimasta visto che non c'entrava niente, e sperava di non ricevere troppo presto una risposta.

La musica del pianoforte arrivava forte e fastidiosa, tanto che avrebbe voluto smettesse, perchè non faceva altro che confondergli più le idee. Era pressante, avrebbe voluto prendere e scappare.
Con lei, mano nella mano.

Alison faceva scivolare il dito sulla superficie della cassapanca su cui era seduta, seguendo il ritmo e le variazioni di tono che Cecilia stava riproducendo premendo sui tasti del pianoforte.
Conosceva bene quel brano, fin troppo, l'aveva sentito suonare da suo padre spesso.

Voleva andarsene, ma dentro di sè era importante restare. Forse per Lorenzo, forse per Cecilia, forse solo per sè stessa.
Aveva preso numerosi autobus per arrivare fino a lì, si era abbellita più che potesse per poi sentirsi dire di non essere la benvenuta. Voleva affrontare il problema a testa alta.
E soprattutto non doveva piangere, nonostante le lacrime velassero le iridi verdi.
Non doveva permettere al ghiaccio di sciogliersi.

Oltre alla musica, si potevano sentire i due ragazzi che l'avevano accolta prima cimentarsi in una gara di battute, per poi scoppiare in fragorose risate.
Nonostante fossero piuttosto simpatici -e sotto certi punti di vista anche piuttosto dolci assieme -non erano comunque riusciti a migliorare l'umore di Alison. Ed evidentemente nemmeno quello di Lorenzo.
Detestava il fatto che se ne stesse zitto, mentre lei gliene avrebbe gridate di tutti i colori.

Il pezzo musicale stava giungendo al termine, lo capì dalle ultime note che sentì. Un battito di mani esplose nella sala accanto ed anche qualche fischio da parte dei suoi genitori, probabilmente.
Cecilia aveva suonato bene, ma tavolta aveva errato il ritmo per l'alta tensione. Alison non era una critica musicale e non aveva granché esperienza, ma era riuscita a percepire quei piccoli sbagli.

-Eh? Cosa? Ha già finito?- domandò il moro, rosso in viso per le numerose risate.

-Eh, mi sa. Dai, Simò, valla a prendere.- disse il ragazzo dagli occhiali tondi.

Lorenzo alzò finalmente la testa dal cellulare e lo posò nella tasca, per poi alzarsi completamente dalla cassapanca ed osservare Simone salire le scale.

Slacciò il primo bottone della camicia diventata troppo stretta per respirare e si sventolò una mano davanti al viso arrossato sulle gote, per poi fare scivolare le mani nelle tasche dei jeans.
Si chiese come facesse ad essere così odioso, ma dannatamente bello allo stesso tempo.

-Fa caldo o sono solo io?-

-Umh, io sto bene. Amico, tutto a posto?- domandò Riccardo.

Alison si morse il labbro inferiore, per trattenersi nel rispondere al posto suo ironicamente e forse in modo leggermente volgare.
Si piegò leggermente in avanti, posando i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi uniti dai polsi.
Osservò Lorenzo spiegare che fosse agitato per Cecilia, mentre gesticolava con i suoi movimenti goffi ed impacciati.

Ice Heart || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora