La mattina mi alzai alle 8 avevo giusto un'ora per prepararmi ed arrivare in orario. Spensi quell'odiosa sveglia e corsi a farmi la doccia. Non avevo la minima idea di cosa indossare, anche Perché i fotografi non hanno una divisa, ma non vestono nemmeno in pantalocini e gonne come le bariste.. Ero davvero indecisa. Finita la doccia corsi in camera e svuotai la valigia di ieri sera sul letto, presi un jeans a caso con le borchie sulle tasche e una t-shirt semplice nera con qualche disegno sopra che non avevo notato, misi le mie converse con le zeppe e mi sistemai i capelli. I miei capelli erano una chioma abbastanza difficile da domare, andavano un po' da tutte le parti e spesso avevo paura di fare una figuraccia. Così per essere sicura che sarebbero stati al loro posto, li legai a "semicoda" con una mollettina. Misi dell'eye-liner e un po' di mascara, un rossetto rosa matto e iniziai a preparare la mia borsa dove all'interno avevo la cinepresa, la macchina fotografica, cavi e tutta quella roba che ormai mi accompagnava quasi sempre. Mentre sistemavo le ultime cose decisi di chiamare un taxi per arrivare in orario al centro di milano. Alle 8:30 passò il taxi che mi portò in centro. Fortunatamente ero una tipa molto svelta e quindi ci mettevo poco nel prepararmi a meno che non dovevo andare ad una festa o appuntamenti simili, beh in quel caso, ci avrei messo il tempo che ci mettono tutte le ragazze!
Entrai in un bar che ricordavo abbastanza bene dato che mia madre aveva lavorato lì per un po'. Fabio il proprietario, un uomo sulla sessantina non mi riconobbe e ne fui grata, quella mattina non avevo proprio voglia di parlare con vecchi conoscenti. Ordinai ad una ragazza, molto probabilmente la figlia, un caffélatte ed un cornetto alla crema. Mangiai in fretta mentre controllavo instagram e whatsapp.Jenna: America spero tu sia arrivata, in bocca al lupo per il colloquio!!
Luke: spacca tutto Ame!!
Mamma: buongiorno tesoro!! Auguri e rilassati!
Risposi ringraziando e notai l'orario: 8:50. Mi alzai pagai la ragazza ed uscii di corsa. Mi avviai verso il negozio ascoltando un po' di musica. Io letteralmente vivevo per quella. Le note e le parole spesso mi trasportavano in un mondo fatto solo per me, dove la musica era vita, ed io stavo vivendo.
Arrivai in orario ed entrai. Una ragazza con una t-shirt del negozio si avvicinò a me "desidera? É arrivata la nuova collezione" "hem no, mi scusi, sono America Dougles sono qui per il colloquio di fotografa." "oh.. Aspetta che vi chiamo il fotografo di fedez" "la ringrazio" aspettai due minuti e dopo un pò dal retro del negozio arrivarono. "Piacere io sono Luca, tu devi essere America giusto?" "giusto, é un vero piacere" "possiamo darci del tu?" "certo Luca" sottolineai il suo nome con un tono di voce un po' più alto e lui rise. "Vieni Fedez ti sta aspettando" lo seguii mentre la commessa di prima mimava con le labbra un "buona fortuna!".
Entrammo in una stanza dove c'erano fari per la luce, delle sedie e vestiti maschili tutti firmati sisley e newtopia. "Allora tu sei dell'america, quindi non conosci fedez giusto?" "hem no, dall'e-mail ho capito solo che é un rapper" "giusto, allora penso che é meglio se lo conosci" proprio in quel momento sentii una voce e la porta chiudersi "luca ho messo questo mi sta bene? Oh, salve" disse rivolgendosi a me. Era un po' più alto di me, maggior parte del corpo tatuata e dei percing, due dilatatori e i capelli spettinati, eppure i suoi occhi avevano qualcosa di familiare. "America lui é fedez, fedez lei é America Dougles é qui per provare degli scatti" "piacere" disse porgendomi la sua mano piena di anelli e metà tatuata. "Se federico lo vedesse...quei tatuaggi sono sicuramente nel suo stile" pensai, ma scacciai quasi subito quel pensiero. Presi la macchina fotografica ed iniziai gli scatti. Mentre scattavo avevo l'impressione che fedez non guardasse l'obbiettivo, ma me. Mi ricordava qualcuno, ed inoltre, come già detto prima aveva degli occhi troppo familiari. Finii di scattare dopo varie pause per far cambiar d'abito il rapper. Consegnai gli scatti a Luca e lui promise di chiamarmi per dirmi come secondo lui erano gli scatti. Intanto fedez era dovuto scappare Perché aveva altri impegni.
Uscii sollevata, gli scatti non erano venuti male, e il mio modello era davvero un gran figo. Solo quando arrivai nel parco mi ricordai di non aver chiesto il suo vero nome. Non poteva chiamarsi veramente fedez, era sicuramente un nome d'arte! Ma haimé! Era troppo tardi. Decisi di andar a fare un po' di spesa.
Comprai un po' di tutto, in questo modo mi sarebbe bastato per una settimana calcolando anche qualche cena fuori (speravo). Tornando a piedi per la via di casa, Perché non avevo voglia di prendere il taxi e perché volevo rilassare un po' i nervi che erano stati tesi per tutta la mattina, mi accorsi che c'era una ragazza dai capelli biondi su una panchina. Non ci potevo credere. Era proprio lei.Ecco un altro capitolo!! Spero vi sia piaciuto. A presto❤
Fedez22†
Ps: votate e commentateee❤
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Io tua, tu mio. •Fedez•
Hayran Kurgu"Da grandi ci sposeremo, così avremo tazzine vere e una casa vera." aveva affermato Federico una mattina mentre giocavamo a fare la famiglia. "che ne sai? abbiamo 9 anni.." avevo detto io mentre fingevo di versare il caffé in una tazzina senza il ma...