Capitolo 14 - La festa

2.2K 193 8
                                    

Sabato sera arrivò prima del previsto per Leila, che era tutto fuorchè contenta. Andò a casa di Cloe alle 18, come da programma, e la scena che le apparve una volta oltrepassata la soglia della camera della bionda la spaventò non poco: due dozzine di abiti erano sparsi per la camera, mentre sulla scrivania era poggiata una montagna di trucchi.

<<Okay, scegli l'abito che vuoi. Se ti serve, vai in bagno a provarli, nel caso ti vergognassi a farlo qui. Io vado a dire a mia mamma di non disturbarci>> spiegò a macchinetta Cloe.

<<D'accordo, grazie>>

Leila fece scorrere le dita sul tessuto dei vestiti poggiati sul letto: molti erano rossi, fucsia e con i brillantini, ma, data l'attenzione catturata già di per sè dai suoi capelli, li escluse. Dopo poco, trovò un abito stupendo: era color smeraldo, lungo fino alle ginocchia. Era molto sobrio, tranne per una scollatura più pronunciata sulla schiena, che, comunque si fermava alle scapole; il corpetto sembrava attillato, mentre la gonna era a ruota, leggermente più corta sul davanti. Lo provò e le stava perfetto. "Cavolo, che colpo di fortuna!" pensò lei. Nel frattempo, anche Cloe si era già cambiata: indossava un abito corto color azzurro pastello, che le risaltava gli occhi.

<<Wow! Leila, sei un incanto!>> esclamò la bionda. La rossa non potè evitare di arrossire.

<<Grazie, anche tu sei bellissima!>> a quel complimento Cloe sorrise.

<<E ora il trucco!>> gridò seria.

<<Tu sei pazza, bionda!>>

Leila si sedette, dato che Cloe si era gentilmente offerta di truccarla. Una volta pronte, scesero le scale, mentre Meryl corse loro incontro senza smettere di complimentarsi. Un quarto d'ora dopo erano a casa di Aidan, che non aveva badato a spese. Quando le individuò, il ragazzo le raggiunse.

<<Signorine, posso dire che siete oltremodo incantevoli?>> chiese con fare teatrale.

<<Grazie!>> gridò Cloe per sovrastare il volume elevato della musica.

<<Grazie, ma rimani comunque un leccaculo!>> ribattè a sua volta la rossa, facendoli ridere.

<<Io ora vi lascio, ma voi fate come se foste a casa vostra>>

<<Ciao>> dissero all'unisono. Si guardarono poi intorno per trovare un divanetto o una sedia su cui sedersi. Mentre la rossa scrutava la sala, incontrò due occhi verdi che la stavano guardando, così prese Cloe per un braccio e la portò in un angolo.

<<Perchè quale cazzo di motivo tuo fratello è qui?>> urlò infuriata Leila.

<<Sorpresa?>> cercò di scusarsi la bionda.

<<Sì, una sorpresa di merda>>

<<Perchè ti arrabbi così tanto?>>

<<Perchè mi hai mentito>>

<<Non è per quello>> disse subito l'altra <<non è che in fondo in fondo ci tieni a mio fratello?>> affermò Cloe con un sorrisetto malizioso.

<<Neanche per idea. Ora andiamo in pista>> tagliò corto la rossa, ma in cuor suo sapeva che la bionda aveva fatto centro.

Per le successive due ore ballarono con un paio di ragazzi e Leila non potè non notare la reazione dei suoi due "amici": Aidan stava assassinando con lo sguardo il ragazzo castano con cui Cloe stava ballando, mentre Dylan la fissava insistentemente, cercando di incrociare il suo sguardo, a braccia conserte e con la mascella contratta.

<<Scusa, devo andare in bagno!>> avvisò il ragazzo davanti a lei che annuì in risposta. Fece un cenno a Cloe per avvertirla e questa le sorrise, indicando che aveva capito, così Leila cercò di farsi spazio tra la folla, che la sballottava di qua e di là senza curarsi di lei. Giunse all'imbocco del corridoio e, andando alla ricerca di un bagno, aprì un paio di stanze, dove, con suo disappunto, due coppiette stavano ampiamente usufruendo del letto. Controllò la terza stanza, che aveva tutta l'aria di essere un ripostiglio, ma era molto ampio. Fece per uscire, quando due mani la spinsero dentro. Una figura, chiaramente maschile, entrò e chiuse la porta alle proprie spalle.

<<Che vuoi, Dylan? So che sei tu>> ringhiò la rossa, infastidita.

<<Tesoro, non sono Dylan e voglio solo una cosa: vendetta>>

Dark SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora