<<Come mai i tuoi occhi si scuriscono così?>> chiese ingenuamente Cloe. Beccata.
<<Non è vero, è solo una tua impressione>> affermò apatica Leila.
<<Non solo sua. Lo abbiamo visto anche noi>> indagò Aidan, mentre cercava disperatamente di non incrociare gli occhi della rossa, che, sentendosi sotto accusa, passava lo sguardo da Cloe a Dylan ad Aidan, poi di nuovo a Dylan e a Cloe. Così per tre volte. Stava per rispondere quando una vocetta stridula la interruppe: <<Ehi Dylan>>
Lui non pareva troppo contento di vederla: <<Elettra>> disse con un sorrisino forzato. Lei si avvicinò sorniona a lui, sedendosi poi sulle sue gambe e baciandolo con foga.
<<Bleah, stiamo mangiando!>> sussurrò Cloe alla rossa, che sghignazzò leggermente.
<<Che avete da ridere voi due?>>
<<Nulla, stavo solo pensando ai tuoi capelli>> disse Leila, facendo un cenno con il capo verso le meches blu elettrico <<per caso, un puffo ti ha vomitato addosso?>> chiese serissima.
Aidan per poco non si strozzò con l'acqua che stava bevendo e cominciò a tossire insistentemente, trattenendo le risate, cosa che a Dylan e Cloe, così come alle tre schiavette di Elettra, riusciva chiaramente difficile.
<<Ma come ti permetti, pel di carota?>> ridacchiò lei per il nomignolo appena usato.
<<Davvero è l'insulto migliore che ti sia venuto? Cavolo, che fantasia!>> disse la rossa, sorseggiando l'acqua direttamente dalla bottiglietta, mentre una Elettra indignata si alzava dalle gambe di Dylan.
<<Non finisce qui, ragazzina>>
<<Come vuoi>> disse sempre senza guardarla. Poi si voltò per richiamarla: <<Ah, Elettra>> La mora si girò soddisfatta, evidentemente si aspettava delle scuse. <<Salutami il Grande Puffo>> affermò, mentre Elettra si dirigeva alla porta con un'espressione decisamente troppo teatrale, scatenando poi una risata generale. Non si era accorta che l'intera mensa le stava ascoltando.
<<Sei stata mitica!>> esclamò Cloe <<Non avevo mai visto Elettra così arrabbiata>>
<<Già, ora ti renderà la vita un inferno. Complimenti>> la canzonò Dylan.
<<Che lo faccia. Non mi spaventa di certo, anche se quel blu sui capelli è davvero inquietante>>
<<Dylan ha ragione. Può essere molto vendicativa>> spiegò Aidan.
<<Sì, non sopporto i suoi modi>> affermò Dylan.
<<Disse quello che le stava mangiando la faccia>> aggiunse Leila.
Aidan, che si era trattenuto fino ad ora, scoppiò definitivamente in una fragorosa risata, anche se Leila lo guardava stranita. Non l'aveva considerata una battuta: semplicemente esternava tutto ciò che le passava per la testa.
<<Oddio, mi farai morire>> disse con le lacrime agli occhi.
<<Amico, da che parte stai?>> gli rimproverò l'altro.
<<Al momento dalla sua>> disse, indicando la rossa <<ti sta davvero battendo alla grande>>
Dylan sbuffò ed incrociò le braccia al petto: <<A me non sembra>>
<<Oooh, il bimbo si è offeso. Tranquillo, poi ti compriamo il gelato>> lo prese in giro Leila.
<<Magari a me non serve il gelato>> disse il ragazzo con voce roca ed un sorrisetto malizioso in volto. Lei non potè fare a meno di arrosire di fronte a quell'affermazione, ma si ricompose subito.
<<Andiamo o faremo tardi>> disse seria.
<<Che fai? Scappi?>> continuò Dylan.
<<Da chi? Da te? Ma fammi il piacere!>>
<<Sembrava sai>>
<<Sembrava a te che nel cranio hai della segatura al posto dei neuroni>> borbottò lei, prima di afferrare la mano di Cloe ed uscire, ma riuscì comunque a sentire un "non finisce qui, rossa". Se fosse rimasta ancora a quel tavolo, avrebbe fatto strani pensieri su come sbarazzarsi del suo cadavere e non era il caso. Ma con tutti i ragazzi che ci sono, proprio Dylan doveva essere il fratello maggiore di Cloe?
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Dark Soul
ParanormalCosa accadrebbe se la corazza che ti eri costruita in tutti questi anni venisse abbattuta da un paio di occhi color smeraldo? E se quegli occhi appartenessero alla persona da cui dovresti stare alla larga? Questo Leila non poteva saperlo. Così come...