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«Grrryyyteeeelkkkk» sibilò colei che aveva tra le mani il filo della mia vita.
«Credo che tutti sappiano il mio nome, gradirei che non lo sciupassi.» Esclamò sbuffando, poi cambiando tono di voce ordinò «Lo ripeto per l'ultima volta, lasciala!» 

La morsa tenebrosa che impediva qualsiasi mio movimento mi abbandonò, gli occhi di Bune, come quelli degli altri presenti, stavano tornando umani, inoltre i gradassi che svolazzavano in cerchio attorno a me, con lo sguardo verso il pavimento, atterrarono. Sentivano sicuramente l'influenza del potere di Grytelk, cosa che io ormai percepivo a malapena.

Mi voltai e incontrai i suoi occhi rossi come i rubini, per quella peculiare caratteristica non era, affatto, adatto alla caccia, non poteva mescolarsi tra gli esseri umani senza essere sicuramente osservato. La verità era che anche tra i demoni si faceva notare, essendo il secondo in comando del gran maestro Reaboss, mi prendeva sempre in giro quando era ora nei pasti, perché ero l'unica a non temerlo o rispettarlo, io mi sbeffeggiavo di lui irritandolo con battute poco consone alla sua posizione.
«Avvicinati, ti accompagno io da Damien.» Mi propose allungando gentilmente la mano. Solo per il fatto che non sembrasse un ordine acconsentì alla sua richiesta, ma spinsi lontano il suo braccio superandolo, e finalmente presi un bel respiro.

«Sia chiaro una volta per tutte, lei è off-limits. Questi sono i miei ordini e quelli di Reaboss, chiunque le torcerà solo un capello non vedrà più la tenebra demoniaca*» dichiarò Grytelk prima di uscire da quella stanza paradisiaca**. Mentre camminavamo per il corridoio, ricevevo occhiate furtive e fameliche da parte di tutti i demoni che incontravamo. «Ti avevo avvisata che il tuo profumo era eccitante principessa, non avevo mai sentito niente di così squisito e a quanto sembra anche gli altri demoni...» lo guardai di sbieco. «Credi sia compito tuo farmi la paternale? Sono perfettamente consapevole che sto camminando sul filo del rasoio.» Con un gesto rapido si portò indietro alcune ciocche biondo scuro, l'occhio mi cadde sull'interno del suo polso. «Un altro voto demoniaco? Cosa ti ha fatto promettere, questa volta di così importante, Reaboss?»

Per sigillare un voto demoniaco si usava un tatuaggio impregnato di tenebra, infrangendolo il potere con cui era stato stipulato travolgeva il traditore estinguendo la sua esistenza. Grytelk era al suo secondo voto demoniaco, entrambi erano della stessa natura infatti il tatuaggio era identico, quattro spicchi di mezze lune che si intrecciavano. «Riguarda la tua incolumità principessa, Reaboss mi aveva chiesto di starti vicino fino al risveglio per spiegarti come dovevi comportarti, ma sappiamo entrambi che ho perso il controllo, sono andato a riferire la situazione al gran maestro che non ha gradito molto il mio comportamento, quindi sono stato obbligato al voto. Se solo dovessi farti del male o non impedire a qualcuno di fartene la tenebra mi divorerebbe.» Grytelk serrò la mascella, la sua rabbia era palese, come potevo dargli torto? Il mio profumo gli aveva risvegliato i sensi di cacciatore, e quando un demone segnava la propria preda, come aveva fatto lui dicendomi "Ti voglio Aymor, e ti avrò" rinunciarci ti condanna a un'esistenza struggente. Era come essere perseguitati da un'infinita sete, quando una cascata d'acqua purissima è sotto le tue labbra, ma tu non puoi mai dischiuderle per bere.
«Sei il fedele cagnolino del gran maestro, ritieniti fortunato di non essere stato sostituito!» lui mi lanciò uno sguardo truce. «Sai principessa, ci sono alcuni modi per aggirare i voti demoniaci...» un sorriso sardonico comparve sul suo volto mostrando due fossette che qualsiasi ragazza umana avrebbe definito adorabili. Ero stata costretta a leggere molti libri umani di tutti i generi per apprendere meglio cosa potesse trarre in trappola le mie prede.

«Nessuna emozione...» mi disse rivolgendomi uno sguardo curioso «Riesci a staccarti dai sentimenti provocati naturalmente dal tuo corpo, strabiliante. Ci sarà una cosa in meno su cui discutere allora...» mi sembrava di attraversare un labirinto, i miei vecchi sensi demoniaci sicuramente sarebbero riusciti ad orientarsi, ma questo inutile involucro umano mi fa percepire solo 1% di ciò che mi circonda.

«Hai intenzione di parlarmi delle direttive di Reaboss o vuoi essere più pleonastico di quanto già risulti?» lo rimbrottai glaciale. Quelle mie parole dure non sembravano averlo scalfito di una virgola. «Puoi divulgare il tuo nome, ma mai la tua vera identità, questo è fondamentale principessa, abbiamo fatto così tanto per tenerlo nascosto che spero nella tua intelligenza, se pur piccola, di non rivelarlo.» Il sentimento di irritazione stava per sfuggirmi dal controllo. «Tieni a freno quella tua lunga lingua demoniaca per evitare situazioni spiacevoli, cerca di parlare il meno possibile e con vocaboli più da dolce fanciulla» continuai a guardare il corridoio senza voltarmi, sapevo quanto si stava divertendo a sbeffeggiarmi così. Se solo avessi un briciolo del mio potere demoniaco....

«Fortunatamente non puoi causare danni durante la caccia, e data la tua nuova natura sarebbe meglio che cominci a mangiare qualcosa di umanamente digestibile, non vorrei mai che la mia principessa morisse di fame. La charu non è il luogo più adatto dove stare, dato che qui saresti in pericolo in ogni secondo umano, parlerò di questo con il gran maestro dopo averti lasciato da Damien. Ah! Riguardo a lui credo proprio che sarà un vero spasso vedere come reagirà...» Grytelk si fermò davanti a una porta in legno massiccio, intarsiata da simboli demoniaci che mi fecero avere già un' idea di chi mi sarei trovata al di là di essa. In quel momento la paura ruppe le mie difese espandendosi in tutto il corpo, ne fui certa perché la sclera degli occhi di Grytelk divenne nera.
Perché Lucifero***, Damien doveva essere proprio quel tipo di demone?

*non vedrà più la tenebra demoniaca: espressione tipicamente dei demoni equivalente alla frase umana "non vedrà più la luce del sole"

**stanza paradisiaca: sinonimo per noi umani di stanza infernale

*** Perché Lucifero: equivale alla frase umana Perché Dio, usata per lamentarsi di qualche ingiustizia.

# spazio autrice
Grazie sempre a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia, siamo a 71 visualizzazioni, siete fantastici!! 
Domandina : come immaginate Damien?  Sia dal punto di vista fisico che caratteriale?

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