Capitolo 11

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La barca ondeggiava sul mare mosso, mentre si allontanavano velocemente dall’isola. Il respiro di Rachel era affannoso, il cuore le batteva forte nel petto, ma sentiva anche un’ondata di sollievo per essere riusciti a fuggire. Tuttavia, la consapevolezza che il pericolo non era finito la teneva in allerta. JJ, seduto accanto al motore, continuava a guardare indietro, le mani nervose che afferravano il volante della barca.

"Non ci seguiranno subito," disse JJ, quasi per rassicurare se stesso, ma il tono di voce non lasciava dubbi sul fatto che non ne fosse del tutto convinto. "Almeno non adesso."

Rafe sedeva di fronte a Rachel, le mani ancora sporche di sabbia e graffi sul viso. Il suo sguardo era serio, una linea dura che aveva preso il posto del solito atteggiamento sicuro di sé. Quello che era successo sull’isola aveva lasciato il segno, e tutti ne erano consapevoli.

Sarah si avvicinò a Rafe con un panno, cercando di pulirgli il viso. "Non puoi continuare così," disse dolcemente, ma con fermezza. "Devi stare più attento. Non voglio perderti."

"Non posso permettermi di essere debole," rispose lui, allontanando leggermente il viso. "Non dopo oggi."

Rachel li osservava, silenziosa. Aveva visto Rafe affrontare il gruppo di Jake con una determinazione feroce, ma sapeva che sotto quella maschera di sicurezza c'era qualcosa di più. Lo conosceva meglio di quanto volesse ammettere a se stessa.

JJ spezzò il silenzio con una domanda diretta. "E adesso? Dove andiamo? Non possiamo tornare a casa. Quei ragazzi sono troppo vicini, sanno troppo."

"Ho un’idea," disse Rachel, improvvisamente. Gli occhi di tutti si spostarono su di lei, in attesa. "C'è un vecchio rifugio sull’altra parte dell’isola. Nessuno lo usa più da anni. Possiamo nasconderci lì per un po', riorganizzarci e decidere cosa fare dopo."

"Il rifugio di papà?" chiese JJ, la sorpresa evidente nel suo tono. "Non ci mettiamo piede da quando eravamo bambini."

"Proprio per questo," rispose Rachel. "Nessuno lo conosce o sa che esiste ancora. Sarebbe perfetto per sparire per un po'."

Rafe annuì, accettando la proposta senza obiezioni. "Va bene. Facciamolo. Non possiamo rischiare di essere presi alla sprovvista di nuovo."

Sarah rimase in silenzio, ma il suo sguardo tradiva una preoccupazione crescente. Sapeva quanto fossero pericolosi quei ragazzi e quanto fosse fragile il piano. Tuttavia, non c'erano altre opzioni immediate, e anche lei sapeva che dovevano muoversi in fretta.

Con una nuova meta in mente, JJ cambiò rotta, dirigendo la barca verso il lato meno accessibile dell’isola. Il mare si fece più calmo man mano che si avvicinavano alla costa, ma la tensione tra di loro non svaniva.

Mentre si avvicinavano al rifugio, Rachel non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva visto negli occhi di Rafe sull’isola. La violenza con cui aveva reagito, la sua disperata volontà di proteggere lei e il gruppo. Sentiva che c’era qualcosa di oscuro in lui, qualcosa che non aveva ancora del tutto compreso.

“Ci siamo,” disse JJ, interrompendo i suoi pensieri. Attraccarono la barca vicino alla spiaggia deserta, il sole cominciava a tramontare dietro di loro, colorando il cielo di sfumature di arancione e rosa.

“Non sembra cambiato molto,” mormorò Sarah, osservando la piccola struttura nascosta tra gli alberi.

Rachel si voltò verso Rafe, che stava già scendendo dalla barca, pronto ad aiutarla. “Andrà tutto bene, vero?” gli chiese, la voce appena percettibile.

Rafe la guardò per un istante, gli occhi che brillavano di una strana intensità. “Non lo so, Rachel. Ma farò tutto quello che posso per assicurarmi che tu sia al sicuro.”

In quel momento, Rachel capì che le cose stavano per cambiare, e non necessariamente in meglio.

Senza Preavviso. -RafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora