Capitolo 31 - Il libro

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Spazio Autrice

E' ufficiale: Wattpad mi odia! Ieri sera ho pubblicato il nuovo capitolo, ma stamattina ho scoperto che ciò non era avvenuto! Quindi, vi porgo le mie scuse. Come seconda cosa, volevo ringraziarvi: abbiamo superato le 1k di visualizzazioni! Sono al settimo cielo! Grazie mille a chi mi sta seguendo.

Ora, a voi il nuovo capitolo.

-Martina-

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Nei quattro giorni seguenti, Leila e Dylan si erano praticamente ignorati: lei continuava a stare con Jude e lui con Elettra. Ovviamente, le occhiate che si lanciavano non erano sfuggite ad Aidan e Cloe, che li osservavano in cerca di qualche spiegazione, che, purtroppo, sembrava non arrivare. Leila si era ritrasferita a casa di sua nonna ormai da un po' di giorni, ma continuava a frequentare casa Thompson per gli allenamenti e qualche lezione teorica di magia con Ayla. Quel giorno la donna le aveva consegnato un libro che, a quanto pareva dal titolo, le avrebbe tolto alcune domande che le vorticavano in testa. Le ultime parole di sua nonna la lasciarono tuttavia interdetta: <<Questo libro non è mai stato aperto. Solo tu puoi farlo, ma ricorda: non cercare una chiave se manca la serratura>> Prese il volume con scritto La figlia della Luna ed effettivamente il libro non aveva né lucchetti né serrature, ma non si apriva. Vagò una decina di minuti tra gli scaffali umidi ed impolverati della biblioteca alla ricerca di un suggerimento, poi ebbe un lampo di genio, che la fece rabbrividire. Un ricordo delle lezioni di Ayla le affiorò alla mente: <<Molti Maghi utilizzano il loro sangue per compiere degli incantesimi o rompere dei sortilegi. Il sangue magico, infatti, è molto potente e racchiude in sé gran parte della potenza di un essere magico, quindi, quando dico che hai la magia che ti scorre nelle vene, è effettivamente così. Comunque, basta che una sola goccia di sangue venga a contatto con la persona o l'oggetto a cui si deve fare l'incantesimo. La magia penserà al resto>>

Il suo battito accelerò: doveva tagliarsi per aprire uno stupido libro? Ma d'altro canto era molto curiosa. Senza rifletterci, andò nella cucina e afferrò un coltello, per poi tornare indietro. Mise il libro in verticale con la carta rivolta verso l'alto. Aprì la mano e, leggermente titubante, incise la pelle del palmo superficialmente. Delle goccioline rosse caddero sulle pagine sigillate del libro, che si dischiuse con uno scatto. Ciò che vide Leila la demoralizzò parecchio: le pagine erano completamente bianche! Si era tagliata il palmo della mano per un libro vuoto e senza significato! Stava per andare in soggiorno per chiedere spiegazioni quando Dylan entrò nella stanza, correndo.

<<Stai bene? Sei ferita?>> disse, cercando di riprendere fiato.

<<Sì, ma tu come lo sai?>> ma prima che il ragazzo potesse rispondere, lei parlò di nuovo: <<Il legame, dico bene?>> Lui annuì.

Le prese la mano e Leila avvertì una leggera scossa.

<<Che hai combinato alla mano?>>

<<Dovevo aprire un libro e serviva il mio sangue>>

<<Sai che ne basta una goccia, vero? Non serve che ti tagli, puoi anche bucarti la punta del dito>> la informò, sghignazzando.

<<Smettila di ridere e dammi una mano>>

<<Vieni. In bagno abbiamo delle fasciature>> le fece strada, fino al bagno del piano superiore, per poi aprire la porta e lasciarla entrare. La rossa si appoggiò al muro, cercando di non far colare il sangue, che non smetteva di uscire dalla ferita.

<<Eureka!>> esclamò Dylan, tirando fuori le fasciature, cosa che provocò la risata di Leila. Lui si avvicinò e le sussurrò all'orecchio: <<Non prenderti gioco di me o rischi parecchio>>

Un brivido le percorse la spina dorsale e la sua risata cessò, incantata com'era a fissare gli occhi di Dylan. <<Dammi la mano>> le ordinò lui. Partì dal polso e molto lentamente chiuse la fasciatura su tutta la mano, lasciando fuori le dita.

<<Va bene o è troppo stretta?>> le chiese, preoccupato. Leila tentò di muovere il polso, ma questo era bloccato. <<No, penso vada bene. Grazie>> gli sorrise e fece per uscire, ma Dylan la voltò verso di lui, spingendola contro la porta, che si chiuse con un tonfo. La rossa lo guardò impassibile.

<<Non mi merito un ringraziamento?>> bisbigliò lui, sfiorandole l'orecchio con le labbra.

<<Mi pare di averti già ringraziato>> disse lei, ovvia, pur sapendo a cosa stesse alludendo il giovane.

<<Non adeguatamente>> disse, prima di far unire le loro labbra in un bacio appassionato. Queste si separarono con uno schiocco quando Dylan decise di scendere a baciarle lentamente il collo, cosa che non aiutava la sanità mentale di Leila. Quando lui le lasciò un morso sulla spalla, lei si staccò velocemente e, aperta la porta, corse verso la biblioteca senza voltarsi.



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