Aymor/Romya
Ero abituata alla vista di Grytelk ferito o ricoperto di sangue, quindi non mi fece alcun effetto quando lo scorsi in quello stato sbucare dall'ombra pronto a darmi ordini. La cosa che mi sorgeva nuova erano i sentimenti contrastanti che sia Grytelk che Damien, mi causavano creando un terremoto di emozioni travolgenti.
«Quegli strani tipi sembravano conoscerti...» mi disse Will scuotendomi dai miei pensieri. Liberai la mano dal braccio di Will, allontanandomi leggermente perché quel contatto già mi aveva resa nervosa.
«Saranno ubriachi, chissà per chi mi hanno scambiata» mi giustificai, cercando di essere credibile e aggiunsi «Per fortuna che c'eri tu, sennò...» la voce mi terminò e feci una faccia preoccupata.«Non c'è nulla da temere, sei con me!» sorrise ammiccando, poi continuò «Hai visto gli occhi di quel tizio erano rossi o era impressione mia?»
«Naaah non mi sono sembrati rossi, sarà stato un gioco di luce» dissi tentando di farlo uscire fuori pista. Lui per fortuna non insistette oltre e dopo qualche metro si fermò davanti un portone di legno.«Ti dispiace? Salgo un attimo a posare questo e poi ti accompagno a casa» chiese alzando leggermente lo scatolone, visto che io ci riflettevo un po' troppo parlò di nuovo «Prometto di non avere cattive intenzioni!»
Di sicuro non avevo alcuna paura di lui, sentivo la presenza del lupo nei dintorni ed ero certa che qualsiasi sua mossa falsa l'avrebbe pagata cara e amara, quindi annuii non avevo niente da perdere.
Quando entrammo nel suo appartamento eravamo quasi al buio, gli spazi erano illuminati solo dalle luci dei lampioni che filtravano dalle finestre. Io vidi mentre posava lo scatolo sopra un pensile, in quella che immaginavo fosse la cucina, quando si voltò per tornare verso di me non potei fare a meno di ammirargli il volto più attentamente, i suoi occhi scuri si allacciarono ai miei per un istante che sembrò lunghissimo. Non respiravo. Non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Will curvò la bocca in un sorriso dolce e accogliente, le sue labbra erano carnose e si adattavano perfettamente al suo viso. Alcune ciocche ribelli gli sfiorarono la fronte quando si chinò leggermente per avvicinarsi a me.Io mi scossi dal mio torpore facendo qualche passo indietro, Will si passo una mano tra i capelli e mi sussurrò «Ancora non mi hai detto come ti chiami»
«Romya» Lui mi squadrò come se fossi un'oggetto da collezione.
«I tuoi sono ricchi di fantasia come i miei eh!» ridacchiò mentre mi invitava a uscire dall'appartamento. «Che intendi? Will non mi sembra poi così strano come nome»
«Infatti mi chiamo Reydyer, ma per non essere guardato come un marziano mi presento sempre con il mio secondo appellativo Will e preferisco anche essere sempre chiamato con questo nome» Iniziai ad analizzare quel nominativo, c'era un dettaglio molto particolare in esso, ma proprio quando le rotelle del mio cervello si misero in moto vennero bruscamente interrotte dalla mano calda di Will sulla mia schiena. Sobbalzai spostandomi di lato. Stavo per dirgliene quattro quando mi anticipò:
«Con la caduta ti si è strappato il tessuto qui dietro, dimmi quanto è il danno che ti risarcisco» mi propose con lo sguardo seriamente dispiaciuto.
«Non fa nulla.» dissi sorprendendo me stessa, poi uscimmo dal portone e ci incamminammo verso casa di Lisa e James.
«Allora Romya cosa fai in un posto come questo?» domandò Will mettendosi una mano nella tasca dei jeans.
«Lavoro al caffè letterario di Oliver»
«Oh! È davvero un bel posto quello, ricordo quando mia mamma mi ci portava tutte le mattine prima di accompagnarmi a scuola» il suo sguardo si perse nel vuoto e sembro vagare molto lontano.«Quindi sei nato qui?» non so perché gli feci quella domanda, non era da me conversare in quel modo del più e del meno... però lui aveva qualcosa di particolare che ancora non riuscivo ad afferrare.
«Vivo qui da quando ne ho memoria, ma adesso mi sono trasferito per lavoro sto conseguendo un dottorato di ricerca presso l'università... ma non ho voglia di annoiarti con queste discussioni.»
«Si effettivamente sei noioso» lo stupii lasciandolo di stucco, ma quell'immobilità durò poco perché gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorriso.
«Qual è la cosa che ami di più al mondo?»
Me stessa! Era questa la risposta che avrei dato fino a poco tempo fa senza esitazione, ma adesso prima di parlare ebbi un attimo di tentennamento, perché due figure comparvero nella mia mente accelerando il battito del mio cuore.
Cancellai immediatamente quel dubbio ridicolo, risposi come se nulla fosse accaduto «Me stessa!» sapevo però che quella frase, composta da sue semplici parole, era una mera bugia...
#spazio autrice#
Ciao a tutti, siamo a 2,31K visualizzazioni e Aymor è #58 nella classifica dei fantasy ^.^ è meraviglioso non pensavo che questa storia potesse piacere veramente!! Quindi grazieeeee !!!!!
In questo capitolo esce fuori il carattere di un nuovo personaggio Will. Per lui ho già fantastici progetti che vi sorprenderanno sicuramente !!!
Che ne pensate della parte finale dove Aymor non è presa più dal suo super egocentrismo e forse sta per cambiare?
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo !!!
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Aymor
ParanormalNelle terre demoniache, dove l'acqua ha lo stesso colore del sangue e il sole è nero come la pece, sta per accadere qualcosa che rivoluzionerà le sorti di tutti i mondi. Il gran maestro demone Reaboss tira le redini di un regno dove la pace sembra s...