Senza Preavviso. -Rafe

Capitolo 32

Il mattino seguente, Rachel si svegliò con il corpo ancora dolorante dalla corsa nella notte. Si trovava in un piccolo nascondiglio tra gli alberi, al riparo da sguardi indiscreti. L’aria era fresca, carica di umidità e di quell’odore di salsedine che le ricordava le sue giornate spensierate sull’isola, prima che tutto andasse in frantumi. Ma quei giorni sembravano lontani. Ora c’era solo incertezza e paura.

Decise di muoversi di nuovo, cercando di ritrovare il gruppo. Aveva bisogno di risposte, e soprattutto di capire chi li avesse attaccati. La notte precedente era stata un caos totale, e l’unica cosa che le era rimasta impressa era il volto di Rafe che la esortava a correre. Doveva sapere se stava bene.

Dopo un paio d’ore di cammino, tra i cespugli e i sentieri poco battuti, sentì delle voci. Si nascose immediatamente dietro un tronco caduto e ascoltò attentamente. Erano voci familiari, e il cuore le balzò in petto quando riconobbe quella di JJ. Con cautela, uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò. Quando finalmente li vide, il sollievo la investì come un’ondata: JJ, Kiara, John B e Rafe erano tutti lì, seduti attorno a un piccolo fuoco improvvisato.

“Rachel!” gridò JJ appena la vide, correndole incontro. Le afferrò le spalle, osservandola con preoccupazione. “Stai bene? Abbiamo pensato che...”

“Sì, sto bene,” rispose Rachel, stringendo JJ in un abbraccio veloce. Poi si voltò verso Rafe, che la fissava intensamente. Si avvicinò a lui, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di riaffiorare. “Rafe…”

Rafe si alzò e la strinse a sé con forza. “Ho avuto paura di averti persa,” mormorò, la voce roca.

Dopo un momento di silenzio, si sedettero tutti attorno al fuoco. Rachel voleva delle risposte, e sapeva che anche gli altri erano pieni di domande. Cleo, che era stata in prima linea la notte precedente, era intenta a spiegare ciò che aveva scoperto.

“Non erano semplici nemici,” iniziò Cleo, il viso serio. “Ho riconosciuto alcuni di loro. Erano membri della famiglia Cameron.”

Rachel sentì un nodo formarsi nello stomaco. “La famiglia di Sarah e Rafe?” chiese incredula.

Rafe non disse nulla, il suo volto si indurì visibilmente. Il suo silenzio parlava più di qualsiasi parola.

“Sì,” confermò Cleo. “Li ho visti chiaramente. Cugini, zii… erano tutti lì, armati e pronti a colpirci. Ma non ci stanno dando la caccia solo per vendetta. Vogliono qualcosa di più.”

“L’eredità dei Cameron,” disse John B, interrompendo il silenzio. I suoi occhi si incrociarono con quelli di Rafe. “Vogliono tutto quello che appartiene a te e a Sarah. E sono disposti a uccidere pur di ottenerlo.”

Rachel si sentì girare la testa. Era difficile da credere, ma allo stesso tempo tutto cominciava a prendere senso. I Cameron erano sempre stati una famiglia potente e influente sull’isola, e l’eredità lasciata dal padre di Sarah e Rafe, Ward Cameron, era vasta e piena di segreti. Tesori, terreni, soldi… una ricchezza immensa che avrebbe fatto gola a chiunque.

Rafe si passò una mano tra i capelli, visibilmente teso. “Sapevo che alcuni dei miei parenti erano avidi, ma non avrei mai immaginato che sarebbero arrivati a questo punto. Sono disposti a tutto pur di mettere le mani su ciò che mio padre ha lasciato.”

“Ma cosa significa per noi?” chiese Rachel, sentendo il peso di quella rivelazione schiacciarle il petto. “Perché ci stanno attaccando? Perché attaccare noi?”

Rafe la guardò con occhi stanchi, pieni di un dolore che cercava di nascondere. “Perché sanno che io e Sarah abbiamo l’accesso a tutto. Sanno che Sarah ha le chiavi per sbloccare alcuni conti segreti, e che io ho informazioni su dove si trovano alcuni beni nascosti. E pensano che tu… tu sei diventata un ostacolo.”

Rachel capì immediatamente. Non era solo una questione di denaro o di potere. Era una questione di controllo. I parenti di Rafe vedevano lei come una minaccia, un legame che rendeva Rafe più debole, più vulnerabile. E per questo, erano disposti a eliminarla.

Il gruppo si immerse nel silenzio, mentre ognuno cercava di elaborare quella verità sconcertante.