Capitolo 25 - Esci dalla mia vita

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<<Dylan, Leila, venite a mangiare! Veloci!>> urlò Meryl spazientita dall'assenza dei due. Leila spalancò gli occhi, mentre il suo cervello riprendeva il controllo sul suo corpo. Fece pressione sul petto di lui, allontanandolo, per poi fuggire dopo avergli lanciato un'ultima occhiata carica di emozioni. Rientrò in casa e sorpassò la cucina, ove tutti stavano cenando voracemente.

<<Leila!>> la richiamò Meryl, vedendola sfrecciare verso la porta principale. Ma lei non si fermò: corse all'esterno dirigendosi chissà dove. Intanto, Dylan era rimasto fermo a fissare il vuoto, passandosi la mano nei folti capelli castani. Che diamine gli era passato per la testa? Perché aveva provato a baciarla? Troppe domande e nessuna risposta plausibile. Con un sospiro di frustrazione, lasciò la stanza degli allenamenti. Sua madre, che era uscita nel corridoio a causa della reazione di Leila, lo fissava silenziosa. Lui la superò accasciandosi sulla sedia.

<<Che hai combinato, Dylan?>> chiese Aidan, abbastanza irritato.

<<Deve essere per forza colpa mia?>> ribattè lui sulla difensiva.

<<Sì, dato che lei se n'è andata di corsa>> Il biondo cominciava ad alzare la voce.

<<Dylan, non ti stiamo accusando di nulla. Era pura curiosità, ma dovresti andare a parlarle>> si intromise timidamente Cloe. Il fratello annuì e si alzò, ma si bloccò all'entrata della cucina, voltandosi nuovamente verso la famiglia e gli amici.

<<Come cavolo faccio a sapere dov'è?>> domandò, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

Gli occhi di Aidan si illuminarono: <<Prova al vecchio salice. Sai quello vicino al laghetto nel parco? L'ho trovata lì l'ultima volta>>

Dylan lo ringraziò e si avviò a passo spedito verso il parco. Giunse pochi minuti dopo: aveva rallentato il ritmo della camminata, pensando a cosa dire alla ragazza. L'arietta pungente lo rilassava e così si decise: avrebbe detto a Leila che quel bacio lui lo voleva, non era stato solo per togliersi uno sfizio. Immerso nei suoi pensieri, non si accorse che aveva raggiunto la meta. Scostò le fronde dell'albero ed entrò nel meraviglioso nascondiglio che si era creato. Lei era lì con lo sguardo vuoto, assente, rivolto verso la superficie dell'acqua, i capelli mossi dal vento e giocava nervosamente con l'elastico dei capelli. Il ragazzo pestò un rametto che fece scattare la testa della rossa. Lui la guardò e si sentì mancare: aveva gli occhi arrossati e inumiditi dalle lacrime versate poco prima. Era colpa sua e lo sapeva bene. Si avvicinò con cautela. Lei lo guardava, mentre con lo sguardo lo implorava di andarsene da quel posto, o magari dalla sua vita.

<<Vattene>> gli ordinò con voce fredda, senza guardarlo in viso.

<<No, Leila, ascoltami, ti prego>> la implorò il ragazzo, cercando di farsi forza per dire quelle tanto agognate parole pensate in precedenza.

<<Ascoltami tu:>> la rossa prese un bel respiro <<quel quasi-bacio è stato un errore madornale. Mi sono lasciata trasportare dal momento e dagli eventi. Non capiterà più, promesso>> disse, senza emozione, come se stesse recitando un copione imparato tempo addietro. Dylan rimase interdetto: lui voleva confessare tutt'altro, ma ora non poteva più dirle nulla.

<<Hai ragione, lo penso anch'io. Dimentichiamocelo e le nostre vite procederanno come al solito>> suggerì il ragazzo, ma lei scosse la testa.

<<No, tu non hai capito: devi andartene. Da sotto quest'albero. Dal parco. Dalla mia vita>>

<<D'accordo, ma non venire da me quando ne avrai bisogno>> detto ciò, il giovane si alzò e si allontanò furente. Leila gli lanciò uno sguardo fugace, tornando poi a fissare la superficie del laghetto. Seguiva il percorso delle foglie che, staccandosi, si posavano delicatamente su quella distesa cristallina. Com'era potuto accadere? Lei, la ragazza con una potente corazza, si era lasciata sopraffare dai sentimenti. E ora questi stavano tentando di distruggerla dal profondo. Si era ripromessa che nulla e nessuno l'avrebbe scalfita ed ora si trovava lì, rannicchiata sulla sponde di un laghetto, a compiangersi e a riflettere sul fatto che stava sbagliando tutto. Questa sua corazza era oramai parte di lei e sbucava in automatico quando le sue emozioni si facevano ingestibili. Ma di una cosa era certa: l'avrebbe ricostruita più solida di prima e neanche Dylan l'avrebbe potuta abbattere questa volta.

Spazio Autrice

Leila e Dylan litigano! Oh, oh, che accadrà? Leila riuscirà a ricostruire la corazza o Dylan avrà un potente ariete? Lo scoprirete nella prossima puntata!

...

Okay, la smetto. Bye, guys!

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