"Silvia??" dissi alle spalle della ragazza bionda. "Chi??" "Sono America!" "America??? Oddio sei veramente tu??" "siii!!!" dissi abbracciandola forte. "Oh mio Dio America come sei cambiata, ora hai 25 anni vero?" "si" "come mai qui?? Non eri a New York??" "sono qui per lavoro, sembra strano ma é così" "non ci posso credere..." "vieni a casa mia dai!! Poso la spesa e parliamo un po'!" "dovrei avvisare mia madre, oddio nemmeno lei ci crederà" prese il telfono e la chiamò, e nel frattempo ci avviammo a casa mia. Arrivate vidi Vivian che usciva di casa "silviaaa!!" disse salutandola, lei alzò la mano e la salutò ed io feci lo stesso. "La conosci?" "si... Hem.. Abbastanza, vivi con lei?" "solo sopra Casa sua ahaha".
Entrammo e dopo aver sistemato la spesa, ci sedemmo con una vaschetta di gelato, al posto del pranzo, come due migliori amiche. "Allora come mai sei ricoperta di tatuaggi??" "oh.. Ehm ho un negozio dove li faccio, devo farmi pubblicità no?" "un negozio!?" "si... L'abbiamo aperto 2 o 3 anni fa io e Federico..." disse il nome Federico come un sussuro, quasi impissibile da sentire. "Lui sta bene?" "si, ora si" "ora?" "ha sofferto parecchio, almeno fino a 17 anni, gli mancavi e ogni volta cercava di sostituirti. Se parlavo di te lui faceva finta di non conoscerti, non voleva saperne niente." la guardai impietrita. Avevo sofferto anche io, ma lo avevo dato a vedere. Gli avevo scritto mille e-mail, e cercato ogni volta che ne avevo il tempo. Lui no. Ed ora scoprivo che aveva sofferto?? "Sai.." disse Silvia guardandomi, ed interrompendo i miei pensieri "io e fede abbiamo avuto una storia, ma poi l'ho lasciato. Doveva inseguire il suo sogno, ed ho pensato fosse meglio così..." poi si alzò di scatto, guardò l'orario, 14:45, poi guardò me. "Vieni Ame, ora lo andiamo a trovare." non ebbi il tempo di rispondere che lei già era fuori. "Silvia non sono pronta!" "si che lo sei!! Vi siete mancati entrambi!!"
Entrammo in un taxi e lei diede l'indirizzo al taxista, che partí allegro. Probabilmente era vicino. Silvia non spiccicò una parola per tutto il viaggio. Aveva le gambe piene di tatuaggi, e la scritta FATY sulle sue dita lunghe e magre. Era una bella ragazza ma io al suo posto non avrei mai rovinato la mia pelle in questo modo. "Anche fede ha dei tatuaggi?" dissi senza pensarci "moltissimi.. Alcuni glieli ho fatti io" rispose con una punta di orgoglio negl'occhi. Il taxi si fermò davanti a un cancello verde smeraldo. Pagammo e poi ci avviammo. Lei bussò e rispose con il suo soprannome. Probabilmente la conoscevano, e solo allora mi accorsi che non ci trovavamo davanti ad una casa ma era una struttura strana, forse perché entrammo dal retro. "Quì é dove fede registra" la guardai interrogativa ma lei entrò. Si sentivano delle voci che discutevano. C'erano sparsi divanetti ovunque di colore nero, i muri erano rossi e la luce a risparmio energetico rendeva tutto più accogliente. Silvia aprì la porta e salutò i due ragazzi e presentandomi. In sottofondo c'era della musica e uno dei ragazzi fece cenno a silvia in direzione di una vetrata. All'interno c'era un ragazzo di spalle e stava cantando. "...ho un fratello piccolo che vuole fare il grande fratello, i ragazzini e le ragazzine sperano di crescere per diventare uomini e donne, le ragazzine ormai al principe azzurro preferiscono il cronista, a forza di strizzare gli occhi guardando gente in tv che non azzecca un congiuntivo ci verrà la congiuntivite, la tv spazzatura ci inquina, barbara d'urso tombola!!!"
Rimasi di pietra, poi il ragazzo si tolse le cuffie ed uscì dalla stanza. Federico era diventato un famosissimo rapper italiano e ormai lo conoscevano tutti con il nome di Fedez. Ecco Perché era così familiare. Era cambiato quasi completamente. Era magro e poi quei tatuaggi lo rendevano diverso. Ci eravamo separati nel periodo adolescenziale, dove si cambia di continuo. Era ovvio che non lo avevo riconosciuto. "Oh.. Salve" disse bevendo un sorso d'acqua e avvicinandosi a noi. "Fede indovina chi ti ho portato?" "la fotografa" disse serio guardandomi negli occhi 'vi siete già incontrati??" "stamattina é venuta a provare degli scatti" io non dissi niente, gli occhi mi pizzicavano e Silvia al quanto imbarazzata guardava prima lui poi me, come se stesse guardando una partita di tennis. Poi la bocca di Federico si curvò in un sorriso. E lì lo vidi. Lui da bambino che mi sorrideva mentre giocavano. Il suo sorriso non era cambiato, e Dio, quanto era bello. "Mare? Pensavi che non ti avrei riconosciuta?" gli saltai letteralmente addosso e lo abbracciai piangendo. Lui rideva e mi stringeva "fede" "Mare, non pensavo saresti tornata" mi staccai da lui imbarazzata ma fede sembrava fregarsene di tutto quello spettacolo che avevamo appena dato. Mi asciugai gli occhi e gli sorrisi imbarazzata. "Silvia stasera tutti quanti andiamo in discoteca a spassarcela, porta anche il tuo bello, Mare aspetto anche te, ora vado che ho molte cose da fare, prenditi il mio numero da silvia" detto questo rientrò per registrare. "Non vi capivo da ragazzina e mai vi capirò" disse Silvia una volta arrivate davanti casa mia. "Già.." "Stasera c'é anche Vivian, lei canta spesso con fede, conoscerai un po' la sua "bad" ti passerà a prendere lui credo" "grazie di tutto" "e di che!! Scappo che devo aprire il negozio, ciao" "ciao".
Rinetrai in casa e controllai il cellulare. Instagram: therealfedez ha iniziato a segurti. Era lui.Ecco l'undicesimo capitolo!! Spero vi sia piaciuto e di aver sciolto i vostri dilemmi sul fatto che fede e mare non si siano parlati in negozio, al lavoro. Federico ha riconosciuto America da subito ma non ha detto nulla (e il perché lo scoprirete tra un po') invece Mare non lo ha riconosciuto perché come sappiamo il nostro idolo da piccolo era grasso, invece ora, beh, sapete come é, poi ricoperto da tatuaggi e percing, e dopo 10 anni era difficile dire che fosse lui. Beh non dirò più niente
Un bacio grande.❤
Fedez22†
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Io tua, tu mio. •Fedez•
Fanfiction"Da grandi ci sposeremo, così avremo tazzine vere e una casa vera." aveva affermato Federico una mattina mentre giocavamo a fare la famiglia. "che ne sai? abbiamo 9 anni.." avevo detto io mentre fingevo di versare il caffé in una tazzina senza il ma...