Capitolo 30

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Le ore sembravano scorrere lente come il fumo che si alzava dal fuoco nel rifugio, e Rachel si sentiva intrappolata in un ciclo di silenzio e dolore. Rafe era sempre accanto a lei, la sua presenza costante ma silenziosa, mentre il gruppo continuava a muoversi intorno a loro come se il mondo non avesse avuto il tempo di fermarsi per la loro tragedia. Ma Rachel non riusciva a uscire dal torpore che l’aveva avvolta. Il suo corpo si sentiva vuoto, ma era il vuoto nella sua anima che la terrorizzava.

Era notte fonda quando accadde qualcosa di diverso. Fu Kiara la prima a sentire i rumori provenire dal bosco, appena fuori dal rifugio. Stava sistemando delle cose vicino al fuoco quando sentì un fruscio, e subito le si drizzarono i capelli sulla nuca. Non era il suono tipico degli animali notturni. Qualcuno o qualcosa si stava muovendo nella loro direzione.

“Kie, che c’è?” sussurrò Pope, avvicinandosi a lei, il volto serio. Anche lui aveva percepito la tensione nell'aria.

“Non lo so,” rispose Kiara, gli occhi che cercavano di penetrare l'oscurità oltre il confine degli alberi. “Ma non mi piace.”

Pope fece un cenno verso John B, che si alzò in silenzio e si mosse con cautela verso la porta del rifugio, pronto a dare l’allarme se necessario. Anche JJ si era svegliato, guardando la scena con sospetto. Il gruppo sapeva ormai che il pericolo poteva arrivare in qualsiasi momento, e non erano più disposti a correre rischi inutili.

Rafe, che era rimasto con Rachel, sentì la tensione crescere intorno a lui e si alzò, pronto a fare qualsiasi cosa fosse necessaria per proteggerla. “Rachel, resta qui. Non ti muovere, ok?”

Rachel annuì debolmente, ma dentro di sé sentiva un’ondata di adrenalina che si stava insinuando nel suo torpore. Qualcosa non andava, lo sentiva. C'era una vibrazione nell'aria che non poteva ignorare, un presagio di pericolo imminente.

Il rumore tra gli alberi si fece più forte, e all’improvviso una figura emerse dal buio, correndo verso di loro. “Fermati!” urlò JJ, puntando la pistola. Ma prima che potesse fare altro, la figura si gettò a terra, ansimante e coperta di sudore. “È una trappola!” gridò con voce roca.

Rachel riconobbe immediatamente quella voce. Era Cleo. Il cuore di Rachel saltò un battito mentre la giovane ragazza lottava per riprendere fiato. “Sono arrivati. Li ho visti prepararsi… ci stanno circondando!”

John B e JJ si scambiarono uno sguardo rapido, mentre Rafe si avvicinava a Cleo, piegandosi su di lei. “Quanti sono? Dove?”

“Non lo so,” ansimò Cleo, scuotendo la testa. “Ma sono vicini… troppo vicini. Non abbiamo molto tempo.”

La tensione nel rifugio raggiunse il culmine. Pope stava già raccogliendo ciò che poteva, e Kiara cercava freneticamente di radunare le provviste. Ma Rachel rimase immobile, il cuore che batteva forte. La paura che aveva cercato di soffocare per giorni esplose tutta in un colpo solo. Non poteva perdere di nuovo. Non poteva perdere Rafe, né gli altri.

“Dobbiamo andare,” disse Rafe, guardando il gruppo. “Subito.”

Rachel sentì l’impulso di reagire, di non restare passiva come aveva fatto finora. Con uno sforzo doloroso, si alzò in piedi. “Vengo con voi,” disse, con una determinazione che sorprese persino lei stessa.

“Rachel, no,” disse Rafe, afferrandole il braccio. “Sei ancora troppo debole.”

Ma Rachel scosse la testa. “Non posso restare qui. Non questa volta. Se ci stanno attaccando, devo essere con voi. Non posso più fuggire.”

Gli occhi di Rafe si addolcirono per un istante, ma poi annuì. “D’accordo. Ma stai dietro di me.”

Il gruppo si mosse in fretta, raccogliendo ciò che potevano portare. Cleo indicò una via di fuga attraverso il bosco, lontano dal punto in cui aveva visto i nemici prepararsi. Ma mentre avanzavano furtivamente tra gli alberi, Rachel sentiva che qualcosa non andava. Ogni passo la faceva sentire più vulnerabile, come se stessero camminando dritti in una trappola.

E poi, successe. Un rumore secco tra le foglie, poi un colpo di arma da fuoco echeggiò nella notte, facendo sussultare tutti. Rachel si voltò di scatto, il sangue che le gelò nelle vene.

Senza Preavviso. -RafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora