Capitolo 35

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Il vento soffiava forte attraverso le pareti del capanno, mentre all'interno regnava un silenzio carico di tensione. Rachel non si era mossa dal fianco di Rafe, che giaceva sul materasso, pallido e immobile. La ferita sembrava essersi stabilizzata, ma il suo respiro rimaneva affannoso, come se il suo corpo stesse ancora lottando con tutto ciò che gli restava.

JJ e John B erano usciti per cercare legna e acqua, lasciando Rachel e Sarah sole con Rafe. Il crepitio debole del fuoco che avevano acceso per riscaldarsi era l'unico suono che rompeva quel silenzio soffocante.

Rachel non riusciva a staccare gli occhi da Rafe. Ogni respiro che prendeva sembrava una piccola vittoria, ma il timore che potesse smettere da un momento all'altro non la abbandonava mai. Sentiva il peso di tutte le loro scelte e delle conseguenze che ne erano derivate. Cleo era morta. Rafe era ferito. Ed erano ancora in fuga da un nemico che non conosceva tregua.

“Come sta?” chiese Sarah, avvicinandosi a Rachel. La voce di sua sorella era un sussurro, un filo di preoccupazione trattenuta a fatica.

Rachel scosse la testa, le lacrime che si accumulavano di nuovo negli occhi. “Non lo so, Sarah. Ho fatto tutto quello che potevo, ma non basta. Ha perso troppo sangue.”

Sarah si inginocchiò accanto a loro, lo sguardo fisso sul fratello. “Non può finire così. Non per lui. Non dopo tutto quello che abbiamo passato.”

Rachel strinse forte la mano di Rafe, cercando di trasmettergli la sua forza, anche se dentro di sé si sentiva spezzata. “Lui è forte,” disse, cercando di convincersi. “Sopravviverà.”

Proprio in quel momento, Rafe aprì lentamente gli occhi, debolmente consapevole delle due ragazze al suo fianco. Il suo sguardo si posò prima su Sarah, poi su Rachel. Un sorriso leggero, quasi impercettibile, curvò le sue labbra.

“Non pensavate di liberarvi di me così facilmente, vero?” mormorò con voce roca.

Rachel emise un sospiro di sollievo, ridendo tra le lacrime. “Non scherzare, Rafe. Ti prego.”

Sarah gli accarezzò la fronte. “Devi riposare. Non parlare.”

Rafe chiuse di nuovo gli occhi, stremato dal semplice atto di parlare. Ma il suo sorriso rimase, e Rachel sentì una piccola speranza farsi strada tra il dolore. Forse ce l'avrebbero fatta. Forse.

Ma quel momento di tregua durò poco.

Improvvisamente, ci fu un rumore fuori dal capanno. Un ramo che si spezzava, seguito da un rumore di passi. Rachel si alzò di scatto, allertata. “Cosa è stato?”

Sarah afferrò il coltello che avevano tenuto vicino al fuoco per difendersi. “Non lo so, ma non possiamo rischiare.”

Rachel si avvicinò alla porta del capanno, cercando di ascoltare meglio. Fu allora che udì delle voci. Non erano JJ e John B. Erano altre persone, e stavano discutendo, cercando di muoversi con discrezione tra i cespugli.

“Li abbiamo trovati. Sono nascosti qui vicino,” disse una voce maschile, decisa e familiare. Rachel si irrigidì. Quella voce apparteneva a uno degli uomini che li aveva attaccati la notte in cui Cleo era stata uccisa.

Sarah la raggiunse, gli occhi spalancati. “Sono qui per Rafe. Non ci lasceranno andare via questa volta.”

Il cuore di Rachel cominciò a battere più forte. Guardò Rafe, che giaceva ancora a terra, troppo debole per muoversi. Non potevano combattere. Non con lui in quello stato.

“Dobbiamo scappare,” disse Rachel, la voce fredda e decisa. “Non possiamo restare qui.”

“E Rafe?” sussurrò Sarah, la paura evidente nel suo sguardo.

Rachel si avvicinò di nuovo a lui, prendendogli il viso tra le mani. “Rafe,” mormorò, cercando di farlo tornare lucido. “Dobbiamo muoverci. Loro sono qui. Non abbiamo scelta.”

Rafe aprì lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco Rachel. “Non... posso,” disse con voce debole.

Rachel sentì un’ondata di panico, ma lo nascose. “Sì che puoi. Non ti lascerò indietro.”

Con l’aiuto di Sarah, riuscirono a sollevarlo, ma Rafe era debole, e ogni passo sembrava impossibile. Le voci fuori si facevano più vicine. Non avevano molto tempo.

Fu in quel momento che Rachel si rese conto che non avrebbero mai potuto andarsene in quel modo. Troppo lenti, troppo esposti. “Sarah,” sussurrò, cercando di non farsi prendere dal panico. “Devi andare avanti. Trova JJ e John B. Io resterò con Rafe.”

“Ma—”

“Non discutere. Vai ora, prima che sia troppo tardi.”

Sarah esitò, il viso combattuto tra il desiderio di proteggere suo fratello e la consapevolezza che Rachel aveva ragione. Alla fine, annuì, stringendo Rachel in un abbraccio veloce. “Non morire, Rachel. Torneremo per voi.”

Rachel annuì, guardandola mentre spariva tra gli alberi. Poi, guardò Rafe, che era quasi privo di sensi. “Non ti lascio, Rafe,” sussurrò, preparandosi al peggio.

Le voci si avvicinavano sempre di più.

Senza Preavviso. -RafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora