Era mattina presto. Mi ero alzata Perché avevo intenzione di ripulire la mia camera prima di andare a lavoro. La scuola di canto l'avevo finita da un po' ed ora fotografavo in un negozio nel centro di New York. I miei capi erano insopportabili. Se arrivavo tardi di 5 minuti mi ricordavano che potevo tranquillamente non andarci più. Erano un uomo ed una donna sulla quarantina. Ed io quasi ventisenne la sera dovevo andare a a letto presto per non svegliarmi tardi la mattina. Quella mattina però il cellulare aveva una notifica sulla posta elettronica. L'aprii incredula pensando fosse qualche scatto del mio collega.
14 giugno 2015
Carissima signorina Dougles
Abbiamo ricevuto il suo curriculum di lavoro. Siamo del negozio della Sisley in centro di Milano (ITA). Abbiamo guardato i suoi scatti e sono piaciuti. Le chiediamo gentilmente di presentarsi il 3 luglio come prova di lavoro. Il nostro sponsor, Fedez le farà da modello con i nostri capi. Colloquio accettato anche da Newtopia.
Saluti.
Direttore della sisley
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Corsi giù da mia madre che stava facendo colazione "mammaaaa!" "buongiorno cos'é successo??" le mostrai l'e-mail e disse "ma é fantastico!" "lo so!! Mamma devo tornare a Milano!" "tesoro ma... Il trasloco.. É difficile, devi pagare il viaggio la casa. Il lavoro che hai ora non va bene?" scossi la testa guardandola arresa. "Ci penserò" "mamma ma é tra meno di un mese!" "ci penserò entro oggi" "grazie!" dissi abbracciandola, "ti adoro!" "ahaha và a prepararti" "oh.. Non ho tempo di sistemare la stanza!! Che palle, aiuto faccio tardiiii" dissi salendo le scale a due a due.
La sera mia madre rispose alla mia domanda con un sí triste sapendo che non mi avrebbe avuto più tra i piedi. Ero consapevole che se gli scatti a milano sarebbero andati male non avrei avuto un lavoro, e questo mi rendeva nervosa. Avrei potuto cantare ma non so se mi avrebbero preso. Intanto iniziai i preparativi per il trasloco.
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Il giorno prima del mio "colloquio" partii per Milano. I traslochi li aveva fatti mia madre quindi io non avevo ancora messo piede in Italia. Mia madre non volle venire, non poteva affrontare altri viaggi e poi tornare il giorni dopo. Così viaggiai da sola. Era tutto così strano, tornare dopo 10 anni a casa. Solo Dio sapeva quanto avevo sofferto i primi 3 anni. New york era così grande, chiassosa. A 16 anni avevo pure rischiato di finire nel bronx Perché avevo sbagliato a prendere la metro. Mi sistemai con il mio bagaglio a mano su uno dei sedili vicino al finestrino. Chissà se rivedrò Federico pensai. Ma cancellai subito quel pensiero assurdo. Ero sicura che si fosse trasferito magari aveva una famiglia tutta sua. Insomma ritornare dopo più di 10 anni era strano. La nonna mi aveva detto che saremmo rimasti lì, a New York per sempre ma io avevo fatto di testa mia a spedire degli stupidi curriculum per lavorare e trasferirmi lì. La mia idea aveva funzionato.
Ora ritornavo a Milano.
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"Allacciare le cinture, manca poco all'atterraggio" aveva detto una voce femminile. Probabilmente l'hostess che prima mi aveva offerto delle bevande. Allacciai la cintura e mi preparai per atterrare. Guardavo la mia Milano dall'alto. Esterrefatta e incantata come una bambina davanti al negozio di caramelle. Atterrammo e scendemmo. Ero stanchissima, e la valigia pesava il doppio di me. Decisi di chiamare un taxi ma avevo il cellulare scarico così presi la metro. Era bello sentir parlare le persone l'italiano. Mi era mancato così tanto. Arrivai davanti casa mia. Non era una villa. Ma un appartamento a due piani. Aveva un piccolo giardino e un portone che portava a due case. In realtà mia madre aveva espresso chiaramente che più che case, erano due stanze. Nulla di speciale. Bussai al piano di sotto dato che io abitavo sopra e che non avevo ancora le chiavi del cancello. Una ragazza sbucò dal cancello. Era alta ma non magrissima. "Chi é??" "Hem, ciao sono America Dougles la nuova arrivata, non ho ancora le chiavi del cancello" "oh si scusami, ti apro subito" corse in casa r dopo un po' aprì, io entrai e chiusi il cancello alle mie spalle, trascinandomi la valigia. "Ciao, io sono Vivian" si presentò la ragazza che poco prima mi aveva aperto. "É un piacere! Abiti qui?" "si isieme ad un' altra ragazza, ora però non c'é." "beh é la conoscerò in qiesti giorni" "sicuramente... Vuoi una mano a portare la valigia??" "hem? Nono ce la faccio grazie lo stesso" "allora ci vediamo!" "certo" salii le scale pensando che vivian era davvero simpatica. Aprii la porta e guardai la casa arredata da mia madre. Era venuta un week-and intero solo per assicurarsi che fosse tutto apposto. La cucina era piccola e c'era un piccolo divanetto davanti al televisore. Un corridoio portava a due porte. Il bagno, e la mia stanza. Mia madre mi aveva comprato un letto da una piazza perché sapeva che lo avrei messo comunque, un armadio bianco e le pareti di un celeste chiaro con sfumature tiffani. Era bellissima. Sistemai un po' di vestiti e mi feci una doccia calda. Dopodiché mi buttai sul letto. Misi il cell in carica e chiamai mia madre "mamma!!" "tesoro ciao!! Come stai?? Tutto bene?? Quando sei arrivata??" "okay okay mamma una domanda alla volta! Sto bene e sono arrivata 3 ore fa mi sono fatta la doccia e ora sto sul letto, é comodissimo!" "sapevo ti sarebbe piaciuto, pronta per domani?" "sono un po' ansiosa" "sarai bravissima come sempre, almeno gli scatti ti verrano rilassati dato che non hai quei tipi a stizzarti!" "Mamma!! Sono i signori Evans! E poi gli scatti non possono essere 'rilassati'!" "vabbeeee hai capito!!" "ahaha si" mia madre sapeva sempre come sollevarmi il morale. Il campanello suonò e quindi dovetti chiudere la telefonata con mia madre salutando anche la nonna. "Chi é?" "ei sono vivian!!" "oh entra" dissi aprendo la porta. "Mi spiace avertu disturbata A..?" "America" "oh giusto! Scusami, ti ho portato le chiavi del cancello, ne avevo una copia" "oh grazie mille! Poi magari ne farò fare un altra così te la riconsegno" "nono, tranquilla" "va bene in questo caso grazie infinite. Vuoi un bicchiere di... Oh... Ho solo un succo.." "va benissimo" presi il succo che mi ero portata con me dall'America e lo versai in due bicchieri, pensando che presto avrei dovuto fare la spesa. "Allora sei di New York? Parli bene l'italiano però" "beh, sono nata qui, ma purtroppo 10 anni fa ho dovuto lasciare l'italia.." "oh che bello ritornarci!" "vero, e non immagini come soni contenta, domani ho un colloquio in un negozii come fotografa e sono molto in ansia..." "andrà bene, tu rilassati! Pensa che io canto insieme ad un rapper! Davanti a moltissima gente" "canti??" "si, ed é la mia passione!" 'io ho studiato canto, ma non ho avuto possibilità di provare" "ehi magari ci riesci qui!" "magari" "America scusami ma io vado che domani ho un impegno, grazie del succo" "grazie a te delle chiavi" "buonanotte" disse facendomi l'occhiolino ed uscendo fuori "notte vivian".
Chiusi la casa ed andai a dormire, pensando a domani.Scusatemi se ho postato tardi ma ho avuto una giornata abbastanza impegnativa. Scusatemi anche per gli eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggerlo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se é così votate e commentate. Vi annuncio anche che, America ora incontrerà parecchie persone.... Ma shhh é una sorpresa. Come vedete la foto del capitolo é quella che secondo me rispecchia la nostra protagonista. Detto questo vi lascio, e vi auguro sogni d'oro!!
Buonanotte❤
Fedez22†
Ps: se volete delle anticipazioni o qualcosa del genere ad ogni capitolo, ditemelo e vedrò cosa posso fare!!❤
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Io tua, tu mio. •Fedez•
Fanfiction"Da grandi ci sposeremo, così avremo tazzine vere e una casa vera." aveva affermato Federico una mattina mentre giocavamo a fare la famiglia. "che ne sai? abbiamo 9 anni.." avevo detto io mentre fingevo di versare il caffé in una tazzina senza il ma...