Capitolo 26

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Rachel e Rafe corsero attraverso la fitta vegetazione, il respiro affannoso che rimbombava nelle loro orecchie. La foresta sembrava un labirinto, con gli alberi che si ergevano come guardiani silenziosi, ma il suono dei loro inseguitori era sempre più vicino.

“Dobbiamo accelerare,” disse Rafe, l’ansia nella sua voce. “Non possiamo permettere che ci raggiungano.”

Rachel annuì, cercando di mantenere la calma mentre la paura le stringeva lo stomaco. Ogni passo che facevano era un passo verso l’ignoto, ma non c’era tempo per pensare. La necessità di sopravvivere prevaleva su ogni altra emozione.

“Ci deve essere un posto dove possiamo nasconderci,” mormorò Rachel, cercando di guardarsi intorno. “Qualcosa…”

“C’è una grotta più in là,” suggerì Rafe, indicando in direzione della costa. “L’avevo vista quando siamo venuti qui. Potrebbe essere un buon nascondiglio.”

“Dobbiamo muoverci in fretta,” rispose Rachel, mentre il battito del suo cuore rimbombava nelle tempie. Ogni passo sembrava una lotta contro il tempo. Non potevano permettersi di essere catturati.

Si diressero verso la spiaggia, i loro piedi che affondavano nella sabbia umida. La luce del sole cominciava a tramontare, dipingendo il cielo di arancione e rosso, ma per Rachel il panorama non aveva colore. Solo la paura e la determinazione di rimanere al sicuro occupavano la sua mente.

Quando arrivarono alla grotta, Rachel si affrettò a entrare, seguita da Rafe. L’interno era buio, ma le pareti rocciose offrivano una certa protezione. “Dobbiamo nasconderci qui per un po’,” disse Rafe, cercando di riprendere fiato.

“E se ci trovano?” chiese Rachel, la voce tremante. “Non possiamo rimanere qui per sempre.”

“Non ci troveranno,” rassicurò Rafe, prendendole la mano. “Prometto che troveremo un modo per uscirne.”

Rachel sentì un brivido di conforto in quelle parole, ma non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di vulnerabilità. Si sedette su una roccia, cercando di organizzare i pensieri. “Dobbiamo anche pensare a JJ e gli altri,” disse. “Non possiamo lasciarli indietro.”

“Lo so,” rispose Rafe, il viso teso. “Ma in questo momento, dobbiamo concentrarci su di noi. Se non siamo al sicuro, non potremo aiutarli.”

Rachel lo guardò negli occhi, cercando di trovare la forza che lui emanava. “Hai ragione. Dobbiamo solo restare qui e sperare che gli altri riescano a mettersi in salvo.”

Il silenzio della grotta era quasi opprimente, e Rachel si sentiva a disagio. L’oscurità sembrava avvolgerla, rendendola consapevole di ogni singolo rumore all’esterno. Le onde si infrangevano sulla spiaggia, ma l’eco di quei passi che si avvicinavano continuava a risuonare nella sua mente.

“Rafe,” disse infine, rompendo il silenzio. “Cosa pensi che accadrà ora? Se ci trovano… cosa faranno?”

“Non lo so,” ammise lui, visibilmente preoccupato. “Ma non lascerò che ti facciano del male. Non ti perderò.”

Rachel sentì le lacrime affiorare ai suoi occhi, ma si sforzò di rimanere forte. “Dobbiamo trovare un modo per combattere. Non possiamo aspettare passivamente di essere trovati.”

“Abbiamo le nostre forze,” rispose Rafe, stringendole la mano. “E non siamo soli. JJ e gli altri stanno cercando di trovare una via d’uscita. Dobbiamo avere fiducia.”

Rachel inspirò profondamente, cercando di scacciare le sue paure. “Dobbiamo anche prepararci a qualsiasi cosa. Potrebbero tornare.”

“Prepariamoci allora,” disse Rafe, e si alzò, guardando attentamente verso l’uscita della grotta. “Dobbiamo trovare un modo per difenderci, qualunque cosa succeda.”

Si misero a frugare tra le cose sparse nella grotta, sperando di trovare qualcosa di utile. Rafe sollevò un vecchio pezzo di legno, un bastone robusto che poteva servirgli come arma. Rachel trovò una pietra affilata e la tenne stretta.

“Questa potrebbe funzionare,” disse, mostrandola a Rafe. “Se devono avvicinarsi, possiamo difenderci.”

“Perfetto,” disse Rafe, il suo viso che si illuminava con un accenno di speranza. “Dobbiamo rimanere vigili. Non possiamo abbassare la guardia.”

I due si sistemarono in un angolo della grotta, mantenendo la guardia alta. La tensione nell’aria era palpabile, e Rachel sentiva il cuore battere forte mentre ascoltava i rumori all’esterno. Ogni crepitio e ogni passo le facevano gelare il sangue.

Improvvisamente, un rumore forte colpì la porta della grotta. Rachel si voltò verso Rafe, gli occhi spalancati. “Cosa facciamo adesso?” chiese, il terrore che cresceva in lei.

“Preparati,” rispose Rafe, la voce ferma. “Se entrano, siamo pronti.”

Un secondo colpo fece tremare le pareti della grotta, e Rachel sentì un brivido lungo la schiena. La paura si trasformò in determinazione. Non avrebbero lasciato che quella fosse la fine.

“Non lascerò che ti facciano del male,” ripeté Rafe, mentre si avvicinava a Rachel, pronto a proteggere ciò che amava di più.

Senza Preavviso. -RafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora