I giorni passarono lenti nel rifugio, scanditi dal suono delle onde che si infrangevano sulla riva e dal vento che scuoteva le vecchie pareti della capanna. Rachel sentiva il peso del silenzio gravare su di lei, una pressione costante che le toglieva il respiro.
Dopo la discussione con Rafe, qualcosa dentro di lei si era spezzato. Ogni volta che lo vedeva, sentiva un nodo allo stomaco, una sensazione di vuoto che non riusciva a spiegare. Era come se tutto quello che aveva costruito — la fiducia, la connessione, l’amore che provava per lui — si fosse sgretolato di fronte alla sua indifferenza.
Iniziò a ritirarsi sempre di più. Le notti erano insonni, passate a fissare il soffitto, incapace di spegnere la mente. Ogni volta che JJ o Sarah le chiedevano qualcosa, rispondeva con monosillabi, cercando di evitare qualsiasi conversazione che potesse rivelare quanto si sentisse vuota.
Il primo giorno saltò il pranzo, pensando di non avere fame. Quando Sarah le offrì un panino, Rachel scosse la testa con un sorriso forzato. "Non ho fame," disse, anche se sentiva lo stomaco borbottare. Ma il pensiero di mangiare la nauseava.
Il secondo giorno, non fece neanche finta di sedersi a tavola con loro. Rimase in un angolo del rifugio, fissando fuori dalla finestra, mentre gli altri parlavano tra loro. JJ la osservava da lontano, la preoccupazione nei suoi occhi sempre più evidente. "Rachel, devi mangiare qualcosa," disse, cercando di mantenere la voce leggera.
Lei lo ignorò, fingendo di non sentirlo. Ma dentro, qualcosa si torceva. Non riusciva a spiegare quella sensazione di vuoto che la consumava. Ogni volta che pensava a Rafe, la rabbia e la tristezza si mescolavano, trasformandosi in una massa informe che si annodava nel suo stomaco.
Al terzo giorno, il suo corpo cominciò a cedere. Si sentiva debole, le gambe tremolanti mentre cercava di alzarsi. JJ e Sarah si scambiavano sguardi preoccupati, e ogni tanto Rafe la fissava di sottecchi, senza però mai dire nulla.
Rachel notò quel silenzio. Il modo in cui Rafe non la cercava più, non tentava di parlare con lei. Sembrava che, dopo il loro litigio, avesse accettato di lasciarla andare. Quella realizzazione la ferì più di quanto volesse ammettere. Aveva sperato, in un angolo del suo cuore, che Rafe sarebbe tornato da lei, che avrebbe cercato di aggiustare ciò che era rotto. Ma lui rimaneva distante, immerso nei suoi pensieri oscuri.
Sarah, che solitamente era più discreta, perse la pazienza. Una sera, mentre erano tutti raccolti attorno al piccolo fuoco che JJ era riuscito ad accendere, si alzò di scatto e si avvicinò a Rachel. "Adesso basta," disse con tono deciso, mettendosi di fronte a lei con le mani sui fianchi. "Non puoi continuare così. Devi mangiare qualcosa."
Rachel alzò lo sguardo verso di lei, gli occhi vuoti. "Non ho fame," sussurrò, la voce appena percettibile.
"Non si tratta di fame, Rachel," ribatté Sarah, accovacciandosi di fronte a lei. "Stai smettendo di combattere. Non puoi farlo. Non adesso, non quando siamo tutti qui insieme, quando abbiamo ancora una possibilità di farcela."
JJ si unì alla discussione, avvicinandosi a sua sorella. "Rachel, siamo tutti preoccupati per te. So che stai passando un brutto momento, ma devi reagire."
Rachel sentì le lacrime salire agli occhi, ma le ricacciò indietro. Non voleva piangere, non voleva cedere alla debolezza che sentiva dentro di sé. "Non lo capite," mormorò, scuotendo la testa. "Non è così semplice."
Rafe, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si mosse leggermente, quasi impercettibilmente. Il suo sguardo si incrociò con quello di Rachel, e per un istante, lei vide qualcosa nei suoi occhi. Forse era preoccupazione. Forse era rimorso. Ma non disse nulla.
"Rachel, lo so che è difficile," disse JJ, abbassando la voce. "Ma non puoi arrenderti. Non adesso."
Rachel abbassò lo sguardo, incapace di rispondere. La verità era che non sapeva più come andare avanti. Ogni giorno che passava, il peso di tutto ciò che era successo — la fuga, il tradimento, la paura — le si faceva sempre più insostenibile.
Si alzò lentamente, sentendo le gambe deboli. "Ho bisogno di stare da sola," disse, e senza aspettare risposta, uscì dal rifugio, lasciandosi alle spalle il gruppo.
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Senza Preavviso. -Rafe
RomanceRachel, cosa le accadrà ad Outer Banks? Beh la scelta migliore non è stata innamorarsi del "cattivo ragazzo" Rafe Cameron.