Capitolo 37 - Ti odio

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<<Dobbiamo parlare. Seriamente>>

Dylan la scrutava in silenzio e le fece un cenno di assenso perché continuasse: <<Io credo che dovremmo stare l'uno alla larga dall'altro. Non ci aiuta stare vicini e farci la guerra ogni volta che ci incontriamo>>

<<Non posso>> mormorò lui.

<<Sì che puoi. Ce la faremo>>

Lui scosse la testa. <<No, tu non capisci: non posso e non voglio. In parte dipende da me e dalla mia gelosia, ma dall'altra parte non è colpa mia>>

Lei lo guardò confusa, mentre lui sospirò, pronto a raccontarle tutto: <<Sai, quando mio padre ha ucciso il tuo, che era un Mago della Luce, ha infranto un legge molto importante del codice dei Maghi. Fu condannato dalla corte magica. La giuria stabilì che il suo primo figlio, nonché io, che all'epoca avevo solamente otto anni, si sarebbe dovuto innamorare follemente della figlia della Luna. Ma non è tutto>> Lei sgranò leggermente gli occhi, mentre le lacrime minacciavano di scendere. Lo invitò a proseguire: <<Una volta cresciuti, i due giovani, ovvero noi, si sarebbero amati come nessun'altro prima d'ora, ma un giorno il potere di lei avrebbe preso il sopravvento, uccidendo il ragazzo>> sussurrò. Se prima Leila stava cercando di trattenere le lacrime, ora le sue guance ne erano rigate completamente. Dylan passò i pollici sulla sua pelle, rimuovendole, e posò la sua fronte su quella della fanciulla. Lei si scostò di lato, liberandosi dalla sua presa.

<<Vattene, Dylan>> ordinò la rossa.

<<Cosa?>> Lui sembrava sorpreso.

<<Lasciami in pace. Non ti amo e non ti amerò mai. Dimenticati di quella stupidissima condanna, di tuo padre e del mio. Ti odio e non potrebbe essere altrimenti>> affermò decisa senza però guardarlo negli occhi. Lo stava ferendo, di nuovo, ma glielo doveva. Gli sarebbe passata prima o poi: lei non era la ragazza per lui. Lo avrebbe fatto innamorare, ferito e poi ucciso. Sperava solo che non fosse troppo tardi.

<<D'accordo, ma dimmelo di nuovo. Guardandomi negli occhi, Leila>> ringhiò, sollevandole il mento e facendo incrociare i loro sguardi.

<<Non te lo dirò di nuovo. Hai sentito benissimo, ma se proprio devo: ti odio e così sarà finché avremo vita>> sbottò lei fissandolo.

<<Bene, addio! Ma sappi che ciò che provo io è ben lontano dall'odio e non smetterà mai di essere così. È inutile che provi a ferirmi>> mormorò lui, prima di lasciarla appoggiata a quel muro. Leila lo guardò mentre andava via e scivolò lungo la parete con la schiena. Portò le ginocchia al petto e vi appoggiò sopra la testa, lasciando che le lacrime sgorgassero senza sosta dai suoi occhi e che i singhiozzi la scuotessero.

Dylan, intanto, era tornato a casa. Entrò sbattendo la porta e, per la prima volta, con le lacrime agli occhi: l'aveva persa. Stavolta era davvero finita. Si tolse le scarpe e si lanciò sul letto, affondando la testa nel cuscino. Sua madre, vedendolo scosso, lo raggiunse.

<<Che succede, tesoro?>> gli chiese, mentre gli accarezzava la schiena.

<<Nulla, sono solo pensieroso>> disse con la voce attutita dal cuscino.

<<Oh, quindi stai piangendo perché sei pensieroso? Che pensieri hai per la testa?>> lo schernì lei. Lui si alzò per guardarla in faccia <<L'amore fa schifo>>

Lei rise <<Lo so bene, Dylan. Ma devi lottare per ciò che vuoi, non arrenderti così>>

<<Non mi sto arrendendo! Come faccio a lottare se lei mi odia? È inutile farlo a questo punto>> bisbigliò il ragazzo con la testa tra le mani. La madre lo abbracciò.

<<Ehi, lei non ti odia, chiaro? Credi che non sappia riconoscere due persone che si amano? Lei è solo spaventata da ciò che potrebbe accadere. Le hai detto della condanna?>> Lui annuì.

<<Lo vedi? Ha paura di farti del male. Ma credimi, Dylan, quella ragazza è pazza di te, tanto quanto tu lo sei di lei. Non lasciartela sfuggire. E se il fato si compirà comunque, non avrai rimpianti. Davvero, segui il tuo cuore e tieni a riposo la testa: lui sa cosa fare in questi casi>> gli consigliò lasciandogli un bacio sulla testa ed uscendo dalla stanza.

Spazio Autrice

Meryl diventa psicologa e anche lei shippa Leidan! Yeee! Che ne pensate di questo risvolto degli eventi? Mi dispiace se il capitolo è corto, ma mi farò perdonare, una volta che arriveremo al capitolo del ballo ;)

-Martina-


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