Damien
Cosa c'è di così complicato nel termine demone solitario? Non credo sia sinonimo di babysitter. Avevo più fame del solito e la presenza di quest'impiastro, dal profumo squisito di dolci appena sfornati, non aiutava.
«Esci subito da questa stanza, cercati qualcun altro come galoppino!» le dissi brusco. Come possono pensare che mi possa essere d'aiuto?
«Io caccio da solo, nessuna interferenza.» Ero tentato di smaterializzarmi istantaneamente, ma poi quei suoi occhi ambrati mi ipnotizzarono, mi trasmettevano odio, lo facevano crescere dentro di me, era così gradevole da volermi crogiolare in quel sentimento.Quel dolce inferno si dissipò, lei sorrise innocentemente. Stava giocando con me, mi provocava, aveva legato a un amo il suo odio adescandomi. Quella struggente ragazza/demone meritava una lezione, nessuno si è mai permesso di prendermi in giro in questo modo...
Molto bene e caccia sia, ma secondo le mie regole.Con un tentacolo di tenebra le afferrai il polso tirandola a me, la sua espressione crucciata mostrava quanto la infastidisse la mia mossa, era più bassa del mio metro e ottantacinque, eppure quando mi fissava mi faceva sentire inferiore per la sua dannata perfezione, incarnava tutti i desideri più oscuri della mia mente.
"Non è tua e non lo sarà mai" le parole di Grytelk mi pizzicarono i pensieri, amavo le sfide, ma adoravo ancora di più disobbedire agli ordini. Tenendole ancora il polso con la tenebra ci smaterializzammo insieme. Che i giochi abbiano inizio!
Ci ritrovammo in un vicolo cieco con le spalle al muro.
«Dimostrami cosa sai fare» la sfidai smaterializzandomi nell'ombra lasciandola sola in quel vicolo. Non potevo perdermi lo spettacolo, così mi posizionai sul tetto ad osservarla. Sapevo che nelle vicinanze c'era una festa, ma non volevo darle indicazioni, altrimenti sarebbe stato troppo facile...
La vidi proseguire spedita dritto davanti a sé, non aveva il passo incerto, ma la schiena dritta e lo sguardo fiero, nessuna emozione trapelava da quel corpo sinuoso. Svoltò a destra trovandosi di fronte una folla di ragazzi che stavano entrando alla festa da una porta rossa, si intrufolò tra di loro senza difficoltà. Quando la porta si chiuse alle sue spalle, si aprì la mia curiosità.Avevo deciso che non volevo interferire assolutamente con il suo tentativo di caccia, ma un'angosciante vuoto interiore stava per farmi cambiare idea. Saltavo nevroticamente da un cornicione all'altro per smorzare la tensione. Era solo un gioco, lo stavo facendo per noia, era stata lei a stuzzicarmi, volevo darle una bella lezione e divertirmi. Allora perché quello che provavo era tutto tranne che divertimento?
Un ringhio di frustrazione mi montò dentro. Avrei voluto spaccare quell'insulsa porta rossa, solo per vederla un'altra volta, sentire il suo profumo e aggrapparmi ai desideri che mi procurava.
Tu saresti un demone solitario? La mia stessa mente mi derideva. Quella ragazza stava sovvertendo i lati più radicati del mio stesso essere.
Cazzo! Richiamai il mio potere e scagliai un pugno di tenebra sul primo muro a mia disposizione, com'era possibile? Il tempo sembrava non passare mai, da quanto era lì dentro? Secondi, minuti, ore... Adesso è troppo! Con un balzo atterrai a qualche centimetro dalla porta rossa, la strada era deserta ma anche se ci fosse stato qualcuno me ne sarei infischiato di quello che la mia azione avrebbe potuto causare. Io cacciatore di anime ero preda dei miei istinti demoniaci. Stavo per aprire la porta, ma il mio udito demoniaco percepii che qualcun altro stava per compiere la mia stessa azione, mi smaterializzai sul tetto acquattandomi sull'angolo del cornicione, dopo qualche secondo uscii un ragazzo con Aymor. Lei aveva uno sguardo ammiccante e gli miagolava addosso come una gattina in calore, portava un piccolo zainetto di pelle sulle spalle (che quando era entrata non aveva). Lui indossava una felpa verde militare, i capelli ricci ricadevano sopra la fronte impedendomi di vederlo bene in viso.
Potevo sentire il fetido odore della sua eccitazione, al contrario Aymor era un enigma. Mentre lei rideva ammaliandolo con la sua innocenza, lui le si avvicinò portandole una ciocca di capelli castano chiaro dietro l'orecchio, la mano di Aymor lo spintonò leggermente girò su se stessa facendogli la linguaccia e poi disse «Prova a prendermi!» Sgambettò lontana ridendo inseguita dal ragazzo cagnolino, sempre più affascinato. La breve distanza tra quei due e il loro scambio di amorosi sensi mi irritava terribilmente. Sicuramente devo averla sottovalutata, è riuscita a procacciarmi una preda in un tempo molto breve, e adesso la sta anche portando con astuzia nel vicolo cieco.
Non vedevo l'ora di succhiare via l'anima da quel damerino. 200,100,50,10 metri che mancavano alla fine del vicolo, avevo già l'acquolina in bocca, stavo per smaterializzarmi ma qualcosa mi bloccò. Era un profumo appena percettibile di un'emozione indecifrabile di Aymor. «Ho cambiato idea» gli stava dicendo sottraendosi dalla sua presa, con il volto spaventato, stava per allontanarsi da lui «Non vai da nessuna parte» la minacciò afferrandola per la spalla con forza. Lei lanciò un urlo che venne soffocato dall'altra mano di lui, delle lacrime iniziarono a rigarle le guance i suoi occhi erano spalancati per il terrore. Sentivo il mio corpo irrigidirsi volevo intervenire, eppure ero immobilizzato da quel profumo sconosciuto, così penetrante da impedirmi anche di trasformarmi. La presa di lui sulla sua spalla si fece più forte, la vidi contrarsi dal dolore, la sua schiena picchiò contro il muro e il ragazzo iniziò a spogliarla. L'eccitazione sudicia che provava arrivava fino al mio stomaco, facendogli fare le capriole, volevo tirare in dietro la testa per poter inspirare meglio quell'odore, ma ero ancora paralizzato dall'altro profumo delicato e pungente allo stesso tempo.
Il ragazzo l'avrebbe sicuramente violentata e io sarei rimasto a guardare quella scena raccapricciante e infinitamente masochista, ma poi all'improvviso negli occhi di Aymor apparve una scintilla impercettibile, morse la mano che le imprigionava la bocca e un sorriso angelico le apparve in quel volto demoniaco, assestò un calcio nelle parti basse del ragazzo, che si piegò in due imprecando, lei non perse tempo infatti lo afferrò per un braccio e facendo leva sulle gambe lo buttò a terra, lo superò calpestandolo con disprezzo e alzò lo sguardo intercettando i miei occhi «La cena è servita» nessuna emozione sfuggì dalla sua voce, e quel profumo paralizzante si dissipò.
Mi smaterializzai di fianco a lei, avrei voluto porle mille domande, ma invece fu lei a parlare «Ricordati che questo era solo un assaggio delle mie potenzialità.» Dopo quella frase mi sentii divorato dentro da una forza inimmaginabile che mi spingeva verso di lei, ma invece mi opposi e venni dilaniato dal dolore.
«Touchè!» risposi voltandomi. Immobilizzai la mia preda con la tenebra. Iniziai a trasformarmi ed a nutrirmi, solo dopo che lei si allontanò di qualche passo, non ero più sicuro del mio autocontrollo, lei mi destabilizzava.
Assorbì tutta l'eccitazione di quel damerino, si mescolava con la mia accrescendola e rendendomi appagato, ero veloce a nutrirmi, dovevo esserlo per continuare la caccia e portare prede nella charu, mi ritornarono le forze e chiusi gli occhi per tornare alla forma umana, modificai la memoria di quel fantoccio e lo lasciai libero dai lacci di tenebra. Mi voltai percependo l'arrivo di qualcuno a me sgradito.
«Dov'è lei?» mi domandò a denti stretti Grytelk. Pensai che si fosse improvvisamente ammalato di pazzia angelica, ma quando stavo per indicare il posto dove avrebbe dovuto esserci Aymor, fui contagiato dalla sua stessa malattia.Lei era scomparsa.
# spazio autrice #
Grazie sempre a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia, siamo a 214 visualizzazioni, grazie, grazie e grazie !!Questo capitolo è il punto di vista di Damien, il demone cacciatore tormentato da questa nuova palla al piede, volevo rendere il personaggio di Damien tormentato, temerario, terribilmente affascinante e solitario, spero di aver reso l'idea... Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie ancora !!!!
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Aymor
ParanormalNelle terre demoniache, dove l'acqua ha lo stesso colore del sangue e il sole è nero come la pece, sta per accadere qualcosa che rivoluzionerà le sorti di tutti i mondi. Il gran maestro demone Reaboss tira le redini di un regno dove la pace sembra s...