Finalmente la giornata scolastica era terminata e le due ragazze si apprestavano ad uscire dall'edificio scolastico.
<<Hai da fare oggi?>> domandò timidamente Cloe.
<<No, perché?>> rispose Leila, continuando a guardare davanti a sé.
<<Mi chiedevo se avessi voglia di venire a casa mia>>
La rossa si voltò verso l'altra ragazza e disse solamente: <<Okay>>
Un sorriso radioso illuminò il volto della biondina, che afferrò la mano dell'amica, cominciando a correre. Salirono sull'autobus per un soffio e si sedettero, affannate. Il tragitto fu piuttosto silenzioso: Leila guardava fuori dal finestrino, mentre Cloe fissava i movimenti lenti e disinteressati della rossa e non osava aprir bocca. Arrivate alla fermata, la scosse leggermente per riportarla alla realtà. Meryl le accolse calorosamente: <<Ciao tesoro. Oh, ciao Leila. Come stai?>>
<<Bene, grazie>>
<<Perfetto. Ah, Cloe, io ora devo uscire. Potresti andare a prendere tuo fratello all'asilo alle 16, per piacere?>>
<<Chi? Dylan? Non mi stupirei, sai>> sussurrò la rossa senza farsi sentire. La bionda si trattenne dallo scoppiare a ridere.
<<Certo, mamma>> poi si girò verso l'altra ragazza <<e no, non è Dylan>> le rispose a bassa voce con un occhiolino. Seguì un silenzio imbarazzante.
<<Ti va di andare in camera mia?>> propose la bionda.
<<D'accordo>>
Salirono le scale e si diressero verso il fondo del corridoio. La porta del bagno si aprì bruscamente, rivelando un Dylan coperto solo da un asciugamano legato in vita.
<<Oh, ti prego! Copriti, abbiamo ospiti!>> gli ordinò Cloe, disgustata. Leila lo scrutò attentamente, sempre con il suo sguardo di ghiaccio.
<<Ti piace ciò che vedi, rossa?>> chiese Dylan, ignorando le urla della sorella.
Lei alzò le spalle. <<Ho visto di meglio>>
<<Ne dubito>>
<<Wow! Narcisismo: la lista dei tuoi difetti si allunga di ora in ora>>
<<Beh, non avrò un bel carattere, ma nei pregi dovresti includere tutto questo>> disse indicando tutto se stesso.
<<Se ne sei convinto>> affermò Leila, poi si rivolse a Cloe: <<Andiamo?>>
<<Con piacere>>
Prima di entrare in camera, il ragazzo parlò alle loro spalle: <<Non finisce qui, rossa>>
Lei si voltò: <<È la seconda volta che lo dici: meno parole, più fatti, amico>>
Dylan non rispose, si limitò ad accennare un sorriso divertito, sparendo dietro la parete del bagno. La rossa lo fissò finché uscì dal suo campo visivo e seguì Cloe nella sua stanza. Non era esattamente come se la immaginava, ma rispecchiava in pieno il carattere dolce, ma forte della bionda. Il copriletto, bianco a pois rossi, si intonava con le pareti rosse della stanza e la scrivania, che poggiava sul lato opposto del letto a castello, era bianca e laccata. Infine, un'enorme finestra occupava buona parte della parete opposta alla porta, regalando luminosità e vivacità alla stanza. Distratta dai dettagli floreali sulla parete di destra, Leila non si accorse degli occhi di Cloe, che la scrutavano attenti.
<<Allora? Che ne pensi?>> domandò allegramente Cloe, allargando le braccia per indicare tutta la sua stanza.
<<Carina, ti somiglia>>
<<Mi somiglia?>>
<<Sì, il tuo carattere viene rispecchiato in questa stanza, secondo me>>
<<Oh, d'accordo>>
Leila si sedette sulla sedia girevole di fronte a Cloe, ma un pensiero improvviso la fece scattare in piedi. <<Cazzo, aspetta Cloe, devo fare una cosa>>
Spazio Autrice
Eh eh eh! Oggi mi sono scatenata! Non ho nulla da comunicare, ma volevo rompere un pochino... bye!
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Dark Soul
ParanormalCosa accadrebbe se la corazza che ti eri costruita in tutti questi anni venisse abbattuta da un paio di occhi color smeraldo? E se quegli occhi appartenessero alla persona da cui dovresti stare alla larga? Questo Leila non poteva saperlo. Così come...