Capitolo 39

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Il sole tramontava lentamente sulle Outer Banks, gettando un riflesso dorato sull'oceano che ondeggiava tranquillo. La spiaggia era quieta, il vento leggero che portava con sé l'odore salmastro del mare. Rachel osservava la scena dal portico della piccola casa che lei e Rafe avevano costruito insieme. Era modesta, ma perfetta, incastonata tra le dune e circondata da alti cespugli che ondeggiavano al ritmo delle onde. Era il loro rifugio, il luogo che avevano scelto per ricominciare.

Cinque anni. Sembrava incredibile quanto tempo fosse passato da quel periodo caotico in cui ogni giorno era una lotta per la sopravvivenza. Le ferite fisiche e mentali avevano avuto bisogno di tempo per guarire, ma, col passare degli anni, la vita era andata avanti, più lentamente, più serenamente.

Rachel sentì un piccolo scossone alla gamba e abbassò lo sguardo. "Mamma, vieni a giocare!" La piccola Ava la guardava con occhi che sembravano enormi sotto la luce del tramonto, i capelli biondi che svolazzavano in tutte le direzioni. Era l'immagine della gioia, l’energia incarnata in una bimba di quattro anni.

Rachel sorrise, il cuore riempito da una dolcezza che non pensava fosse possibile. Si chinò verso di lei, accarezzandole i capelli. "Ok, tesoro, arrivo subito."

"Anche papà?" chiese Ava, voltandosi verso l’interno della casa.

Rachel guardò oltre la spalla della figlia, vedendo Rafe seduto sul divano con un libro in mano, ma perso nei propri pensieri. La sua espressione era più tranquilla rispetto ai vecchi tempi, ma portava ancora il peso delle cose passate. Il dolore e il senso di colpa per ciò che era successo con la sua famiglia non se n’erano mai andati del tutto, ma Rachel sapeva che Rafe aveva lavorato sodo per lasciarsi il passato alle spalle. E lo aveva fatto soprattutto per loro, per Ava.

“Papà arriverà subito,” rispose con un sorriso. “Vai avanti, ti raggiungo tra un attimo.”

Ava corse fuori nel giardino, ridendo e saltellando come solo i bambini sanno fare, e Rachel si prese un momento per osservare la sua famiglia. La sua vita era cambiata radicalmente, ma quel cambiamento era stato necessario. Avevano trovato un equilibrio, un’armonia che non credeva possibile nei giorni più bui.

Entrò nella casa e si avvicinò a Rafe. "Ava ti sta aspettando," disse dolcemente, toccandogli la spalla. Lui alzò lo sguardo, scuotendo la testa con un sorriso stanco.

"Lei ha più energia di quanto io ne abbia mai avuta," disse, chiudendo il libro e mettendolo da parte.

"Questo è certo," concordò Rachel, sedendosi accanto a lui. "Ma siamo fortunati. È felice."

Rafe sospirò, passando una mano tra i capelli. "Sì, lo è. E lo siamo anche noi."

Rachel annuì, stringendogli la mano. "Cinque anni fa non avremmo mai immaginato di arrivare qui."

"No," rispose Rafe, guardando fuori dalla finestra. "Ero sicuro che avremmo perso tutto."

"E invece abbiamo guadagnato tutto," mormorò Rachel. "Abbiamo una famiglia. Una vita."

Rafe si voltò a guardarla, i suoi occhi azzurri che brillavano alla luce soffusa della stanza. "Ed è tutto grazie a te, Rachel. Tu sei stata la mia ancora, la mia salvezza. Senza di te… non so dove sarei ora."

Rachel sentì una stretta al cuore. Nonostante tutto quello che avevano passato, l’amore che provava per Rafe non era mai diminuito. Era cresciuto, si era trasformato, ma era sempre lì, come una costante.

"Ci siamo salvati a vicenda," disse lei, stringendogli la mano più forte. "E continueremo a farlo."

Dall’esterno, la voce di Ava li richiamò. "Mamma! Papà! Venite!"

Rafe si alzò con un piccolo gemito, ma sorridendo. "Non possiamo farla aspettare ancora."

"Giusto," concordò Rachel. "Andiamo."

Camminarono insieme verso l'esterno, dove Ava li stava aspettando con una pala in mano, pronta a costruire il suo castello di sabbia. Si sedettero accanto a lei, e per un po' tutto sembrò perfetto. Le onde si infrangevano delicatamente sulla riva, e il vento accarezzava i loro volti.

Rachel guardò la sua famiglia, sentendo una pace che non aveva mai pensato di poter raggiungere. Il passato non avrebbe mai smesso di essere parte di loro, ma il futuro che avevano costruito era luminoso. E per la prima volta, in tanto tempo, sentiva che la felicità non era solo un sogno lontano, ma la loro realtà.

Con Rafe accanto e Ava che rideva gioiosa, Rachel sapeva di aver trovato la sua casa. Non nelle mura che li circondavano, ma nelle persone che amava.

Senza Preavviso. -RafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora