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Grytelk

«Devo dirtelo... si vede che tu e lei avete la stessa lunghezza d'onda» mi beffeggiò Damien che si era allontanato da me per poggiarsi con la schiena al palo della luce, incrociò sia gambe che braccia e poi alzò lo sguardo per studiare la mia reazione. 

«Quanto vorrei che la tua testa si frantumasse sull'asfalto, ed esserne io l'artefice» gli dissi sospirando.

«Peccato, a quanto pare abbiamo gli stessi incubi demoniaci* irrealizzabili» mi rispose alzando leggermente gli angoli della bocca. 

Guardai Aymor e quel fantomatico Gill o come caspita si chiamasse che si allontanavano insieme, richiamai la tenebra per spiaccicarlo sul muro del palazzo, ma Damien si intromise «Reaboss le ha lasciato il libero arbitrio ricordi? Non dobbiamo interferire...»

«Per te è facile parlare, non ti importa niente di lei»

*incubi demoniaci = per gli umani equivalgono ai sogni quindi "...a quanto pare abbiamo gli stessi sogni irrealizzabili"

Damien
Per te è facile parlare, non ti importa niente di lei, le parole di Grytelk rimbalzavano da un neurone all'altro del mio cervello fino ad arrivare dritte dentro il petto e lì esplosero come dinamite. Ignorai quella reazione affibbiandola semplicemente alla mancanza di nutrimento.

«Tu le stai letteralmente sbavando dietro, sei un demone guerriero, dovresti darti un po' di contegno!» lo stuzzicai piacevolmente compiaciuto di notare l'effetto istantaneo delle mie parole su di lui, mi fisso con aria iraconda e i suoi occhi rossi sembravano fiamme scoppiettanti, come se avessi attizzato un fuoco dentro di lui.

«Vuoi essere la sua bambolina vudù» mi beccò indicando l'accompagnatore di Aymor. Scoppiai a ridere «Sei proprio un caso disperato... Andiamo io ho bisogno di nutrirmi, ci sarà pur qualche locale, in questo posto dimenticato da Lucifero, dove trovare qualche anima ubriaca e facile da persuadere.»

«Come fai a pensare a nutrirti mentre dovresti tenerla d'occhio?» mi sbraitò addosso avvicinandosi a passo svelto. Era veramente incontrollabile e super irascibile, tanto che a un tratto, le ali gli sfuggirono fuori dalla sua forma umana espandendosi e fondendosi con il nero del cielo.

«Dovresti darti una calmata, lascio il mio famiglio a controllarla, qualsiasi suo movimento mi sarà comunicato. Adesso fai sparire quelle ali e tornatene nelle terre demoniache o metti degli occhiali da sole e vieni con me a cercare qualche anima succulenta.» Grytelk fece uno strano ghigno d'assenso e cominciammo la caccia.

Dopo poco tempo capimmo che il piccolo paese dove si era rifugiata Aymor non includeva nel suo itinerario la movida, così ci rendemmo invisibili e dopo essermi sgranchito le ali anchilosate, partimmo verso qualche luogo più ricco di vita notturna. La mezzaluna ci osservava inseguendoci con i suoi raggi argentei, le stelle brillavano illuminando il manto notturno e anche mentre battevamo ritmicamente le nostre ali si poteva sentire il richiamo del mare. Una tra le cose che preferivo della terra erano le sue immense distese di acqua azzurra e cristallina, riuscivo sempre a ritagliarmi del tempo dal mio incarico di cacciatore per sorvolare sopra il mare o l'oceano, intingevo la punta delle ali sulla superficie increspandola e mi rinfrescavo con le gocce che mi bagnavano il corpo oppure mi tuffavo in picchiata sentendomi prima pieno di adrenalina e dopo in pace con me stesso, sott'acqua c'ero solo io e il rumore dei miei pensieri. 

«Ti sembra abbastanza adatto quel posto?» mi disse Grytelk riscuotendomi dalle mie farneticazioni mentali. Guardai dove mi stava indicando e vidi una bella folla di persone ammucchiate tutte vicino all'entrata di un locale, da cui provenivano le vibrazioni di una musica sicuramente spaccatimpani.

«Sì, questa è la prima cosa giusta che ti sento dire da quando ci siamo scontrati...» sorrisi beffardo. Lui mi guardò in cagnesco rimproverandomi solo con l'espressione facciale «Pensa che io ancora non ho avuto il privilegio di poter dire lo stesso!» 

Senza aspettare la mia risposta lo vidi planare e atterrare in un vicolo buio, lo seguii però a differenza sua, ritirai le ali sopra le spalle e, scesi in picchiata, poi frenai allargando le ali di botto.

«Sei uno smargiasso» mi etichettò, lo guardai alzando un sopracciglio.

«Tu pensa, credevo di essere un demone cacciatore con la fantastica attitudine per il volo acrobatico!» affermai mentre ripiegavo le ali fino a farle sparire.

«Sbrighiamoci, non so quanto riuscirò a sopportare ancora il tuo ego stratosferico» 

«Tu conciato in quel modo non vai da nessuna parte!» gli dissi indicandogli il sangue rappreso che aveva nella guancia e sui vestiti, e poi continuai «Aspetta lascia fare a me. Ah solo una cosa... la preferisci bruna o bionda?» domandai malefico.

«È indifferente, ciò che conta è che provi paura.» concluse Grytelk.

#spazio autrice#

Ciao a tutti, sono senza parole siamo a 2,1K visualizzazioni e per ringraziarvi questa sera caricherò un altro capitolo della Famiglia Dam :D grazie infinite!!! Volevo consigliarvi di passare a leggere le storie di di Tizia3 e di  Sayami98 fidatevi ne vale veramente la pena!!!

In questo capitolo c'è un nuovo scontro tra i demoni titani Damien e Grytelk come vi sembra?

Fatemi sapere cosa pensate del capitolo !!! 


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